a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

venerdì 31 ottobre 2014

Città metropolitana, Ghio vicesindaco

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Città metropolitana, PD e Genova fanno il pieno

L'assetto dell'ente che sostituisce la provincia.

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Sori-Pieve-Bogliasco sarà comune unico

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Sarà Ghio il vicesindaco della città metropolitana

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Doria sceglie Ghio come vicesindaco

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giovedì 30 ottobre 2014

Cogliere le opportunità di sviluppo economico: Come possono le città scoprire nuovi percorsi di crescita?



di Willem van Winden e Luís de Carvalho

21 Ottobre 2014

Le città europee si trovano ad affrontare un'economia in rapida evoluzione. La crisi ha distrutto posti di lavoro tanto nei servizi quanto nelle industrie manifatturiere, e ha rivelato la fragilità del settore dei servizi finanziari. Calano le offerte di lavoro, alcune aziende diventano obsolete, ma allo stesso tempo, nuove aree di crescita stanno emergendo.
In questo dinamico panorama economico, alcune delle domande che il Workstream URBACT "nuove economie urbane" esplora sono: qual è il campo d'azione per le città che intendano orientare la loro economia? Dovrebbero le città "sedersi e aspettare" le modifiche che le riguarderanno, o c'è spazio per una politica urbana proattiva e pronta a cogliere le opportunità emergenti? Se è così, cosa rientra nel loro campo d'azione? Come agire in modo sostenibile/integrato?

E' ormai chiaro che molti strumenti "tradizionali" per rilanciare l'economia urbana sono diventati antiquati o non sono efficaci. Ricette quali gli investimenti in grandi progetti di riferimento (nuovi musei, grandi stadi), generosi incentivi fiscali, o incentivi per nuovi impianti industriali (spesso a fondo perduto per attrarre imprese ed investimenti dall'estero) non sono molto efficaci. Le città dovrebbero piuttosto puntare sulla valorizzazione delle qualità e delle risorse esistenti al loro interno, spingendo le imprese e i cittadini ad innovare, e ad impegnarsi nella scoperta di promettenti nuove specializzazioni. La politica economica locale non dovrebbe partire da zero, ma dovrebbe piuttosto trovare il modo intelligente di coniugare le tradizioni locali con nuove opportunità di crescita. Questa è anche la filosofia dietro la "specializzazione intelligente", un concetto di politica dell'innovazione recente per realizzare l'agenda Europa 2020.

martedì 28 ottobre 2014

A chi interessa la città metropolitana?


Sono molto interessanti i risultati emersi dall'analisi dei questionari realizzati in occasione del corso sulle città metropolitane e dedicato a architetti e urbanisti che si è svolto nei giorni scorsi a Genova: essi rivelano una visione tutto sommato positiva del nuovo ente, che per il 42,86% porterà effetti benefici per la loro attività.

di Andrea Pasetti*

Il tema “Città metropolitana” decisamente non sfonda sui media e sugli organi di stampa. Quando se ne parla, gli argomenti riguardano soprattutto i movimenti dei vari attori interessati per posizionarsi sulla scacchiera politica dei poteri locali, ma raramente si affrontano le questioni che riguardano il futuro di questi nuovi Enti, pensati come motore della ripresa economica del nostro Paese attraverso la programmazione e la gestione del territorio.

Ma i cittadini metropolitani, le categorie professionali, gli operatori economici e culturali che cosa ne pensano? Che informazioni hanno? Percepiscono la nuova Città metropolitana come un’opportunità o come una minaccia?


In attesa di un’inchiesta più sistematica, alcune interessanti indicazioni provengono dai partecipanti ad un Corso di formazione professionale organizzato dalla Sezione ligure dell’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica – in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Genova, che si è svolto tra il 19 settembre e il 17 ottobre, sul tema della pianificazione territoriale e strategica della Città metropolitana.

Serra Riccò: frazioni isolate: nessuno ci ha dato una mano

L'assenza di risorse date alla Provincia per erogare i servizi si fa sentire specialmente nei momenti di emergenza quali quelli a seguito dei recenti eventi alluvionali che hanno colpito il genovesato. Cambierà qualcosa con l'avvento della città metropolitana?

Servizi, si va verso l'unione dei Comuni

Bogliasco, Pieve Ligure e Sori pronti a dare vita alla prima unione di comuni del Levante genovese.

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La Provincia: soldi finiti per le emergenze. Val d'Aveto, la strada resta interrotta.

In attesa che le Regioni decidano sulla ripartizione delle competenze, le emergenze si susseguono e non ci sono le risorse per porre riparo alle situazioni più urgenti. Non sarebbe il caso di fare al più presto chiarezza sulle funzioni e quindi sulle risorse da attribuire agli enti?
 
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sabato 25 ottobre 2014

La missione della città metropolitana

Interessanti riflessioni sul futuro delle città metropolitane: i prossimi appuntamenti che attendono i nuovi enti, dallo Statuto alla pianificazione strategica.

di Ugo Targetti - pubblicato su www.arcipelagomilano.org

Il 28 settembre scorso sono stati eletti gli organi di governo della Città Metropolitana (CM) di Milano. Il dibattito sulla missione della nuova istituzione sta coinvolgendo solo addetti e “vecchi fans”; assai meno la società e la politica milanesi che hanno sempre avuto difficoltà a coglierne la rilevanza. Effetto anche dell’elezione di secondo grado che escludendo i cittadini dal voto, coinvolge solo amministratori comunali e partiti. Ora i nuovi amministratori metropolitani devono redigere e approvare lo Statuto che dovrebbe fissare natura e missione della CM, nonché poteri e principi organizzativi.

Sulla natura del nuovo ente, le partizioni territoriali, il sistema elettorale e la rappresentanza democratica, diversi autori hanno già scritto su ArcipelagoMilano (V. Ballabio, G. Consonni, R. Camagni e altri). Comunque la maggioranza delle forze politiche ritiene che lo Statuto debba prevedere l’elezione diretta del sindaco e del Consiglio metropolitano.

Ma lo Statuto dovrà definire anche la missione della CM, indicarne il ruolo specifico e gli obbiettivi concreti: accrescere la competitività dell’area metropolitana; migliorare la qualità dell’abitare, in particolare nelle periferie; migliorare le condizioni dell’ambiente; ricomporre il paesaggio destrutturato, ecc. Per raggiungere tali obbiettivi il ruolo della CM dovrebbe essere prevalentemente orientato al governo del territorio, cioè alla componente fisica del sistema metropolitano. A tale riguardo gli atti che la CM deve assumere in un prossimo futuro sono tre.

La sostenibile leggerezza della mobilità

Berlino, Germania: alcuni esempi di viabilità pensata non solo ad uso esclusivo degli automobilisti, ma anche dei pedoni e dei ciclisti. Anche da queste "attenzioni" si può apprezzare la qualità della progettazione urbana. Il raffronto è fatto con Milano, ma può valere per moltre altre città italiane, per Genova ad esempio.

di Stefano D'Onofrio - pubblicato su www.arcipelagomilano.org
Apro questo articolo con un’immagine , un incrocio cittadino. Forse a prima vista la situazione può apparire del tutto normale, stupendoci magari del poco traffico, abituati come siamo alla tipicità milanese. Ci sono in realtà tante piccole caratteristiche che mostrano importanti differenze tra questo incrocio, berlinese, e uno italiano.
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La prima caratteristica importante riguarda la dimensione della strada. A Milano chiunque vedesse una strada del genere penserebbe a una strada a senso unico, invece a Berlino strade di queste dimensioni sono a doppio senso: il risultato della scelta attuata a Berlino (e non solo) è quello di imporre alle automobili una velocità molto ridotta per essere certi di non toccare l’eventuale auto in arrivo di fronte. Le due auto si incroceranno senza problemi, idem due furgoni o due ambulanze, difficilmente due camion; ma perché dovrebbero incrociarsi due camion lungo una strada residenziale?

giovedì 23 ottobre 2014

Il Sindaco Marco Doria e la sua idea di città metropolitana

Vedi l'intervista

È Milano la città più smart d’Italia. Sul podio con Bologna e Firenze

pubblicato sul sito www.icitylab.it

Sono Milano, Bologna e Firenze le città più smart d’Italia: lo dicono i risultati di ICity Rate 2014, presentati a Smart City Exhibition, la manifestazione europea sulle tematiche dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti in programma fino a domani a Bologna. (Genova si piazza al 18° posto in questa classifica, ndr).

Realizzato da FORUM PA per Smart City Exhibition, il rapporto ICity Rate 2014 stila la classifica delle città smart, analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 72 indicatori statistici – che vanno dal valore aggiunto per unità di lavoro ai followers twitter delle amministrazioni comunali – per descrivere la situazione in sei dimensioni: economy, living, environment, people, mobility e governance, secondo uno schema consolidato nelle analisi internazionali delle smart cities. 
Rispetto alle edizioni precedenti, ai tradizionali indicatori “standard” sono state affiancate una serie di  variabili “smart”, più direttamente collegate alle dinamiche di innovazione tecnologica e sociale.


martedì 21 ottobre 2014

Addio Province, ecco i primi tagli

Il passaggio verso le città metropolitane sarà indolore per i soli dipendenti "effettivi" mentre per tutti i collaboratori a tempo determinato, le cooperative, ecc. si profila lo spettro della perdita del posto di lavoro.

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