Pianificazione territoriale in Liguria: c'è il rischio di sovrapposizione istituzionale
di Gabriele Cascino, Assessore all'Urbanistica della Regione Liguria
pubblicato su Genova Impresa (giugno 2013)
a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)
lunedì 24 giugno 2013
Molti piani, poco spazio
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domenica 23 giugno 2013
PUC partecipato
Filo diretto con i genovesi attraverso i 9 Municipi, per arrivare a fine anno con un Piano Urbanistico definitivo
di Stefano Bernini, Assessore all'Urbanistica del Comune di Genova
pubblicato su Genova Impresa (giugno 2013)
di Stefano Bernini, Assessore all'Urbanistica del Comune di Genova
pubblicato su Genova Impresa (giugno 2013)
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sabato 22 giugno 2013
Più condivisione, meno costi
La Provincia di Genova e il nuovo Piano per la Città Metropolitana
di Petro Fossati, Commissario Straordinario della Provincia di Genova
pubblicato su Genova Impresa (giugno 2013)
di Petro Fossati, Commissario Straordinario della Provincia di Genova
pubblicato su Genova Impresa (giugno 2013)
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giovedì 20 giugno 2013
25 giugno: Seminario sulla Città Metropolitana di Genova
Il Piano
territoriale generale
della Città
metropolitana
Genova, 25 giugno 2013
DSA Aula Benvenuto
Stradone Sant'Agostino, 37
ore 9.00
Seminario e Tavola rotonda sul futuro della
pianificazione delle aree metropolitane
L’Istituto Nazionale di Urbanistica – Sezione ligure, il
DSA - Dipartimento di Scienze per l’Architettura dell’Università di Genova, e
la Provincia di Genova promuovono un’iniziativa di confronto e dibattito sul
tema dei contenuti e della formazione del Piano Territoriale Generale della
Città metropolitana PTGcm.
Il Programma
Introduzione
Maria Linda Falcidieno (Direttore DSA Università di Genova)
Andrea Pasetti (Direttore Pianificazione Generale e di Bacino della Provincia di Genova)
I temi chiave
Giampiero Lombardini (DSA Genova): Una lettura comparata dei piani di area vasta, i PTC provinciali delle future città metropolitane
Pietro Araldo (Direttore Generale della Provincia di Genova): Lo Statuto della Città metropolitana e il governo del territorio di area vasta
Guido Conforti (Confindustria Genova): le attese della società e degli investitori, contenuti e tempi per il Piano della Città metropolitana
Valeria Fedeli (Politecnico di Milano): i riferimenti del dibattito a livello nazionale
Le esperienze dei piani comunali
Comune di Genova
Comune di Chiavari
Comune di isola del Cantone
Comuni della Val Trebbia
Tavola Rotonda
Valeria Fedeli (Politecnico di Milano), Michele Malfatti (Sindaco di Mignanego), un rappresentante del Comune di Genova, un rappresentante del Comune di Lavagna, Roberto Bobbio (INU Liguria), Diego Zoppi (Ordine degli Architetti di Genova).
Interventi del Pubblico
domenica 16 giugno 2013
Padova, Venezia e Treviso unite nella PaTreVe: il patto dei sindaci
Il neo primo cittadino trevigiano Giovanni Manildo (Pd) ha aperto alla formazione della Città metropolitana del Veneto centrale, incontrando i suoi omologhi. Le tre città dovranno deliberare l'attivazione del percorso entro fine anno, poi toccherà al Parlamento approvare i provvedimenti legislativi necessari.
Mobilità e trasporti, parchi scientifici e tecnologici, interconnessioni di reti e servizi. Sono solo alcune funzioni che i territori di Venezia, Padova e Treviso potranno vedere coagulati nella Città metropolitana del Veneto Orientale, la meglio nota Pa-Tre-Ve.
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Città Metropolitane, Pentangelo: "Fretta non rovini tutto"
Il presidente della Provincia di Napoli che il sindaco metropolitano venga eletto direttamente dai cittadini e non attraverso una nomina, come previsto attualmente dalla legge.
da Napoli Today
"Credo che il sindaco metropolitano debba essere eletto a suffragio popolare per creare un rapporto diretto della nuova istituzione con i cittadini e non attraverso l’istituto della nomina come oggi previsto dalla legge. Si rischia infatti di dare l’impressione di un altro organismo gestito dalla casta attraverso nomine frutto di inevitabili compromessi tra i partiti attraverso i sindaci delle diverse aree di competenza”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, commentando le dichiarazioni del ministro degli Affari regionali e territoriali Graziano del Rio.
lunedì 10 giugno 2013
Save the date: 25 Giugno a Genova seminario sulla Città Metropolitana
Il Piano
territoriale generale
della Città
metropolitana
Genova, 25 giugno 2013
Seminario e Tavola rotonda sul futuro della
pianificazione delle aree metropolitane
L’Istituto Nazionale di Urbanistica – Sezione ligure, il
DSA - Dipartimento di Scienze per l’Architettura dell’Università di Genova, e
la Provincia di Genova promuovono un’iniziativa di confronto e dibattito sul
tema dei contenuti e della formazione del Piano Territoriale Generale della
Città metropolitana PTGcm.
In
esito a tale iniziativa si intendono mettere a sistema i contributi
offerti dai partecipanti per proporli alla Conferenza Metropolitana di
Genova, istituita dalla Provincia e dai 67 Comuni del suo ambito, con lo
scopo di elaborare e deliberare lo statuto della Città Metropolitana.
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domenica 9 giugno 2013
Breve sintesi della legge sulle Città metropolitane
dal sito della città metropolitana di Milano
2 – Il territorio.
Il territorio delle città metropolitane coincide con quello delle attuali Province, fermo restando il potere di iniziativa dei singoli Comuni di aderire o non aderire al nuovo Ente.
3 – Il Comune capoluogo.
Si prevede la possibilità che lo Statuto della Città metropolitana, su proposta del Consiglio del Comune capoluogo adottata con maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati, articoli il territorio del capoluogo medesimo in più Comuni. In tal caso la proposta complessiva di Statuto – previa acquisizione del parere della Regione- è sottoposto a referendum confermativo a livello metropolitano. Qualora la Regione dia parere positivo o non si pronunci il referendum non ha quorum di validità; qualora il parere della Regione sia negativo il quorum è fissato al 30% degli aventi diritto. Se l’esito del referendum è positivo entro i 90 giorni successivi la Regione provvede alla revisione delle circoscrizioni territoriali dei Comuni metropolitani.
1 – L’istituzione delle Città metropolitane.
Le Città metropolitane di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono istituite far data dal 1 gennaio 2014 (salvo casi di cessazione anticipata degli attuali consigli provinciali) contestualmente alla soppressione delle relative Province.
Le Città metropolitane di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono istituite far data dal 1 gennaio 2014 (salvo casi di cessazione anticipata degli attuali consigli provinciali) contestualmente alla soppressione delle relative Province.
2 – Il territorio.
Il territorio delle città metropolitane coincide con quello delle attuali Province, fermo restando il potere di iniziativa dei singoli Comuni di aderire o non aderire al nuovo Ente.
3 – Il Comune capoluogo.
Si prevede la possibilità che lo Statuto della Città metropolitana, su proposta del Consiglio del Comune capoluogo adottata con maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati, articoli il territorio del capoluogo medesimo in più Comuni. In tal caso la proposta complessiva di Statuto – previa acquisizione del parere della Regione- è sottoposto a referendum confermativo a livello metropolitano. Qualora la Regione dia parere positivo o non si pronunci il referendum non ha quorum di validità; qualora il parere della Regione sia negativo il quorum è fissato al 30% degli aventi diritto. Se l’esito del referendum è positivo entro i 90 giorni successivi la Regione provvede alla revisione delle circoscrizioni territoriali dei Comuni metropolitani.
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lunedì 3 giugno 2013
Rifiuti, acqua, trasporti la Regione Liguria fa da sé
La provocazione di Burlando: "Freghiamocene di tempi e dinamiche nazionali". Come si inquadra questa nuova iniziativa della Regione Liguria nelle dinamiche che prevedono la prossima introduzione della Città Metropolitana, che dovrebbe assommare, in un'area strategica per l'intera regione, molte delle funzioni e dei servizi che la Regione asserisce di voler gestire direttamente? Quali potrebbero essere i rapporti tra le due sfere, regionali e dell'area metropolitana e come potrebbero operare per evitare nuove sovrapposizioni e duplicazioni di competenze?
di AVA ZUNINO
pubblicato su La Repubblica di Genova il 1 giugno 2013
Rifiuti, acqua, trasporto pubblico locale e cultura: la Regione ha
deciso per il "fai-da-te", pensando a normative decise a livello locale,
ovviamente dentro al quadro nazionale che però su questi temi è incerto
da anni, sul bilico di riforme mai pienamente concretizzate.
L'intenzione è riorganizzare questi settori che forniscono importanti
servizi, evitando il frazionamento in tante aziende e realtà, ma
accorpando il più possibile in singole entità regionali. L'obiettivo è
chiudere tutte queste partite entro al fine della legislatura, cioè
entro al fine del 2014: "ci tengo veramente ", ha detto il presidente
della giunta regionale Claudio Burlando, ieri mattina durante la diretta
della seduta di giunta.
"Proviamo a diventare una Regione, oltre che dal punto di vista politico perché lo siamo già, anche dal punto di vista di alcuni servizi importanti per la collettività", ha detto Burlando. Dunque, l'indirizzo è servizi a gestione regionale, non nel senso ovviamente dell'ente Regione ma delle realtà aziendali che li gestiranno.
"Da otto anni seguiamo gli eventi; ora dobbiamo scegliere: io propongono di andare avanti fregandocene di tempi e dinamiche nazionali": è con queste parole che ieri mattina, nella riunione di giunta, Burlando ha comunicato l'intenzione di procedere su quelle che ha definito "riforme importanti".
Burlando ha cominciato il suo ragionamento partendo dal conto alla rovescia rispetto alla fine di questa legislatura. Ha detto: "Abbiamo un anno e mezzo, diciannove mesi meno i due mesi di agosto. Si voterà probabilmente verso il 20-25 marzo e quindi nel 2015 sarà quasi impossibile fare dei consigli regionali. Ma ci sono partite grosse da affrontare e dobbiamo farlo ora".
Sia per gli ambiti ottimali per la gestione dell'acqua sia per i rifiuti, Burlando ha chiesto di avere "al massimo entro giugno" dei testi da mandare all'esame del consiglio regionale. Acqua e rifiuti, ha detto: "sono cose importanti perché adesso c'è il problema di capire che fine faranno le aziende.
Per Iren si decide il destino in queste ore. Amiu se ho ben capito deve vendere il quaranta per cento e questa cosa può mettere in gioco Acam (il gruppo spezzino di acqua, rifiuti e gas) perché può darsi che un certo operatore possa essere interessato ai rifiuti in questa Regione, sia entrando in Acam che in Amiu". E per questo, dice il presidente Burlando: "noi dobbiamo fornire al mercato un punto di riferimento normativo certo. Abbiamo sbagliato a non farlo prima. Ora si fa".
Oltre a servizi vitali come acqua, trasporti pubblici (il tema è la legge con il bacino unico regionale e l'agenzia dei trasporti per pagare meno Iva) e rifiuti, nelle emergenze da affrontare subito il presidente della Regione ha inserito anche la cultura, o meglio, gli eventi culturali. Su questo fronte il modello è la Fondazione regionale per la cultura, già varata dalla giunta regionale.
"Proviamo a diventare una Regione, oltre che dal punto di vista politico perché lo siamo già, anche dal punto di vista di alcuni servizi importanti per la collettività", ha detto Burlando. Dunque, l'indirizzo è servizi a gestione regionale, non nel senso ovviamente dell'ente Regione ma delle realtà aziendali che li gestiranno.
"Da otto anni seguiamo gli eventi; ora dobbiamo scegliere: io propongono di andare avanti fregandocene di tempi e dinamiche nazionali": è con queste parole che ieri mattina, nella riunione di giunta, Burlando ha comunicato l'intenzione di procedere su quelle che ha definito "riforme importanti".
Burlando ha cominciato il suo ragionamento partendo dal conto alla rovescia rispetto alla fine di questa legislatura. Ha detto: "Abbiamo un anno e mezzo, diciannove mesi meno i due mesi di agosto. Si voterà probabilmente verso il 20-25 marzo e quindi nel 2015 sarà quasi impossibile fare dei consigli regionali. Ma ci sono partite grosse da affrontare e dobbiamo farlo ora".
Sia per gli ambiti ottimali per la gestione dell'acqua sia per i rifiuti, Burlando ha chiesto di avere "al massimo entro giugno" dei testi da mandare all'esame del consiglio regionale. Acqua e rifiuti, ha detto: "sono cose importanti perché adesso c'è il problema di capire che fine faranno le aziende.
Per Iren si decide il destino in queste ore. Amiu se ho ben capito deve vendere il quaranta per cento e questa cosa può mettere in gioco Acam (il gruppo spezzino di acqua, rifiuti e gas) perché può darsi che un certo operatore possa essere interessato ai rifiuti in questa Regione, sia entrando in Acam che in Amiu". E per questo, dice il presidente Burlando: "noi dobbiamo fornire al mercato un punto di riferimento normativo certo. Abbiamo sbagliato a non farlo prima. Ora si fa".
Oltre a servizi vitali come acqua, trasporti pubblici (il tema è la legge con il bacino unico regionale e l'agenzia dei trasporti per pagare meno Iva) e rifiuti, nelle emergenze da affrontare subito il presidente della Regione ha inserito anche la cultura, o meglio, gli eventi culturali. Su questo fronte il modello è la Fondazione regionale per la cultura, già varata dalla giunta regionale.
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domenica 2 giugno 2013
Città Metropolitane - Delrio: “L’Italia aspetta riforma da 30 anni, speriamo sia la volta buona”
Un ente di secondo grado ma forte e riconoscibile, questa l'immagine della città metropolitana secondo il Ministro Delrio.
'L'Italia e' 30 anni che aspetta questa riforma, che non sia la volta buona?'. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, a proposito delle Citta' metropolitane, parlando a margine del convegno Anci dedicato a questo tema.
'L'Italia e' 30 anni che aspetta questa riforma, che non sia la volta buona?'. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, a proposito delle Citta' metropolitane, parlando a margine del convegno Anci dedicato a questo tema.
'Partiranno
in 12 grandi aree urbane - ha ricordato Delrio - saranno composte dai
sindaci dei Comuni che intendono aggregarsi attorno al Capoluogo con dei
consigli metropolitani a cui parteciperanno persone elette dai
cittadini. Per adesso noi prevediamo un ente di secondo grado cioe' con
collegi di sindaci che gestiscono queste grandi aree urbane e
pianificano insieme i trasporti, lo sviluppo economico i servizi sociali
e l'insediamento di aree di ricerca. Un ente di secondo grado ma forte e
riconoscibile'.
Per
la loro attuazione servirà una legge. "Valuteremo un decreto legge - ha
spiegato il ministro che ha sottolineato come si sia “agli inizi” di un
percorso. “L’Anci – ha proseguito Delrio - sollecita un decreto legge,
diciamo che questa strada e' gia' stata percorsa con il precedente
governo, quando ha anticipato gran parte delle citta' metropolitane nel
decreto di spending review. Valuteremo tutte le ipotesi. Pero' dobbiamo
fare presto'.
Infine,
per quanto riguarda chi sara' al vertice della citta' metropolitana, il
ministro ha spiegato che 'potrebbe essere il sindaco del capoluogo in
una fase di start up. Poi man di mano che viene approvato lo statuto io
sono personalmente per l'ipotesi che vi sia una capacita' dei territori
di scegliere la strada che ritengono piu' opportuna. Anche se la legge
elettorale ci deve essere e deve essere uguale per tutti'.
Sui
tempi, Delrio ha ribadito la data del primo gennaio 2014, 'penso che le
bozze potrebbero essere pronte entro il primo di agosto - ha detto al
termine del suo intervento al convegno - ma al governo mi dicono di
essere prudenti, e non lo dico'. (com/ef)
da ufficio stampa Anci
Città metropolitana, Spini: "E’ importante sviluppare il ruolo dei Quartieri"
Nella riunione dell'Anci a Bologna è stata intanto confermata la
volontà di rispettare la data del prossimo gennaio 2014 per
l'istituzione dell'ente
Questo l'intervento di Valdo Spini alla Conferenza del Decentramento:
“E’ importante sviluppare il ruolo dei Quartieri
(Circoscrizioni) perché essi possono in futuro diventare vere e proprie
Municipalità. Come è stato richiesto, ho partecipato a Bologna ad
un’autorevole riunione dell’Anci che ha visto l’intervento di molti
sindaci (Merola, Orsoni, Pisapia, Orlando, Zedda) ed altri
rappresentanti dei Comuni Capoluoghi delle future Città Metropolitane.
La riunione è stata chiusa da un intervento del Ministro Graziano Del
Rio. Questa riunione ha ribadito la volontà di rispettare la data del
prossimo gennaio 2014 per l’istituzione delle Città Metropolitane.
Anzi, l’Anci ha consegnato al Ministro il testo di un possibile
provvedimento legislativo per rendere più agevole il conseguimento di
questo obiettivo, colmando alcuni vuoti e modificando la composizione
del Consiglio Metropolitano. In tale senso verrà riproposta alle Città
Metropolitane la scelta tra tre possibili modi di elezione del Sindaco
Metropolitano: la coincidenza con il Sindaco del Comune capoluogo,
l’elezione diretta, l’elezione indiretta secondo modalità da stabilire.
Nel caso dell’elezione diretta il Comune capoluogo si articolerà in più
municipalità. Personalmente sono favorevole all’ elezione diretta e se
questa passasse, deve trovare dei Consigli di Circoscrizione pronti a
diventare Municipalità”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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