a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

domenica 13 aprile 2014

Città metropolitana, la sfida di Vitali "Si sciolga il Comune"

Walter Vitali, ex sindaco di Bologna, è stato uno dei principali artefici della creazione del nuovo ente, che sostituirà la Provincia. E spiega che a questo punto il passaggio delle consegne dev'essere completo.

di Eleonora Capelli - pubblicato su La Repubblica - ed. di Bologna il 06 Aprile 2014

«ESISTONO solo due modelli di città metropolitana. Quello applicato ad esempio a Parigi, Londra e Bruxelles, dove il Comune principale è scorporato in municipi, e il sindaco guida tutta l’area vasta, grande come la nostra provincia. Oppure quello della “communauté urbaine”, che è un ente di secondo livello, in cui tutti i comuni riconoscono un “coordinamento”. Anche qui da noi la città metropolitana può funzionare, ma i Comuni devono “cedere” delle funzioni, dal basso, e la Regione deve fare la stessa cosa dall’alto.

Mentre a palazzo Malvezzi si discute sul destino della Provincia che fino alla fine del 2014 continuerà a essere retta, sia pure senza stipendio, dalla presidente Beatrice Draghetti e da alcuni suoi assessori, in città c’è già chi progetta l’istituzione del futuro e chiama 300 cittadini a “votarla” sabato prossimo a Palazzo del Podestà.

L’ex sindaco Walter Vitali, che propose la città metropolitana in maniera “pionieristica”, e da senatore ha seguito l’iter di tanti progetti di legge, ora finalmente intravede il traguardo e spiega come vorrebbe realizzare la “grande Bologna”.

Qual è il suo giudizio sulla legge votata in parlamento?


«È tutto sommato positivo, anche perché l’iter parlamentare l’ha migliorata. Nella fase che si apre ora, si definirà lo statuto del nuovo ente, e grazie a questo strumento si può disegnare un’istituzione a misura di territorio».

Per una città metropolitana in cui i cittadini eleggono direttamente il presidente, lei pensa che sia inevitabile sciogliere il Comune di Bologna?

«Non c’è alternativa, è l’unica condizione per non avere due sindaci contemporaneamente. Questo è anche l’unico modo per eliminare un livello: tra quartieri, Comune e Provincia, rimarrebbero solo quartieri e città metropolitana. Del resto l’elezione diretta è possibile ma al termine di un percorso, che non potrà probabilmente essere concluso nel 2016, al termine del primo mandato di Merola. Si può pensare di farlo per il 2019».

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