Per Gianluca Corrado, candidato sindaco per il comune di Milano, la riforma Delrio rappresenta una risposta sbagliata ad esigenze reali.
Visualizza l'articolo in .pdf
a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)
martedì 24 maggio 2016
lunedì 23 maggio 2016
Province, i nuovi poteri nel governo del territorio
Interessante riepilogo sullo stato della governance degli enti locali dopo l'entrata in vigore della legge Delrio.
Visualizza l'articolo in .pdf
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
Delrio
,
enti locali
,
legge regionale
,
province
,
regioni
,
riforma
Parisi: abolire la riforma Delrio
Per Stefano Parisi, candidato sindaco per Milano, la riforma Delrio è sbagliata e va abolita, perchè nata al solo scopo di sottrarre risorse ai territori.
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
città metropolitana
,
Delrio
,
Milano
,
riforma
,
risorse
Roberto Giachetti: Città metropolitana, è qui la sfida per un assetto più competitivo
Anche Giachetti, candidato sindaco di Roma, risponde all'articolo di De Bortoli puntando sulla necessità di innalzare la competitività della città metropolitana di Roma.
Visualizza l'articolo in .pdf
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
città metropolitana
,
competitività
,
enti locali
,
riforma
,
Roma
domenica 22 maggio 2016
Beppe Sala: un patto sulla Grande Milano
Il candidato sindaco Sala risponde all'articolo di Ferruccio De Bortoli dando la propria ricetta per Milano: un patto con il Governo centrale per trasporti pubblici e housing sociale.
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
Milano
,
pianificazione strategica
,
risorse
venerdì 20 maggio 2016
Il piano dei rifiuti adottato all'unanimità
Il consiglio metropolitano di Genova ha deliberato sulla delicata questione dei rifiuti, suscitando tuttavia non pochi "mugugni".
Etichette:
consiglio metropolitano
,
Genova
,
piano dei rifiuti
Un'agenda istituzionale e politica per le città metropolitane
Anche Dario Nardella, sindaco di Firenze, risponde con le sue considerazione all'articolo di De Bortoli sul tema della Città metropolitana.
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
città metropolitana
,
Firenze
,
governance
mercoledì 18 maggio 2016
Le città metropolitane un motore (inceppato) di sviluppo
Ferruccio de Bortoli denuncia la poca convinzione con cui i nuovi enti stanno procedendo a svolgere compiti potenzialmente strategici, ma ad oggi molto spesso scoloriti ed incerti.
Visualizza l'articolo in .pdf
Visualizza l'articolo in .pdf
Genova "matrigna" ha divorato la paziente Provincia
Primo bilancio dell'entrata in vigore della città metropolitana che ha sostituito (ma con diverse funzioni e poteri) la provincia. Per ora sono molti i rimpianti rispetto un ente che veniva sentito come a supporto dei comuni, mentre oggi le distanze rispetto al capoluogo sembrano aumentare, complici però le tante carenze dovute al taglio delle risorse per la fornitura dei servizi.
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
città metropolitana
,
Genova
,
governance
,
provincia Genova
,
risorse
martedì 10 maggio 2016
Fatte le Città metropolitane, ora bisogna fare i cittadini metropolitani?
Andrea Pasetti, già direttore dell'Urbanistica della Provincia di Genova e rappresentante dell'INU Liguria, risponde ad un articolo di Giangiacomo Schiavi apparso su Il Corriere della Sera sul tema della città metropolitana invitando ad una maggiore consapevolezza da parte dei media e dei cittadini rispetto ad un tema troppo spesso trattato con superficialità e scarsa considerazione: la città metropolitana resta un tema sconosciuto ai più, rischiando di trasformarsi nell'ennesima occasione mancata, in primis per i suoi cittadini.
di Andrea Pasetti
Strano come i giornali affrontano il tema delle Città
metropolitane. Per essere precisi la maggior parte non lo affronta proprio;
sembra ignorare che da più di un anno le Città metropolitane sono state
istituite anche in Italia, dopo un’attesa di vent’anni, mettendosi al passo con
le realtà europee più evolute.
I pochi giornalisti che osano affrontare l’argomento, come
Giangiacomo Schiavi in un recente articolo sul “Corriere della sera” pubblicato
su questo blog, confessano di non averci capito nulla e in effetti fanno una
grande confusione omologando il nuovo Ente a Provincia, Comune o – addirittura
– a Città/Stato.
Eppure, per dare un’informazione corretta, basterebbe poco: è
sufficiente connettersi ai siti ufficiali delle Città metropolitane per capire
che cosa sono e che cosa stanno facendo.
Magari troverebbero spunti per fare degli scoop straordinari:
ad esempio che la Città metropolitana di Milano il giorno 11 aprile 2016 ha adottato
il proprio Piano strategico e il prossimo giovedì 12 maggio si riunirà il
Consiglio per la sua definitiva approvazione, oppure che la Città metropolitana
di Genova ha approvato il 10 gennaio 2016 la Variante al Piano denominata
Sistemi Territoriali Strategici, creando le basi per dare maggiore efficacia
alla localizzazione dei fondi strutturali europei 2014 – 2020, che la Regione
Liguria ha programmato senza tenere conto delle finalità e delle funzioni del
nuovo Ente.
La disinformazione è totale: si continua a parlare delle
Province ormai sostituite dai nuovi Enti metropolitani come se queste fossero
ancora operanti e si ignorano i risultati del lavoro già effettuato a livello
locale e nazionale anche grazie al contributo di soggetti come ANCI, INU e
FORMEZ.
La cosa forse più sorprendente è la mancata reazione da parte
dei cittadini metropolitani: la legge Del Rio non ha soltanto riformato
l’ordinamento degli Enti locali (bene o male non è questo il punto). Affidando
alle Città metropolitane compiti di: cura dello sviluppo strategico del
territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle
infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città
metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello,
ivi comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee, la legge ha
anche indicato nuovi diritti per i loro cittadini.
In quanto cittadino metropolitano, residente nelle zone più
centrali e congestionate ovvero nelle aree più periferiche e scarsamente
insediate, ai sensi della legge vigente ho il sacrosanto diritto di sapere quale
sarà il futuro del mio territorio, di avere servizi più efficienti e a minor
costo, di assicurare ai miei figli e nipoti contatti con le omologhe Città italiane
ed europee per aprire nuove prospettive di conoscenza e lavoro.
Quando cominceremo a svegliarci dal nostro torpore? Quando
capiremo che per uscire dal tunnel della crisi dobbiamo unire le forze, uscire
dalle nostre piccole e insignificanti beghe quotidiane e trovare una dimensione
di area vasta degna della nostra cittadinanza e in grado di risollevare le
sorti del paese?
Segnalo, come elemento
positivo, che sono in corso meritevoli tentativi di formare “Comuni di
vallata”, con la finalità non solo di avere a disposizione maggiori risorse, ma
soprattutto di valorizzare le diversità e di far contare di più i diritti
metropolitani dei residenti.
Etichette:
città metropolitana
,
enti locali
,
Pasetti
,
riforma
lunedì 9 maggio 2016
Città metropolitane a corto di risorse
Investimenti dimezzati dal 2010, a rischio l'erogazione dei servizi ai cittadini
Visualizza l'articolo in .pdf
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
città metropolitana
,
governance
,
risorse
martedì 3 maggio 2016
Grande Milano o fumo negli occhi
Continuano i gridi di allarme circa l'effettiva funzionalità dei nuovi enti, confrontati con la dura realtà fatta di tagli e di scarso potere decisionale effettivo.
Visualizza l'articolo in .pdf
Etichette:
città metropolitana
,
governance
,
Milano
,
risorse
mercoledì 27 aprile 2016
Fontanabuona unita? No dei sindaci.
I sindaci si dicono scettici circa la creazione di una unione di tutti i comuni della Val Fontanabuona, ma sono più possibilisti circa le proposta di creare tre unioni più piccole. Certo è che le sempre maggiori ristrettezze economiche dei piccoli comuni imporranno, prima o poi, delle scelte che faranno perdere ai comuni minori un po' di autonomia decisionale in cambio del mantenimento dei servizi essenziali.
Etichette:
Fontanabuona
,
piccoli comuni
,
risorse
,
sindaci
,
unione di comuni
lunedì 25 aprile 2016
Città Metropolitana di Genova:10 idee per il nuovo piano metropolitano
Così come prevede la legge Delrio[1],
le città metropolitane sono chiamate, sui temi di loro competenza, a fornire
una visione strategica dello sviluppo territoriale, e naturalmente la pianificazione
costituisce uno dei principali strumenti per orientare correttamente tale
sviluppo. La città metropolitana di Genova, che nasce dall’ex Provincia, sta da
tempo riflettendo sui temi dell’area vasta e lavorando alla bozza di Piano
Territoriale Generale, riprendendo per questo molti degli aspetti già
analizzati nel progetto di Piano Territoriale che, causa la soppressione della
Provincia, è entrato in vigore nel periodo del commissariamento dell’Ente.
L’entrata in vigore della Città metropolitana ha
dato un nuovo impulso alla elaborazione dei temi che la caratterizzano, e sulla
scorta delle analisi precedentemente condotte sono state prodotte delle Linee Guida che si propongono di orientare le scelte del redigendo Piano Territoriale
Generale, il quale deve contenere indicazioni strategiche inerenti lo sviluppo
socio-economico della Città metropolitana: la cura dello sviluppo
strategico del territorio metropolitano; la promozione e la gestione integrata
dei servizi, delle infrastrutture e delle reti
di comunicazione di
interesse della città
metropolitana; la cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio
livello, ivi comprese
quelle con le città e
le aree metropolitane europee.
Sono compiti più specifici rispetto a quelli del
piano territoriale provinciale, che si poneva ad un livello intermedio tra
quello regionale e quello comunale: questo nuovo piano ha una diversa natura
poiché si occupa solo di alcuni aspetti, definiti strategici, e su di essi la
città metropolitana deve concentrarsi per conseguire i suoi particolari
obiettivi.
Il piano territoriale metropolitano, inoltre, deve
definire i propri obiettivi in accordo con le indicazioni dello Statuto e perseguire
l’obiettivo dello sviluppo sostenibile e del contenimento del consumo di suolo[2].
Le 10 idee per il Piano[3]:
1.
L’area metropolitana di Genova è la “porta dell’Europa”. Il Piano come
strumento per rafforzare il ruolo della CM di Genova nella rete delle città
metropolitane italiane e delle grandi città europee.
2.
Un “progetto di territorio” unitario e condiviso. Il Piano deve rafforzare il
senso di appartenenza alla comunità metropolitana. Regole semplici e norme
omogenee.
3.
Gli ambiti territoriali sono il luogo della rappresentatività e della
concertazione dei Comuni singoli e associati.
4. I
“Sistemi strategici” sono territori connotati da problematiche complesse e
intersettoriali da affrontare con “progetti integrati” e rappresentano una
priorità per il rilancio dell’area metropolitana.
5.
Il suolo è una risorsa preziosa e irriproducibile da valorizzare e tramandare
alle generazioni future. Il piano rafforza la città costruita e favorisce la
rigenerazione urbana.
6.
La sicurezza del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico come
pre-condizione per le scelte del piano. Il piano è lo strumento per favorire
l’integrazione fra le componenti ambientali – morfologiche, naturalistiche,
idrogeologiche - e le componenti territoriali attraverso indirizzi per la
pianificazione urbanistica.
7.
Il rilancio economico sostenibile. Un piano “forte” a sostegno delle attività
produttive di area vasta, in sinergia con la rete delle associazioni di
categoria delle città metropolitane, in una logica di partnership
pubblico-privato: istituzioni, imprenditoria, università e terzo settore.
8.
Le reti infrastrutturali fisiche e virtuali sono determinanti per lo sviluppo
economico, le relazioni, la coesione sociale del territorio metropolitano.
9.
La funzionalità della rete ecologica metropolitana e delle reti dei servizi
pubblici, dei beni culturali, storici, paesaggistici ed ambientali sono il
fondamento per innalzare la qualità della vita e l’attrattività del territorio
metropolitano.
10.
Le “zone omogenee” sono gli strumenti per organizzare e gestire in modo
efficiente i servizi territoriali. Il Piano definisce i criteri per
l’individuazione di tali zone omogenee.
[1]
pianificazione territoriale generale metropolitana (comma 44, lett b, art. 1
unico della legge 56/14) e pianificazione territoriale di coordinamento nonché
tutela e valorizzazione dell´ambiente, per gli aspetti di competenza (comma 85,
lett a, art. 1 unico della legge 56/14).
[2] Statuto CMG, Art, 10 comma
2: “Il piano territoriale metropolitano persegue l’obiettivo dello sviluppo
sostenibile, orientato al potenziamento e alla valorizzazione delle reti
infrastrutturali e dei sistemi di mobilità pubblica, alla rigenerazione dei
tessuti edificati, al potenziamento e alla riqualificazione dei servizi e degli
spazi pubblici, alla costruzione della rete ecologica metropolitana, alla
valorizzazione e tutela del sistema agricolo, dei suoli liberi e dei beni
paesistici. In particolare, il piano territoriale metropolitano, in linea con
le indicazioni comunitarie, considera il suolo una risorsa finita e irriproducibile;
in base a tale principio orienta le proprie politiche territoriali.”
[3]
Approvate il 22 aprile 2015 dal Consiglio Metropolitano
venerdì 22 aprile 2016
Dalla riviera alle valli: ecco i "super comuni". L'unione fa la forza
La proposta di un comitato di cittadini dell'entroterra genovese che propone di creare una unione di comuni estesa all'intera Fontanabuona, con l'obiettivo di ottenere maggiori finanziamenti e creare le condizioni per rilanciare i servizi e l'economia della valle.
Etichette:
comitati
,
Fontanabuona
,
risorse
,
unione di comuni
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)