a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

martedì 28 ottobre 2014

A chi interessa la città metropolitana?


Sono molto interessanti i risultati emersi dall'analisi dei questionari realizzati in occasione del corso sulle città metropolitane e dedicato a architetti e urbanisti che si è svolto nei giorni scorsi a Genova: essi rivelano una visione tutto sommato positiva del nuovo ente, che per il 42,86% porterà effetti benefici per la loro attività.

di Andrea Pasetti*

Il tema “Città metropolitana” decisamente non sfonda sui media e sugli organi di stampa. Quando se ne parla, gli argomenti riguardano soprattutto i movimenti dei vari attori interessati per posizionarsi sulla scacchiera politica dei poteri locali, ma raramente si affrontano le questioni che riguardano il futuro di questi nuovi Enti, pensati come motore della ripresa economica del nostro Paese attraverso la programmazione e la gestione del territorio.

Ma i cittadini metropolitani, le categorie professionali, gli operatori economici e culturali che cosa ne pensano? Che informazioni hanno? Percepiscono la nuova Città metropolitana come un’opportunità o come una minaccia?


In attesa di un’inchiesta più sistematica, alcune interessanti indicazioni provengono dai partecipanti ad un Corso di formazione professionale organizzato dalla Sezione ligure dell’INU – Istituto Nazionale di Urbanistica – in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Genova, che si è svolto tra il 19 settembre e il 17 ottobre, sul tema della pianificazione territoriale e strategica della Città metropolitana.



Gli 80 iscritti al Corso (la disponibilità di posti si è rapidamente esaurita, a testimoniare che il tema interessa o almeno incuriosisce) sono stati architetti e urbanisti che operano nell’ambito genovese: il campione quindi, ancorché limitato, è abbastanza significativo di un settore professionale che si trova a fare i conti con una profonda crisi “di sistema”, che interessa da anni le strutture e le prospettive di governo del territorio.
 

Al di là dei contenuti specifici affrontati dal Corso e dalla tavola rotonda finale alla quale hanno partecipato anche esponenti di altre Città metropolitane italiane (per chi fosse interessato una documentazione è disponibile sul sito http://www.inu.it/liguria/attivita-liguria/), per rispondere alle domande che prima ci siamo posti può essere utile esaminare alcuni degli esiti di due questionari distribuiti ai partecipanti, il primo all’inizio del Corso e il secondo alla sua conclusione, compilati in forma anonima.



Nel questionario iniziale, alla domanda: “quali sono le mie aspettative relative al corso?” il 63,22% delle risposte ha indicato, forse ovviamente, “informarmi sul nuovo Ente metropolitano”: in effetti il questionario proponeva una serie di domande esplorative sul livello di conoscenza dei partecipanti sui temi fondamentali della Città metropolitana e quasi il 60% delle risposte risultavano errate o assenti.



Meno scontati sono risultati gli esiti delle risposte alla domanda: “in base alle mie conoscenze, la Città metropolitana come potrà influenzare la mia attività professionale?”.



Il 19,02% ha risposto “nessuna influenza”, il 38,10% ha risposto “diventerà tutto ancora più complicato”, ma la maggioranza, il 42,86% ha dichiarato che “la mia attività potrà avere dei benefici”.



Analizzando gli esiti del questionario compilato alla conclusione del Corso si rileva in generale che l’88,19% delle risposte esprime valutazioni positive o molto positive sui contenuti del Corso e che, riguardo alla comprensione del processo di formazione della Città metropolitana, il 67,31% dichiara di aver capito qualcosa di più, mentre a conferma delle attese concrete riguardo al processo di formazione della Città metropolitana il 23,08 afferma che, oltre ad aver capito gli elementi fondamentali del processo in corso, ha acquisito informazioni utili per la sua attività professionale.



Il questionario finale proponeva anche una valutazione sugli argomenti trattati e sulle attività formative svolte. E’ emersa la seguente graduatoria di gradimento e di interesse, da cui risulta un sostanziale equilibrio tra i vari temi affrontati.



Il passaggio dalla Provincia alla Città metropolitana ha riscosso il 9,68% delle preferenze, contro l’11,29% per la proposta del Piano metropolitano; a pari merito (il 16,13%) i dati ANCI di Cittalia di confronto tra le diverse realtà metropolitane nazionali e la rappresentazione delle esperienze di altre Città metropolitane europee.



Un buon gradimento, il 19,35% delle risposte hanno riscosso le esperienze di altre Città metropolitane italiane, grazie anche alle testimonianze dirette di alcuni rappresentanti di tali Città (Firenze, Milano) nella tavola rotonda finale ed agli approfondimenti del Corso su Torino e Bologna.



Risulta particolarmente significativo che l’attività che ha riscosso il maggiore successo (il 27,42% delle preferenze) sia stato il coinvolgimento diretto dei partecipanti in laboratori progettuali su alcune ipotesi di sviluppo estese a sistemi territoriali strategici proposti dalla Provincia di Genova: la finalità dei laboratori era di esplorare alcune opzioni da inserire nel prossimo Piano Strategico della Città metropolitana di Genova.



Ritengo che questa proposta di coinvolgimento espressa oggi da una categoria di operatori professionali particolarmente qualificati, ma che può essere ribadita da altre analoghe categorie e soggetti interessati alla formazione della Città metropolitana e dei suoi strumenti di pianificazione e programmazione, non debba andare delusa. Come già capita in altre Città metropolitane italiane anche l’area metropolitana genovese può ritrovare forti motivazioni e idee vincenti per il proprio futuro attraverso la mobilitazione delle sue energie migliori.


*Arch. Andrea PASETTI



Direttore Pianificazione Generale e di Bacino



Provincia di Genova

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