a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

sabato 23 marzo 2013

La cooperazione in area vasta e le prospettive dopo la L. 135/2012

Documento della Commissione INU Cooperazione e coordinamento Territoriale presentato al convegno di Firenze (22 marzo 2013).
 
Il percorso di riordino istituzionale nella recente legislazione
Con la conversione del D. L. 201/2011 nella Legge 214/2011 “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” il Governo Monti, dopo vari interventi emendativi, ha gettato le basi per una rivisitazione del ruolo dell’ente Provincia e dei suoi organi di governo. All’art. 23 ha previsto, infatti, la costituzione di nuove Province con “esclusive funzioni d’indirizzo e coordinamento delle attività dei Comuni, in materie e nei limiti indicati con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze”.

Queste disposizioni hanno poi trovato una prosecuzione nella Legge n. 135 emanata il 7 agosto di quest’anno, di conversione del decreto sulla revisione della spesa (D.L. n. 95 del 6 luglio 2012). Tra le norme convertite vi è, infatti, l’art. 17 “Riordino delle province e loro funzioni” nel quale il previsto processo di “soppressione”, “razionalizzazione” e “accorpamento” delle Province viene ridefinito come un processo di “riordino”. Tale riordino avviene sulla base di requisiti minimi, i quali restano demandati alla deliberazione del Consiglio dei ministri, al momento della conversione già approvata e pubblicata in G.U. 24 luglio 2012, n. 171. La legge 135, oltre ai due principali criteri della popolazione, non inferiore ai 350.000 residenti, e della superficie territoriale, non inferiore ai 2.500 kmq, definiti dalla deliberazione governativa del luglio 2012, aggiunge il rispetto della continuità territoriale della provincia. Inoltre il testo legislativo conferma che gli organi di governo delle Province sono esclusivamente il Presidente e il Consiglio con la soppressione della giunta provinciale, come previsto dal D.L. 201/2011.

mercoledì 20 marzo 2013

Prospettive per l'area vasta: incontro dell'INU a Firenze

Il 22 marzo, incontro organizzato dalla Commissione nazionale INU “Cooperazione e coordinamento territoriale” sul tema della pianificazione dell'area vasta.

di Luciano Tortoioli, Anna Mesolella*


Il quadro politico uscito dalle elezioni di febbraio non lascia sperare in una rapida soluzione dei numerosi problemi che riguardano il “governo del territorio” e che anche nella passata legislatura sono rimasti irrisolti.
Purtroppo la complessità della situazione economica, il crescente disagio sociale, la gravissima crisi occupazionale, uniti alle difficoltà evidenti della politica ad individuare soluzioni, imporranno ai primi punti dell’agenda di lavoro del prossimo Governo e del Parlamento tematiche ben diverse da quelle del pur indispensabile e urgente riordino della legislazione in materia di pianificazione territoriale, che  semplifichi radicalmente il contenuto ed il numero dei piani, ponga un limite all’occupazione di nuovo suolo, punti decisamente sulla difesa del territorio dal dissesto idrogeologico, si ispiri ai principi della salvaguardia e valorizzazione del paesaggio e dello sviluppo sostenibile.
La mancata conclusione del processo di riforma istituzionale, avviato con la legge 135/2012 incentrato sul nuovo ruolo delle province, sulle città metropolitane e sulle unioni dei comuni, non agevola certamente l’attività di pianificazione del territorio che comunque deve proseguire,  pur in condizioni di grande incertezza. 

lunedì 18 marzo 2013

Una proposta per l’assetto del territorio della città metropolitana di Genova

L’Arch. Andrea Pasetti, Direttore Pianificazione Generale e di Bacino della Provincia di Genova, ripercorre le tappe del percorso verso la costituzione della Città Metropolitana di Genova, evidenziando come esso vada integrato fortemente con il tema della pianificazione territoriale di area vasta che ha trovato espressione, fino ad oggi, a livello provinciale. Proprio nel momento in cui le città metropolitane paiono prendere corpo, la pianificazione di area vasta si rivela in tutta la sua attualità e adeguatezza nel saper dare delle risposte a temi complessi, nell'organizzazione dei servizi ma anche nelle scelte insediative di realtà che aspirano ad una dimensione finalmente internazionale. Nel contempo, il Piano di area vasta semplifica l’esercizio della pianificazione da parte delle singole realtà comunali ricomponendo eventuali conflittualità in un disegno più vasto e condiviso di sviluppo territoriale. Da questo punto di vista il progetto del nuovo PTCp fornisce contenuti che possono costituire per i Comuni della Città metropolitana la base interpretativa del nuovo piano di area vasta che potrebbe, così, vedere la luce quasi in concomitanza con la nascita della nuova entità territoriale. 


di Andrea Pasetti
La Città metropolitana e il Piano di area vasta

Il dibattito sulla formazione delle Città metropolitane in Italia si è spesso soffermato sugli aspetti istituzionali del nuovo soggetto che, pur essendo compreso al titolo quinto della Costituzione tra gli Enti che formano la nostra Repubblica e nonostante diversi tentativi di attivazione, l’ultimo avviato con la legge del 7 agosto 2012, n. 135 e con le successive disposizioni applicative, non ha ancora visto la luce.

Occorre registrare, anche nell’attuazione di queste misure di miglioramento dell’assetto istituzionale, un ritardo politico e culturale rispetto alla maggioranza degli altri Stati europei, che si rivela non solo a livello nazionale: si deve infatti constatare che il confronto sui requisiti del nuovo soggetto istituzionale in Italia ha creato spesso tensioni nelle relazioni tra Comuni, Province e Regioni coinvolte dal processo avviato.


A fronte di questi ritardi bisogna però riconoscere i segnali positivi che provengono dal dibattito tra gli addetti ai lavori, che resta vivo e intenso, come testimonia il sito che ospita questo contributo, e bisogna anche ammettere che negli ultimi tempi si stanno intravvedendo condizioni più favorevoli per la costituzione del nuovo soggetto.

 Per quanto riguarda la situazione di Genova, in particolare, si deve rimarcare che dal settembre 2012 sono in corso i lavori della Conferenza Metropolitana, che sta elaborando, con grande impegno e con la condivisione della maggior parte dei 67 Comuni coinvolti, lo statuto ed i regolamenti della Città metropolitana, che sono prossimi alla loro definitiva messa a punto. Grazie a questo impegno si può traguardare ad una possibile svolta nel processo di riorganizzazione dell’architettura istituzionale, uscendo dal guado in cui sono rimasti molti Enti, ed in particolare le Province.

giovedì 14 marzo 2013

L'Assessore ai Trasporti del Comune di Genova: serve una regia per tutto il TPL

L'Assessore Dagnino "sposa" l'idea dell'Agenzia per il trasporto pubblico dell'area metropolitana di Genova.
Non un ennesimo carrozzone, ma un approccio integrato al tema della governance della mobilità nelle grandi aree urbane. Dal momento che da anni andiamo proponendo questo modello, non possiamo che concordare e plaudere a questo nuovo orientamento.
Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, ho postato in particolare questo articolo: http://areametropolitanagenova.blogspot.it/2013/02/un-modello-di-governance-del-trasporto.html#more