a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

mercoledì 24 agosto 2016

Centro e periferia: una riflessione di Andrea Pasetti



Andrea Pasetti prendendo spunto da un precedente articolo propone alcuni temi di stretta attualità: l'interdipendenza tra la grande città e il suo territorio (area vasta) e il concetto di "contaminazione" che potremmo anche tradurre con "mescolanza": di culture, di punti di vista, di opportunità di vita.

di Andrea Pasetti *

L’articolo su “Centro” e “Periferia” della città è molto stimolante perché ci obbliga ad uscire dalla nostra pigrizia intellettuale che ci impedisce di considerare i fenomeni urbani nella loro vera natura, ed a guardare all’attuale realtà urbana secondo nuove prospettive.
Da troppo tempo l’urbanistica è vista come un insieme di regolette per realizzare singole operazioni edilizie e non come il progetto generale della città e questa miopia ci impedisce non solo di comprendere il modo in cui le diverse parti della città si relazionano tra di loro, ma anche di capire quale futuro stiamo costruendo per noi e per le generazioni future.
Per proseguire il filo dei ragionamenti proposti da Sonia Zarino, propongo due ulteriori spunti.
Il primo riguarda il concetto di interdipendenza: città e area vasta che ad essa fa riferimento vivono insieme e condividono buone e cattive sorti.
Nelle città antiche, dove la “periferia” coincideva con la cinta muraria, un ricco contado faceva ricca anche la città; nel caso di Genova, proiettata sul mare più che su un entroterra montano, il contado era in gran parte costituito dai collegamenti marittimi con i ricchi porti del Mediterraneo.
La regola vale anche oggi: una città o un singolo Comune che pensino di bastare a sé stessi senza curarsi di chi sta intorno a loro o che perseguano il malvagio obiettivo di scaricare sui propri vicini le negatività che non si riescono a risolvere in casa, sono destinati inevitabilmente al declino.
Un esempio positivo di integrazione tra area densamente insediata e area vasta di riferimento è Stuttgart, dove convivono mirabilmente residenza, industria, spazi verdi, cultura, agricoltura, infrastrutture e servizi in un’area metropolitana allo stesso tempo integrata e diversificata.
Il secondo spunto di riflessione riguarda il concetto di contaminazione: centro e periferia sono false rappresentazioni della realtà che servono soprattutto a erigere muri e a difendere privilegi.
Privilegi di chi abita “in centro” (ma c’è sempre qualcuno che abita più in centro di me) che non vuole confondersi con chi abita "nelle periferie” (ma c’è sempre qualcuno che abita in periferie peggiori della mia).
Ebbene la storia ci insegna che la vita si genera solo se ci lasciamo “contaminare” dagli altri, pur rimanendo profondamente noi stessi. Nelle grandi aree urbane l’integrazione sociale, ma anche la creazione di reti di servizi e di opportunità estese all’intera area vasta, sono la condizione essenziale per dare vita al sistema e attrarre nuovi cittadini.
Tra gli esempi che si possono citare ci sono certamente Londra, considerata la città più cosmopolita al mondo e Stockholm, che da parecchi anni sta conducendo politiche di armonizzazione nella sua area metropolitana.

*rappresentante dell'INU Liguria

Nessun commento :

Posta un commento

Grazie per il tuo commento, iscriviti al blog per ricevere gli aggiornamenti