a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)
domenica 25 maggio 2014
Città Metropolitana: fuori luogo le critiche di chi non conosce i contenuti dell'incontro con i sindaci
Intervento del Commissario Piero Fossati. Visualizza l'articolo in .pdf
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Città metropolitana: i Sindaci da Doria. "Incontri periodici con il territorio"
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Doria "Commissaria la Provincia"
Incarico esplorativo per tre dirigenti del Comune. Visualizza l'articolo in .pdf
lunedì 19 maggio 2014
Da Tursi a piazzale Mazzini: ecco le sedi della Città Metropolitana
La Città Metropolitana avrà quale sede il Palazzo della Provincia di Genova.
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Primo gennaio 2015 addio a Palazzo Tursi, Consiglio in Provincia
La sede della città metropolitana sarà Palazzo Spinola, sede della Provincia di Genova
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Città metropolitana: sindaci riuniti
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Città metropolitana: sindaci e commissario provinciale lavorano al futuro
L'incontro dei 67 sindaci e del Commissario provinciale in vista della Città Metropolitana di Genova.
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Il Sindaco di Genova: superiamo i campanilismi
A Santa Margherita un incontro con Doria per parlare della Città Metropolitana.
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martedì 13 maggio 2014
Città metropolitane - Fassino e Orsoni a Delrio: "Necessarie correzioni a legge istitutiva"
Pubblicato su Anci.it il 9 maggio 2014
Il
presidente ed il coordinatore delle Città metropolitane dell’ANCI,
Piero Fassino e Giorgio Orsoni, hanno scritto una lettera al
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, con
l’intento di ‘’richiamare nuovamente l’attenzione sulla necessita’ di
apportare alcune correzioni urgenti alla legge n.56/2014, finalizzate a
semplificare la procedura ed evitare anche incombenze ed oneri di
carattere finanziario’’.
I
sindaci delle Città metropolitane, ‘’considerati i tempi indispensabili
per l’insediamento delle nuove amministrazioni che vanno al voto’’,
ritengono ‘’opportuno prevedere l’eliminazione della elezione della
Conferenza statutaria, che non avrebbe il tempo utile e congruo per
svolgere il proprio compito’’. Lo stesso compito e’ tra l’altro affidato
al Consiglio metropolitano, che va eletto entro il 30 settembre.
Fassino
e Orsoni, infine, fanno presente ‘’un’altra questione, relativa
all’opportunità di prevedere il venir meno della proroga degli organi
della Provincia all’atto dell’insediamento del Consiglio metropolitano,
per assicurare un ordinato e pieno avvio del nuovo ente con i poteri e
le funzioni dei relativi organi’’.
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lunedì 12 maggio 2014
Città metropolitana, 36 sindaci riuniti a Venezia
Riunione a Ca’ Corner per avviare le procedure per lo studio della nuova
istituzione eleggendo la Conferenza e il Consiglio. Elezioni a luglio.
Pubblicato su La Nuova di Venezia - 06 maggio 2014
VENEZIA. Trentasei dei quarantaquattro sindaci dei Comuni della Provincia di Venezia hanno partecipato, questa mattina, alla riunione convocata a Cà Corner dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, per avviare le procedure per lo studio dello Statuto della Città metropolitana eleggendo la Conferenza statutaria e il Consiglio metropolitano. Il rinvio delle elezioni in questione a dopo la tornata elettorale amministrativa di fine maggio («soluzione che mi sembra abbastanza naturale, anche se vorrei che fosse condivisa da tutti, rinviandola ai primi di luglio»), l'accorpamento delle elezioni di Conferenza e Consiglio in un'unica occasione e le modalità di impostazione dello Statuto (riguardo alle quali ha definito «assolutamente opportuno un apporto della politica anche nella prima fase di predisposizione, creando una squadra mista tecnico-politica, dove far confluire le esigenze delle realtà territoriali») sono stati i punti nei quali Orsoni ha riassunto il senso della convocazione. «Iniziamo a lavorare - ha introdotto il proprio intervento il sindaco di Venezia - trovandoci di fronte una normativa non esaltante dal punto di vista tecnico-giuridico, in quanto presenta molte lacune, che è nostro onere andare a colmare, nella logica formativa di un nuovo modo di amministrare. La sfida da affrontare è quella di individuare i modelli di gestione, perchè è uno dei temi principali che sarà attribuito allo Statuto».
Pubblicato su La Nuova di Venezia - 06 maggio 2014
VENEZIA. Trentasei dei quarantaquattro sindaci dei Comuni della Provincia di Venezia hanno partecipato, questa mattina, alla riunione convocata a Cà Corner dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, per avviare le procedure per lo studio dello Statuto della Città metropolitana eleggendo la Conferenza statutaria e il Consiglio metropolitano. Il rinvio delle elezioni in questione a dopo la tornata elettorale amministrativa di fine maggio («soluzione che mi sembra abbastanza naturale, anche se vorrei che fosse condivisa da tutti, rinviandola ai primi di luglio»), l'accorpamento delle elezioni di Conferenza e Consiglio in un'unica occasione e le modalità di impostazione dello Statuto (riguardo alle quali ha definito «assolutamente opportuno un apporto della politica anche nella prima fase di predisposizione, creando una squadra mista tecnico-politica, dove far confluire le esigenze delle realtà territoriali») sono stati i punti nei quali Orsoni ha riassunto il senso della convocazione. «Iniziamo a lavorare - ha introdotto il proprio intervento il sindaco di Venezia - trovandoci di fronte una normativa non esaltante dal punto di vista tecnico-giuridico, in quanto presenta molte lacune, che è nostro onere andare a colmare, nella logica formativa di un nuovo modo di amministrare. La sfida da affrontare è quella di individuare i modelli di gestione, perchè è uno dei temi principali che sarà attribuito allo Statuto».
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domenica 11 maggio 2014
Pisapia: il 6 luglio saranno eletti i 24 componenti della Conferenza Statutaria della Città metropolitana di Milano
Il sindaco di Milano illustra le tappe della costituzione della Città Metropolitana di Milano: un percorso serrato cui il Sindaco chiama le istituzioni locali per dare vita ad un percorso condiviso.
di Giuliano Pisapia, sindaco di Milano
Con l’approvazione della legge 56 le città metropolitane sono una realtà
L’esperienza accumulata (sono trascorsi oltre due decenni dall’approvazione della L. 142/90 e oltre un decennio dall’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione), dimostra però che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano.
E’ necessario accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana
Il processo istitutivo deve infatti partire dalla piena disponibilità ad un’azione comune per affrontare e risolvere i problemi reali dell’area metropolitana.
Oggi che la legge è stata approvata, anche in relazione al serrato cronoprogramma previsto, occorre mettere al lavoro un “nucleo propulsore“, costituito in primo luogo da Sindaci e da altri rappresentanti istituzionali, Provincia compresa, senza dimenticare il possibile ruolo dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale del territorio milanese non strettamente istituzionali, in grado di avviare le molteplici azioni necessarie per praticare il processo istitutivo della Città metropolitana di Milano.
Come Sindaco del Capoluogo, di una Milano che con Expo e oltre Expo ha sempre di più un ruolo nazionale, sento la responsabilità di raccogliere attorno al lavoro costituente e all’avvio della Città metropolitana le forze migliori di questo territorio, in uno sforzo che è insieme di collaborazione solidale, di elaborazione di una nuova cultura di governo e di innovazione progettuale con una visione prospettica di lungo periodo..
Siamo infatti chiamati a mettere in atto un’attività di forte concertazione politico-amministrativa tra istituzioni di diversa natura e di differente scala, finalizzata a declinare puntualmente le nuove funzioni da assegnare alla Città metropolitana.
Il tutto senza perdere di vista che i cittadini sono i destinatari e beneficiari finali di una innovazione istituzionale che deve avere al più presto delle ricadute tangibili sulla loro vita quotidiana.
Siamo chiamati a mettere in moto un processo di trasformazione e di innovazione istituzionale particolarmente complicato ; ciò avverrà necessariamente per fasi e atti progressivi, ma l’importante è che ora questo processo si è messo in moto
E’ mia intenzione fissare per il giorno 6 luglio la data per l’elezione dei 24 componenti della Conferenza Statutaria che, così come previsto dalla legge, sarà incaricata della redazione di una proposta di statuto della città metropolitana di Milano. Naturalmente seguiranno tutte le altre tappe previste per legge per portare il 1 gennaio 2015 città metropolitana ad essere operativa operare con il proprio statuto e i propri organi, tuttavia proprio in relazione al complesso e ampio lavoro che ci attende in questi 7 mesi mi preme sottolineare alcuni passaggi che ritengo indispensabili per rendere fruttuoso ed efficace questo lavoro.
Tutto ciò troverà definizione nel Piano Strategico metropolitano che andremo ad elaborare ed approvare una volta istituita la città metropolitana; ma anche in questo caso dobbiamo partire al più presto coinvolgendo da subito nel processo istitutivo della città metropolitana le forze economiche culturali, sociali che rappresentano il vero punto di forza dell’area milanese.
Per questo accanto ai passaggi che ho già indicato, la mia proposta è quella di dar vita all’istituzione di un Tavolo metropolitano per lo sviluppo che accompagni da subito lavori della Conferenza statutaria e sia di riferimento per il consiglio metropolitano e la conferenza dei sindaci per quanto riguarda i temi dello sviluppo economico e sociale .
- See more at: http://www.milanocittametropolitana.org/elezioni-consiglio-statutario/#sthash.1b3hvcb7.dpuf
L’esperienza accumulata (sono trascorsi oltre due decenni dall’approvazione della L. 142/90 e oltre un decennio dall’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione), dimostra però che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano.
E’ necessario accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana
Il processo istitutivo deve infatti partire dalla piena disponibilità ad un’azione comune per affrontare e risolvere i problemi reali dell’area metropolitana.
Oggi che la legge è stata approvata, anche in relazione al serrato cronoprogramma previsto, occorre mettere al lavoro un “nucleo propulsore“, costituito in primo luogo da Sindaci e da altri rappresentanti istituzionali, Provincia compresa, senza dimenticare il possibile ruolo dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale del territorio milanese non strettamente istituzionali, in grado di avviare le molteplici azioni necessarie per praticare il processo istitutivo della Città metropolitana di Milano.
Come Sindaco del Capoluogo, di una Milano che con Expo e oltre Expo ha sempre di più un ruolo nazionale, sento la responsabilità di raccogliere attorno al lavoro costituente e all’avvio della Città metropolitana le forze migliori di questo territorio, in uno sforzo che è insieme di collaborazione solidale, di elaborazione di una nuova cultura di governo e di innovazione progettuale con una visione prospettica di lungo periodo..
Siamo infatti chiamati a mettere in atto un’attività di forte concertazione politico-amministrativa tra istituzioni di diversa natura e di differente scala, finalizzata a declinare puntualmente le nuove funzioni da assegnare alla Città metropolitana.
Il tutto senza perdere di vista che i cittadini sono i destinatari e beneficiari finali di una innovazione istituzionale che deve avere al più presto delle ricadute tangibili sulla loro vita quotidiana.
Siamo chiamati a mettere in moto un processo di trasformazione e di innovazione istituzionale particolarmente complicato ; ciò avverrà necessariamente per fasi e atti progressivi, ma l’importante è che ora questo processo si è messo in moto
E’ mia intenzione fissare per il giorno 6 luglio la data per l’elezione dei 24 componenti della Conferenza Statutaria che, così come previsto dalla legge, sarà incaricata della redazione di una proposta di statuto della città metropolitana di Milano. Naturalmente seguiranno tutte le altre tappe previste per legge per portare il 1 gennaio 2015 città metropolitana ad essere operativa operare con il proprio statuto e i propri organi, tuttavia proprio in relazione al complesso e ampio lavoro che ci attende in questi 7 mesi mi preme sottolineare alcuni passaggi che ritengo indispensabili per rendere fruttuoso ed efficace questo lavoro.
- In primo luogo credo sia necessario convocare(subito o non appena saranno insediati i nuovi 70 sindaci?) la conferenza dei sindaci di tutti i 134 comuni dell’area milanese per condividere il percorso della legge e le sfide per la città metropolitana di Milano.
- Altrettanto fondamentale sarà l’attivazione di un tavolo Politico con Regione Lombardia per affrontare le molte implicazioni che l’attuale legislazione regionale ha rispetto alle funzioni attribuite alla città metropolitana. In tal senso mi attiverò al più presto con il Presidente Maroni
- Sul fronte nazionale esistono una serie di questioni dirimenti, come quella del finanziamento delle città metropolitane, che andranno affrontate con il Governo; Chiederò al presidente Anci Fassino e al coordinatore dei sindaci metropolitani Orsoni di attivarsi in tal senso. Così come mi attiverò con i parlamentari milanesi e lombardi per condividere e sollecitare il percorso per porre ed affrontare le questioni che richiedono un intervento di tipo legislativo.
- Più operativamente alla scala locale dovremo invece attivare al più presto un tavolo tecnico che veda il coinvolgimento dei dirigenti comunali e provinciali che sia di supporto sia alla conferenza statutaria che alla conferenza metropolitana che andremo ad eleggere entro il 30 settembre, per affrontare le complesse questioni di natura organizzativa che deriveranno dal passaggio della provincia al nuovo ente.
Tutto ciò troverà definizione nel Piano Strategico metropolitano che andremo ad elaborare ed approvare una volta istituita la città metropolitana; ma anche in questo caso dobbiamo partire al più presto coinvolgendo da subito nel processo istitutivo della città metropolitana le forze economiche culturali, sociali che rappresentano il vero punto di forza dell’area milanese.
Per questo accanto ai passaggi che ho già indicato, la mia proposta è quella di dar vita all’istituzione di un Tavolo metropolitano per lo sviluppo che accompagni da subito lavori della Conferenza statutaria e sia di riferimento per il consiglio metropolitano e la conferenza dei sindaci per quanto riguarda i temi dello sviluppo economico e sociale .
- See more at: http://www.milanocittametropolitana.org/elezioni-consiglio-statutario/#sthash.1b3hvcb7.dpuf
Con l’approvazione della legge 56 le città metropolitane sono una realtà
L’esperienza accumulata (sono trascorsi oltre due decenni dall’approvazione della L. 142/90 e oltre un decennio dall’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione), dimostra però che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano.
E’ necessario accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana
Il processo istitutivo deve infatti partire dalla piena disponibilità ad un’azione comune per affrontare e risolvere i problemi reali dell’area metropolitana.
Oggi che la legge è stata approvata, anche in relazione al serrato cronoprogramma previsto, occorre mettere al lavoro un “nucleo propulsore“, costituito in primo luogo da Sindaci e da altri rappresentanti istituzionali, Provincia compresa, senza dimenticare il possibile ruolo dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale del territorio milanese non strettamente istituzionali, in grado di avviare le molteplici azioni necessarie per praticare il processo istitutivo della Città metropolitana di Milano.
Come Sindaco del Capoluogo, di una Milano che con Expo e oltre Expo ha sempre di più un ruolo nazionale, sento la responsabilità di raccogliere attorno al lavoro costituente e all’avvio della Città metropolitana le forze migliori di questo territorio, in uno sforzo che è insieme di collaborazione solidale, di elaborazione di una nuova cultura di governo e di innovazione progettuale con una visione prospettica di lungo periodo..
Siamo infatti chiamati a mettere in atto un’attività di forte concertazione politico-amministrativa tra istituzioni di diversa natura e di differente scala, finalizzata a declinare puntualmente le nuove funzioni da assegnare alla Città metropolitana.
Il tutto senza perdere di vista che i cittadini sono i destinatari e beneficiari finali di una innovazione istituzionale che deve avere al più presto delle ricadute tangibili sulla loro vita quotidiana.
Siamo chiamati a mettere in moto un processo di trasformazione e di innovazione istituzionale particolarmente complicato ; ciò avverrà necessariamente per fasi e atti progressivi, ma l’importante è che ora questo processo si è messo in moto
E’ mia intenzione fissare per il giorno 6 luglio la data per l’elezione dei 24 componenti della Conferenza Statutaria che, così come previsto dalla legge, sarà incaricata della redazione di una proposta di statuto della città metropolitana di Milano. Naturalmente seguiranno tutte le altre tappe previste per legge per portare il 1 gennaio 2015 città metropolitana ad essere operativa operare con il proprio statuto e i propri organi, tuttavia proprio in relazione al complesso e ampio lavoro che ci attende in questi 7 mesi mi preme sottolineare alcuni passaggi che ritengo indispensabili per rendere fruttuoso ed efficace questo lavoro.
Tutto ciò troverà definizione nel Piano Strategico metropolitano che andremo ad elaborare ed approvare una volta istituita la città metropolitana; ma anche in questo caso dobbiamo partire al più presto coinvolgendo da subito nel processo istitutivo della città metropolitana le forze economiche culturali, sociali che rappresentano il vero punto di forza dell’area milanese.
Per questo accanto ai passaggi che ho già indicato, la mia proposta è quella di dar vita all’istituzione di un Tavolo metropolitano per lo sviluppo che accompagni da subito lavori della Conferenza statutaria e sia di riferimento per il consiglio metropolitano e la conferenza dei sindaci per quanto riguarda i temi dello sviluppo economico e sociale .
- See more at: http://www.milanocittametropolitana.org/elezioni-consiglio-statutario/#sthash.1b3hvcb7.dpuf
L’esperienza accumulata (sono trascorsi oltre due decenni dall’approvazione della L. 142/90 e oltre un decennio dall’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione), dimostra però che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano.
E’ necessario accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana
Il processo istitutivo deve infatti partire dalla piena disponibilità ad un’azione comune per affrontare e risolvere i problemi reali dell’area metropolitana.
Oggi che la legge è stata approvata, anche in relazione al serrato cronoprogramma previsto, occorre mettere al lavoro un “nucleo propulsore“, costituito in primo luogo da Sindaci e da altri rappresentanti istituzionali, Provincia compresa, senza dimenticare il possibile ruolo dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale del territorio milanese non strettamente istituzionali, in grado di avviare le molteplici azioni necessarie per praticare il processo istitutivo della Città metropolitana di Milano.
Come Sindaco del Capoluogo, di una Milano che con Expo e oltre Expo ha sempre di più un ruolo nazionale, sento la responsabilità di raccogliere attorno al lavoro costituente e all’avvio della Città metropolitana le forze migliori di questo territorio, in uno sforzo che è insieme di collaborazione solidale, di elaborazione di una nuova cultura di governo e di innovazione progettuale con una visione prospettica di lungo periodo..
Siamo infatti chiamati a mettere in atto un’attività di forte concertazione politico-amministrativa tra istituzioni di diversa natura e di differente scala, finalizzata a declinare puntualmente le nuove funzioni da assegnare alla Città metropolitana.
Il tutto senza perdere di vista che i cittadini sono i destinatari e beneficiari finali di una innovazione istituzionale che deve avere al più presto delle ricadute tangibili sulla loro vita quotidiana.
Siamo chiamati a mettere in moto un processo di trasformazione e di innovazione istituzionale particolarmente complicato ; ciò avverrà necessariamente per fasi e atti progressivi, ma l’importante è che ora questo processo si è messo in moto
E’ mia intenzione fissare per il giorno 6 luglio la data per l’elezione dei 24 componenti della Conferenza Statutaria che, così come previsto dalla legge, sarà incaricata della redazione di una proposta di statuto della città metropolitana di Milano. Naturalmente seguiranno tutte le altre tappe previste per legge per portare il 1 gennaio 2015 città metropolitana ad essere operativa operare con il proprio statuto e i propri organi, tuttavia proprio in relazione al complesso e ampio lavoro che ci attende in questi 7 mesi mi preme sottolineare alcuni passaggi che ritengo indispensabili per rendere fruttuoso ed efficace questo lavoro.
- In primo luogo credo sia necessario convocare(subito o non appena saranno insediati i nuovi 70 sindaci?) la conferenza dei sindaci di tutti i 134 comuni dell’area milanese per condividere il percorso della legge e le sfide per la città metropolitana di Milano.
- Altrettanto fondamentale sarà l’attivazione di un tavolo Politico con Regione Lombardia per affrontare le molte implicazioni che l’attuale legislazione regionale ha rispetto alle funzioni attribuite alla città metropolitana. In tal senso mi attiverò al più presto con il Presidente Maroni
- Sul fronte nazionale esistono una serie di questioni dirimenti, come quella del finanziamento delle città metropolitane, che andranno affrontate con il Governo; Chiederò al presidente Anci Fassino e al coordinatore dei sindaci metropolitani Orsoni di attivarsi in tal senso. Così come mi attiverò con i parlamentari milanesi e lombardi per condividere e sollecitare il percorso per porre ed affrontare le questioni che richiedono un intervento di tipo legislativo.
- Più operativamente alla scala locale dovremo invece attivare al più presto un tavolo tecnico che veda il coinvolgimento dei dirigenti comunali e provinciali che sia di supporto sia alla conferenza statutaria che alla conferenza metropolitana che andremo ad eleggere entro il 30 settembre, per affrontare le complesse questioni di natura organizzativa che deriveranno dal passaggio della provincia al nuovo ente.
Tutto ciò troverà definizione nel Piano Strategico metropolitano che andremo ad elaborare ed approvare una volta istituita la città metropolitana; ma anche in questo caso dobbiamo partire al più presto coinvolgendo da subito nel processo istitutivo della città metropolitana le forze economiche culturali, sociali che rappresentano il vero punto di forza dell’area milanese.
Per questo accanto ai passaggi che ho già indicato, la mia proposta è quella di dar vita all’istituzione di un Tavolo metropolitano per lo sviluppo che accompagni da subito lavori della Conferenza statutaria e sia di riferimento per il consiglio metropolitano e la conferenza dei sindaci per quanto riguarda i temi dello sviluppo economico e sociale .
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Con l’approvazione della legge 56 le città metropolitane sono una realtà.
L’esperienza accumulata (sono trascorsi oltre due decenni dall’approvazione della L. 142/90 e oltre un decennio dall’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione), dimostra però che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano.
E’ necessario accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana.
Il processo istitutivo deve infatti partire dalla piena disponibilità ad un’azione comune per affrontare e risolvere i problemi reali dell’area metropolitana.
Oggi che la legge è stata approvata, anche in relazione al serrato cronoprogramma previsto, occorre mettere al lavoro un “nucleo propulsore“, costituito in primo luogo da Sindaci e da altri rappresentanti istituzionali, Provincia compresa, senza dimenticare il possibile ruolo dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale del territorio milanese non strettamente istituzionali, in grado di avviare le molteplici azioni necessarie per praticare il processo istitutivo della Città metropolitana di Milano.
L’esperienza accumulata (sono trascorsi oltre due decenni dall’approvazione della L. 142/90 e oltre un decennio dall’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione), dimostra però che non basta una legge per fare nascere istituzioni evolute e buone pratiche di governo metropolitano.
E’ necessario accompagnare le previsioni di legge con un’idea attiva di governo, che pratichi in forma partecipata il processo di costruzione della nuova istituzione, valorizzando le diverse identità e le diverse progettualità che compongono l’area metropolitana.
Il processo istitutivo deve infatti partire dalla piena disponibilità ad un’azione comune per affrontare e risolvere i problemi reali dell’area metropolitana.
Oggi che la legge è stata approvata, anche in relazione al serrato cronoprogramma previsto, occorre mettere al lavoro un “nucleo propulsore“, costituito in primo luogo da Sindaci e da altri rappresentanti istituzionali, Provincia compresa, senza dimenticare il possibile ruolo dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale del territorio milanese non strettamente istituzionali, in grado di avviare le molteplici azioni necessarie per praticare il processo istitutivo della Città metropolitana di Milano.
La politica di coesione europea e l'Italia: su quali assi di progetto verranno indirizzati i fondi europei nel periodo 2014-2020?
Ammontano a 32,8 miliardi di euro gli investimenti dell'UE per l'Italia nel periodo 2014-2020, risorse che per essere erogate necessitano di un forte impegno in piani e progetti.
venerdì 2 maggio 2014
L’INU (Istituto Nazionale per l'Urbanistica), sezione della Liguria, ha analizzato la proposta di revisione della Legge Urbanistica della Liguria (LR 36/97), facendo emergere non pochi elementi di criticità.
1. La
proposta di modifica non è frutto di un processo di partecipazione con le Istituzioni e le Organizzazioni della cultura urbanistica ligure
La revisione della LUR della
Liguria (LR 36/97) si è resa necessaria per semplificarne i complicati
meccanismi che ne hanno, di fatto, reso assai difficile la reale applicazione,
tanto che sono pochi gli strumenti urbanistici rinnovati sulla base di tale
legge.
Tale necessità, fortemente
avallata anche dagli ordini professionali di riferimento, non è stata tuttavia
occasione di un confronto pubblico con le categorie interessate, come sarebbe
stato auspicabile. La proposta di modifica della LUR nasce avulsa da tale
contesto, già definita nelle sue linee e quindi assai rigida rispetto a
possibili proposte alternative.
La carenza di tale confronto,
osserva l’INU Liguria, fa sì che i temi della semplificazione normativa in funzione di
un rilancio della governance territoriale più efficace ed attenta a temi nuovi
quali il consumo del suolo, i criteri unificati per le leggi regionali, ecc.,
non siano affrontati in modo esplicito. Questa carenza si riflette, come è
logico, sul progetto di revisione che nasce troppo ripiegato su aspetti
burocratico-amministrativi, ma privo di una più ampia visione culturale,
sociale ed economica.
2. Possibili
sovrapposizioni tra la nuova LUR e la riforma delle Autonomie Locali in corso
per quel che riguarda l’attribuzione delle competenze ai soggetti dotati di
poteri pianificatori
Il riordino degli Enti Locali è
materia di discussione a livello nazionale ormai da diversi anni. Una
importante novità è costituita dalla legge 7 aprile, n. 56 (Delrio) contenente
disposizioni che interviene su Province, Città metropolitane e su unioni e
fusioni di Comuni.
Circa le Province, il cui ruolo
appare ridimensionato rispetto all’attuale (ed in attesa dell’eventuale loro
soppressione per via costituzionale) il DDL offre, a dire dell’INU, un contributo
poco organico. Lo stesso dicasi per il tema della Città metropolitana (che in
Liguria ha particolare rilievo, data l’assoluta preminenza economica, politica
e demografica del capoluogo rispetto all’intera Regione), e per quello della
pianificazione urbanistica nelle Unioni di Comuni.
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