a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

giovedì 14 marzo 2013

L'Assessore ai Trasporti del Comune di Genova: serve una regia per tutto il TPL

L'Assessore Dagnino "sposa" l'idea dell'Agenzia per il trasporto pubblico dell'area metropolitana di Genova.
Non un ennesimo carrozzone, ma un approccio integrato al tema della governance della mobilità nelle grandi aree urbane. Dal momento che da anni andiamo proponendo questo modello, non possiamo che concordare e plaudere a questo nuovo orientamento.
Per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, ho postato in particolare questo articolo: http://areametropolitanagenova.blogspot.it/2013/02/un-modello-di-governance-del-trasporto.html#more

martedì 12 marzo 2013

Quale governance per le Aree metropolitane europee?

di Roger Read, Architetto e Urbanista
Segretario Generale di METREX, la Rete delle Regioni e delle aree metropolitane europee
METREX
http://www.eurometrex.org
Riepilogo
Se si vuole raggiungere quel migliore equilibrio urbano tra le aree metropolitane che l’Unione
europea auspica, tenuto conto dell’ampliamento dell’Europa, è vitale che trovi spazio una governance metropolitana efficace. In Europa, un approccio sostenibile alle strategie metropolitane comporterà forme urbane compatte ed uso misto, sviluppo dei trasporti pubblici imperniato su città e centri urbani. Anche un approccio policentrico di questo tipo nelle aree metropolitane esige un’efficace governance metropolitana. Il presente documento sonda le competenze ed i processi necessari per conseguire un‘efficace programmazione del territorio metropolitano, nonché i modelli di governance metropolitana che andrebbero vagliati al fine di conseguire tale equilibrio.

domenica 10 marzo 2013

Il Sindaco di Genova, Marco Doria: «Città metropolitana, Comuni protagonisti»

da Il Secolo XIX - 4 settembre 2012
Genova - «La città metropolitana di Genova, molto più della Provincia, dovrà e potrà vedere il protagonismo dei Comuni». È l’invito del sindaco di Genova Marco Doria in un video su YouTube.

Viva le città metropolitane: Pisapia, De Magistris, Zedda e...…

Chi ha paura delle città metropolitane? Alcuni sindaci ci dicono perchè, a loro giudizio, le nuove entità possono costituire un'occasione di sviluppo per tutti i territori interessati.

A oggi quelle previste sono quindici, dieci individuate dal Parlamento e cinque indicate dalle Regioni a statuto speciale
di Nico Perrone, dall’«Agenzia Dire» (www.dire.it ) del 15/3/2012


   Ridurre la spesa senza tagliare le prestazioni: in due parole, città metropolitane. Ovvero l’obiettivo naturale di quel processo di trasformazione iniziato forse utopicamente con il progetto di abolizione delle province e poi scaturito nel recente decreto salva Italia del governo Monti, che cancella le Giunte e trasforma gli enti in organismi di secondo livello.

   Un’occasione rara e preziosa, questa, per arrivare a un traguardo inseguito fin dal 1990, quando la legge 142 si proponeva di riordinare gli enti locali. A dare un nuovo slancio è intervenuto poi l’articolo 114 della Costituzione, successivo alla riforma dell’ordinamento della Repubblica del 2001 con la modifica del titolo V della Carta. Ultima pronuncia del legislatore, quella della legge 42/2009, rimasta però senza seguito.

giovedì 28 febbraio 2013

Ripartire dalle funzioni per un efficace riordino degli Enti Locali

Province si, province no, città metropolitane, macro-regioni: il tema della riorganizzazione degli Enti Locali si impone all’attenzione dell’opinione pubblica ormai da molti anni, ma nonostante  la notevole mole di studi, analisi e dispositivi di legge fin qui prodotti, esso sembra lungi dall’essere stato risolto.

I provvedimenti più recenti, in particolare, prefigurando soppressioni e accorpamenti, tradiscono la prevalente volontà di conseguire soprattutto dei risparmi economici più che un efficace riordino degli Enti e finiscono per proporre una riorganizzazione che prescinde dai criteri che dovrebbero invece essere posti alla base della ridistribuzione delle diverse funzioni attribuite alle autonomie locali a garanzia del loro corretto funzionamento nell’interesse dei territori amministrati.
Riteniamo utile affrontare la questione utilizzando quale traccia per il ragionamento il testo di una relazione[1] prodotta dal prof. Francesco Merloni sullo stato attuale delle riforme in cui emerge come prioritario il tema dell’attribuzione delle funzioni quale premessa per un coerente e funzionale riassetto degli Enti Locali.