a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

mercoledì 29 luglio 2015

Fiera di Genova, per Dello Strologo il primo nodo è il blue print

Tra le sfide che Genova deve vincere vi è quella della trasformazione verso un modello economico più aperto al turismo e alla qualità della vita. Il Blue Print propone il recupero di una larga parte di waterfront andandosi a inserire in un quadro complessivo che prevede la riunione della città con il mare.

lunedì 27 luglio 2015

sabato 25 luglio 2015

Città metropolitana di Genova: approvato il bilancio 2015-2017. Ma forti dubbi sulla reale sostenibilità a causa dei tagli da parte dello Stato

Approvato (con l'eccezione di Rapallo) da parte di tutti i Comuni lo schema di bilancio della Città Metropolitana di Genova, ci si chiede se realmente il nuovo Ente riuscirà a far fronte alle sue reali necessità in termini di erogazione dei servizi e di svolgimento delle sue funzioni, stanti i tagli alle risorse erogate dallo Stato, come risulta dall'articolo pubblicato ieri su LaVoce.info.

venerdì 24 luglio 2015

L'odissea delle ex strade provinciali

La manutenzione delle strade provinciali necessita di risorse che scarseggiano nelle more della definizione del riparto delle funzioni tra regioni e province o città metropolitane.

Città metropolitane senza fondi


Pubblicato su La Voce.info il 24/07/2015

Le città metropolitane sono appena nate e già devono affrontare molte difficoltà. Prima tra tutte la questione delle risorse. L’istituzione di imposte proprie sarebbe auspicabile, ma a sua volta apre il problema degli interventi compensativi a favore dei comuni limitrofi all’area metropolitana.



Città metropolitane senza fondi

L’istituzione delle città metropolitane rappresenta la prima riforma in linea con gli obiettivi e le strategie europee che identificano le città e le aree urbane come i luoghi chiave della crescita intelligente, dell’innovazione e della inclusività. Tuttavia in queste aree, per la più elevata densità demografica che le caratterizza, si concentrano anche gli squilibri territoriali più evidenti. Insieme alla necessità di rilanciare le politiche urbane, sono tutti elementi che sottolineano le potenzialità connesse all’istituzione di un livello territoriale di governo intermedio.
Se la fiducia nelle potenzialità intrinseche dei sistemi metropolitani è alta, si fa strada tuttavia una crescente preoccupazione legata alle risorse disponibili. Per la nuova istituzione l’avvio è infatti molto difficile a causa dei tagli di risorse e di personale indicati dalla Legge di stabilità per il 2015 e dalle altre normative vigenti.
A questo, si aggiungono poi i criteri adottati per distribuire i tagli, che penalizzano in modo particolare alcune città metropolitane, come quella fiorentina, in conseguenza della procedura utilizzata basata sull’incrocio della “capacità fiscali” con il “costo efficiente” delle funzioni fondamentali. 

Nella tabella 1 si può vedere una stima dell’esito dell’applicazione di quel criterio, per quantificare le risorse che saranno teoricamente nella disponibilità delle città metropolitane.
 
Fonte: stime su dati Sose – ministero Economia e finanze

Schermata 2015-07-23 alle 13.37.31

giovedì 23 luglio 2015

PON Citta' Metropolitane 2014-2020

Il Programma Operativo Nazionale "Città Metropolitane 2014 – 2020"  è stato adottato dalla Commissione europea  con  Decisione C(2015) 4998 del 14 luglio e può contare su una dotazione finanziaria pari a oltre 892 milioni di Euro di cui 588 milioni di risorse comunitarie: 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo Sociale Europeo (FSE), cui si aggiungono 304 milioni di cofinanziamento nazionale.

Il Programma a titolarità dell’Agenzia per la Coesione Territoriale supporta le priorità dell’Agenda urbana nazionale e, nel quadro delle strategie di sviluppo urbano sostenibile delineate nell’Accordo di Partenariato per la programmazione 2014-2020, si pone in linea con gli obiettivi e le strategie proposte per l'Agenda urbana europea che individua nelle aree urbane i territori chiave per cogliere le sfide di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile poste dalla Strategia Europa 2020.

Le città metropolitane interessate sono 14: Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo

Le città capoluogo saranno individuate quali Autorità urbane (AU), ai sensi dell’art.7 del Reg. (UE) 1301/2013 e assumeranno il ruolo di Organismo Intermedio (OI) sulla base di un apposito atto di delega da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale Autorità di Gestione (AdG) del PON. 

Vai alla Decisione (pdf. 86 kB)
Vai al Programma  (pdf. 915 kB)

lunedì 20 luglio 2015

Firmata la Carta di Reggio Calabria sulle Città metropolitane

Un vincolo di spesa del 20% da destinare alle politiche ambientali, la realizzazione di un grande parco metropolitano, piani di gestione dei centri storici e di tutti i beni culturali. Sono solo alcuni degli impegni che l’Istituto Nazionale di Urbanistica e l’Ordine provinciale degli architetti richiedono espressamente alle nascenti Città Metropolitane e alle istituzioni in generale con la “Carta di Reggio Calabria”. Il documento è stato siglato nella giornata sabato 18 luglio dalla presidente dell’Inu Silvia Viviani e dal presidente dell’Ordine provinciale degli architetti Paolo Malara, a conclusione del Festival delle Città Metropolitane, la tre giorni di approfondimenti e dibattiti che si è svolta nella città calabrese a partire dal 16 luglio e che ha visto gli esperti confrontarsi con i rappresentanti di Governo, Regione, Provincia e Comune. 

sabato 18 luglio 2015

Alluvioni: Genova è un malato gravissimo

Alfonso Bellini, uno dei più autorevoli esperti di questioni idrogeologiche, illustra la situazione presente a Genova e indica alcune possibili opzioni per la salvaguardia del territorio.

mercoledì 15 luglio 2015

Da Torino stop ai rifiuti liguri, si guarda a Emilia e a Lombardia

Certo che è piuttosto imbarazzante che la Liguria sia da anni alle prese con il problema (irrisolto) dello smaltimento dei rifiuti...

Città metropolitana: collaborazione con i Comuni, dalle centrali di committenza alle reti digitali, dai PUC ai lavori pubblici

Approvate le linee guida presentate dal vicesindaco Valentina Ghio, la Città Metropolitana continua nel solco della positiva esperienza a suo tempo condotta dalla Provincia a supportare i piccoli comuni su temi importanti ma difficili da affrontare per enti dotati di risorse limitate.

lunedì 13 luglio 2015

Festival delle Città Metropolitane

Evento

Dove: Reggio Calabria, Quando: Dal 16 Luglio 2015 al 18 Luglio 2015

Dal 16 al 18 luglio a Reggio Calabria, in diverse sedi, tra cui il Teatro comunale e il Palazzo degli Specchi, si tiene la prima edizione del Festival delle Città Metropolitane organizzato l'Istituto Nazionale di Urbanistica in collaborazione con l'Ordine degli Architetti PPC di Reggio Calabria, con i contributi della Regione Calabria, della Provincia e del Comune di Reggio Calabria, dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e dell'Università della Calabria.

Un'occasione per riflettere e approfondire la nuova dimensione di governo del territorio e di pianificazione strategica e per promuovere, raccontare e accompagnare la nascita delle città metropolitane italiane. Il Festival intende fare della Città Metropolitana un laboratorio sociale attivo, per coinvolgere tutti gli attori intorno a progetti, azioni e  visioni per attivare territori capaci, reattivi.
 

Il carrozzone delle città metropolitane

L'abolizione delle province ha portato risparmi per soli 150 milioni di euro.

Visualizza l'articolo in .pdf

Province abolite e più tasse dal cilindro di Renzi

A Firenze salgono imposte su RC auto e trascrizioni al PRA.

Visualizza l'articolo in .pdf

La città metropolitana è un guazzabuglio di competenze. Era meglio ripensare le Regioni.

Silvano Moffa traccia, a posteriori, la possibile ricetta del riordino degli Enti Locali.

Visualizza l'articolo in .pdf

Province, le regioni nicchiano.

Il punto sulla legge Delrio.

Visualizza l'articolo in .pdf

domenica 12 luglio 2015

Le città metropolitane per lo sviluppo strategico del territorio: tra livello locale e livello sovranazionale

Mentre il TUEL aveva una visione “gradualistica e in sequenza” dei livelli territoriali di governo, la l. n. 56  è  ispirata,  invece  a  una visione  “funzionalista”. In  sostanza,  nella  nuova  legge  le  città metropolitane  sono  enti  territoriali  di  area  vasta,  a  finalità  specificatamente  definite,  e  tutte incentrate essenzialmente sullo sviluppo strategico del territorio. Le città metropolitane sono certamente enti territoriali di area vasta, ma non sono enti territoriali locali, nel senso tradizionalmente fatto proprio da dottrina, legislazione e giurisprudenza.

pubblicato su federalismi.it           N° 12 - 17/06/2015

Il 30 giugno di quest’anno scadranno i sei mesi dall’entrata in funzione delle città metropolitane, così come il termine entro il quale le regioni devono aver approvato le leggi di loro competenza attuative di quanto previsto dal comma 91 della l. n. 56/2014 per la riallocazione delle funzioni non fondamentali delle province dopodiché lo Stato potrà avvalersi di quanto previsto dal comma 95, ed esercitare il potere sostitutivo. 

Allo stato attuale, mentre risultano approvati tutti gli statuti delle otto città metropolitane di cui al comma 5, salvo Reggio Calabria e Venezia, che hanno, come noto, tempi di attuazione diversa, molte regioni non hanno ancora provveduto ad adottare le leggi di loro competenza. Del resto, anche nei casi in cui le regioni hanno varato la legge di cui al comma 91, non risultano ancora avviati i procedimenti necessari per il trasferimento delle funzioni e del personale, né gli altri adempimenti conseguenti, previsti nei commi da 89 a 95, come successivamente integrati dai numerosi provvedimenti adottati o in via di adozione, per la loro attuazione. 

Di conseguenza, anche le città metropolitane, al pari delle province, si trovano ancora ad operare in una sorta di limbo o, se si preferisce, di terra di nessuno, nella quale l’oggi non è comunque eguale all’ieri, ma il domani deve ancora compiersi. Per un verso, i nuovi enti, e i loro organi, sono pienamente in carica e operativi, e sono quindi in grado di esercitare le loro funzioni e, per quanto riguarda le città metropolitane, anche di perseguire le finalità assegnate dalla l. n. 56/2014. 

Per un altro verso però, in virtù del comma 89, ultima parte, della stessa legge, essi devono ancora svolgere tutte le funzioni delle precedenti province, in attesa che si provveda al loro effettivo esercizio da parte dell’ente subentrante; ente, quest’ultimo, che in tutti i casi in cui le regioni non hanno ancora legiferato, deve tuttora essere individuato e che, anche negli altri casi, presuppone comunque quanto meno il completamento del processo di trasferimento del personale... (segue)

Sanguineti scrive a Toti: decidere sull'Entella

Visualizza l'articolo in .pdf

giovedì 9 luglio 2015

domenica 5 luglio 2015

Parlando di governance dei trasporti pubblici, è giusto che l'Autorità Regionale coordini tutto il sistema, su ferro e su gomma, su traghetti, ecc., poi però le singole gare devono servire a individuare i gestori più adatti a realizzare tale progetto complessivo, che è responsabilità della stessa Autorità. Tali gare devono individuare lotti che garantiscano da un lato una necessaria integrazione a livello regionale ma anche la necessaria dimensione ottimale per consentire un equilibrio economico compatibile con le risorse disponibili e, auspicabilmente, con la necessità di offrire un servizio soddisfacente per gli utenti, che lo pagano non solo tramite i biglietti e gli abbonamenti ma, in primis, attraverso le loro tasse (ex legge Burlando). Quest'ultimo punto è bene sempre ricordarlo, dato che non a tutti è chiaro. Infine, i due livelli (regionale e di bacino) devono procedere di pari passo, perchè altrimenti si rischiano inefficienze e sprechi di risorse.

sabato 4 luglio 2015

E' poco simpatico dire che lo avevamo detto, però questo epilogo è il risultato di una scelta sbagliata per quel che riguarda la governance del trasporto pubblico: una Autorità Regionale forte e in grado di gestire efficacemente il sistema a livello generale deve non tanto affidarsi ad un unico soggetto, ma scegliere soggetti anche diversi purchè funzionali alla visione globale che l'Autority, e quindi il pubblico, deve necessariamente avere chiara a monte. Tali soggetti dovrebbero venire prescelti in funzione delle esigenze espresse nel piano dei trasporti. Peccato che, ad oggi, tale piano non sia ancora stato redatto dalla Regione...come a dire, si sceglie una impresa senza avere il progetto di cosa si vuole fare...un'assurdità.

Città Metropolitana di Genova: intese positive con la Regione su funzioni e su dipendenti e precari dell'ex Provincia

Intervista al consigliere Buccilli sul delicato tema del trasferimento di competenze e di personale dall'ex Provincia verso la Regione. L'impegno del Sindaco Doria.

Visualizza l'articolo in .pdf