a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

mercoledì 19 marzo 2014

Movimenti anagrafici nella provincia di Genova tra 2001 e 2012: un bilancio in negativo


L'analisi dei movimenti della popolazione, divisa nelle sue componenti naturale e migratoria, può dare molte informazioni interessanti sull'attrattività di un territorio, oltre che sulla evoluzione demografica delle classi di età e i probabili trend futuri.

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1.      La popolazione residente 


Analizzando i dati Istat[1] sui movimenti anagrafici tra 2001 e 2012 la provincia di Genova evidenzia, nel suo complesso, un calo demografico di più di 25mila unità, pari a quasi il 3% della popolazione al 2001. 

La diminuzione non si è verificata in modo omogeneo sul territorio della provincia: si è riscontrata in alcuni Comuni costieri e in alcuni comuni dell’entroterra, particolarmente intensa in Val Trebbia e in Val d’Aveto, ma notevole anche nella zona della valle Stura. 

Il Comune di Genova, che da solo rappresenta più del 68% della popolazione residente nella provincia, registra nel periodo considerato un calo di oltre 27mila unità (-4,4%).

I dati delineano una situazione composita che vede territori, anche molto eterogenei tra loro, che perdono residenti mentre altri li attraggono.

Tra i territori che si rivelano maggiormente attrattivi vi sono la Val Fontanabuona, la Val Graveglia e la Val Petronio, che registrano aumenti anche oltre il 20% (Mezzanego). Sono aree di retro costa che però risultano collegate ai centri maggiori da una efficiente rete viaria e dove i valori fondiari e le locazioni sono decisamente più convenienti rispetto alle località rivierasche. Anche questo trend positivo si è notevolmente affievolito negli ultimi anni, come testimoniano i dati post-censimento 2011 che evidenziano, nel 2012, una perdita di residenti anche in gran parte dei territori che avevano dimostrato una migliore tenuta. Possiamo quindi concludere che la situazione demografica della provincia appare piuttosto critica.


2.      Variazione del saldo naturale della popolazione
L’andamento del saldo naturale, nel periodo 2001-2012, è decisamente negativo. La sola eccezione è rappresentata dal Comune di Casarza Ligure, dove il valore medio dei saldi naturali, in percentuale sulla popolazione residente nel periodo considerato registra un +0,02% . Decisamente prossima allo zero, si dirà, tuttavia è il solo caso in cui la variazione è mediamente positiva.

Più negativa che altrove appare la situazione in Val Trebbia e in alcune zone della Val Scrivia, ma quasi ovunque si nota come le variazioni del saldo naturale siano mediamente negative in tutta la Provincia.

Genova in particolare presenta una variazione media di -0,61% rispetto alla popolazione residente, come quasi tutti i Comuni costieri.

 

3.      Variazione del saldo migratorio
La dinamica dell’immigrazione (interna ed esterna) ha conosciuto, negli ultimi anni, una considerevole frenata rispetto al periodo complessivo 2001 – 2012, segnalando anche sotto questo aspetto una perdita di competitività. Indubbiamente la crisi del settore edilizio e del manifatturiero ha influenzato di molto questa dinamica (soprattutto per gli stranieri), mentre altri comparti quali la cura alle persone (anziani) e l’artigianato (ditte individuali) mostrano una certa “resilienza” alle difficoltà congiunturali.

Dal punto di vista della localizzazione si nota come le variazioni dei saldi positivi di maggiore entità sono localizzate nei Comuni del primo entroterra (Val Fontanabuona, bassa Val Scrivia, bassa Val Trebbia, Valle Sturla, Val Graveglia, alta Valle Petronio), che corrispondono alle località che, pur essendo relativamente vicine e ben collegate con i centri costieri, dove si trovano per la maggior parte ubicati i posti di lavoro, offrono locazioni e prezzi di vendita sensibilmente inferiori rispetto a quelli presenti sulla costa.

Negli ultimi tempi si confermano e in qualche caso si accentuano fenomeni di emigrazione dalle zone più interne o che presentano un accesso più difficoltoso ai servizi (ad esempio Val d’Aveto e, sulla costa, Portofino).




Conclusione
La popolazione nella Provincia di Genova nel periodo 2001 – 2012 si caratterizza per una complessiva diminuzione, dovuta in primis al saldo naturale che è stabilmente negativo. La componente migratoria ha costituito, specie nella prima metà del periodo, un elemento importante di riequilibrio demografico che ha mitigato il calo dovuto alla componente naturale. Negli ultimi anni si assiste ad una complessiva perdita di attrattività del territorio provinciale, e si avvertono i segnali di una nuova tendenza all’emigrazione verso areali economici che offrono maggiori opportunità.

La struttura demografica della provincia risulta, nel complesso, molto sbilanciata: nel 2011 solo il 15,5% della popolazione ha meno di 20 anni (18% nel Nord-Ovest), il 50%  ha da 20 a 60 anni (53,3% nel Nord-Ovest) e il 34,5% ha più di 60 anni (28,7% nel Nord-Ovest -dati Censimento 2011).



[1] Movimento e calcolo della popolazione residente annuale
 

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