Così come prevede la legge Delrio[1],
le città metropolitane sono chiamate, sui temi di loro competenza, a fornire
una visione strategica dello sviluppo territoriale, e naturalmente la pianificazione
costituisce uno dei principali strumenti per orientare correttamente tale
sviluppo. La città metropolitana di Genova, che nasce dall’ex Provincia, sta da
tempo riflettendo sui temi dell’area vasta e lavorando alla bozza di Piano
Territoriale Generale, riprendendo per questo molti degli aspetti già
analizzati nel progetto di Piano Territoriale che, causa la soppressione della
Provincia, è entrato in vigore nel periodo del commissariamento dell’Ente.
L’entrata in vigore della Città metropolitana ha
dato un nuovo impulso alla elaborazione dei temi che la caratterizzano, e sulla
scorta delle analisi precedentemente condotte sono state prodotte delle Linee Guida che si propongono di orientare le scelte del redigendo Piano Territoriale
Generale, il quale deve contenere indicazioni strategiche inerenti lo sviluppo
socio-economico della Città metropolitana: la cura dello sviluppo
strategico del territorio metropolitano; la promozione e la gestione integrata
dei servizi, delle infrastrutture e delle reti
di comunicazione di
interesse della città
metropolitana; la cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio
livello, ivi comprese
quelle con le città e
le aree metropolitane europee.
Sono compiti più specifici rispetto a quelli del
piano territoriale provinciale, che si poneva ad un livello intermedio tra
quello regionale e quello comunale: questo nuovo piano ha una diversa natura
poiché si occupa solo di alcuni aspetti, definiti strategici, e su di essi la
città metropolitana deve concentrarsi per conseguire i suoi particolari
obiettivi.
Il piano territoriale metropolitano, inoltre, deve
definire i propri obiettivi in accordo con le indicazioni dello Statuto e perseguire
l’obiettivo dello sviluppo sostenibile e del contenimento del consumo di suolo[2].
Le 10 idee per il Piano[3]:
1.
L’area metropolitana di Genova è la “porta dell’Europa”. Il Piano come
strumento per rafforzare il ruolo della CM di Genova nella rete delle città
metropolitane italiane e delle grandi città europee.
2.
Un “progetto di territorio” unitario e condiviso. Il Piano deve rafforzare il
senso di appartenenza alla comunità metropolitana. Regole semplici e norme
omogenee.
3.
Gli ambiti territoriali sono il luogo della rappresentatività e della
concertazione dei Comuni singoli e associati.
4. I
“Sistemi strategici” sono territori connotati da problematiche complesse e
intersettoriali da affrontare con “progetti integrati” e rappresentano una
priorità per il rilancio dell’area metropolitana.
5.
Il suolo è una risorsa preziosa e irriproducibile da valorizzare e tramandare
alle generazioni future. Il piano rafforza la città costruita e favorisce la
rigenerazione urbana.
6.
La sicurezza del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico come
pre-condizione per le scelte del piano. Il piano è lo strumento per favorire
l’integrazione fra le componenti ambientali – morfologiche, naturalistiche,
idrogeologiche - e le componenti territoriali attraverso indirizzi per la
pianificazione urbanistica.
7.
Il rilancio economico sostenibile. Un piano “forte” a sostegno delle attività
produttive di area vasta, in sinergia con la rete delle associazioni di
categoria delle città metropolitane, in una logica di partnership
pubblico-privato: istituzioni, imprenditoria, università e terzo settore.
8.
Le reti infrastrutturali fisiche e virtuali sono determinanti per lo sviluppo
economico, le relazioni, la coesione sociale del territorio metropolitano.
9.
La funzionalità della rete ecologica metropolitana e delle reti dei servizi
pubblici, dei beni culturali, storici, paesaggistici ed ambientali sono il
fondamento per innalzare la qualità della vita e l’attrattività del territorio
metropolitano.
10.
Le “zone omogenee” sono gli strumenti per organizzare e gestire in modo
efficiente i servizi territoriali. Il Piano definisce i criteri per
l’individuazione di tali zone omogenee.
[1]
pianificazione territoriale generale metropolitana (comma 44, lett b, art. 1
unico della legge 56/14) e pianificazione territoriale di coordinamento nonché
tutela e valorizzazione dell´ambiente, per gli aspetti di competenza (comma 85,
lett a, art. 1 unico della legge 56/14).
[2] Statuto CMG, Art, 10 comma
2: “Il piano territoriale metropolitano persegue l’obiettivo dello sviluppo
sostenibile, orientato al potenziamento e alla valorizzazione delle reti
infrastrutturali e dei sistemi di mobilità pubblica, alla rigenerazione dei
tessuti edificati, al potenziamento e alla riqualificazione dei servizi e degli
spazi pubblici, alla costruzione della rete ecologica metropolitana, alla
valorizzazione e tutela del sistema agricolo, dei suoli liberi e dei beni
paesistici. In particolare, il piano territoriale metropolitano, in linea con
le indicazioni comunitarie, considera il suolo una risorsa finita e irriproducibile;
in base a tale principio orienta le proprie politiche territoriali.”
[3]
Approvate il 22 aprile 2015 dal Consiglio Metropolitano
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