Interessanti riflessioni sul futuro delle città metropolitane: i prossimi appuntamenti che attendono i nuovi enti, dallo Statuto alla pianificazione strategica.
di Ugo Targetti - pubblicato su www.arcipelagomilano.org
Il 28 settembre scorso sono stati eletti gli organi di governo della
Città Metropolitana (CM) di Milano. Il dibattito sulla missione della
nuova istituzione sta coinvolgendo solo addetti e “vecchi fans”; assai
meno la società e la politica milanesi che hanno sempre avuto difficoltà
a coglierne la rilevanza. Effetto anche dell’elezione di secondo grado
che escludendo i cittadini dal voto, coinvolge solo amministratori
comunali e partiti. Ora i nuovi amministratori metropolitani devono
redigere e approvare lo Statuto che dovrebbe fissare natura e missione
della CM, nonché poteri e principi organizzativi.
Sulla
natura del nuovo ente, le partizioni territoriali, il sistema
elettorale e la rappresentanza democratica, diversi autori hanno già
scritto su ArcipelagoMilano (V. Ballabio, G. Consonni, R. Camagni e
altri). Comunque la maggioranza delle forze politiche ritiene che lo
Statuto debba prevedere l’elezione diretta del sindaco e del Consiglio
metropolitano.
Ma lo Statuto dovrà definire anche la missione della CM, indicarne il
ruolo specifico e gli obbiettivi concreti: accrescere la competitività
dell’area metropolitana; migliorare la qualità dell’abitare, in
particolare nelle periferie; migliorare le condizioni dell’ambiente;
ricomporre il paesaggio destrutturato, ecc. Per raggiungere tali
obbiettivi il ruolo della CM dovrebbe essere prevalentemente orientato
al governo del territorio, cioè alla componente fisica del sistema
metropolitano. A tale riguardo gli atti che la CM deve assumere in un
prossimo futuro sono tre.
Lo Statuto che deve definire funzioni e competenze della CM e deve essere approvato entro dicembre. Il Piano strategico del territorio metropolitano
che ha carattere programmatico e deve individuare le priorità tra gli
obbiettivi statutari; poiché costituisce il nucleo centrale del
programma politico amministrativo dovrebbe essere approvato entro i
primi mesi dell’anno prossimo. Il Piano territoriale generale
(nuovo strumento urbanistico introdotto dalla legge) che deve collocare
sul territorio gli obbiettivi statutari e strategici e organizzare le
condizione fisiche per la loro attuazione. L’avvio della formazione del
Piano territoriale e del Piano strategico dovrebbero essere contestuali
anche se la conclusione del primo avrà tempi più lunghi.
Lo Statuto: funzioni e competenze della CM – Dunque se gli
obbiettivi della CM sono l’efficienza del sistema territoriale, la
ricomposizione del paesaggio metropolitano, l’accrescimento della
qualità ambientale, il rinnovo delle periferie, ecc. lo Statuto deve
stabilire le competenze e gli strumenti che la CM deve avere per
sviluppare il proprio ruolo. Le funzioni e le competenze indicate nella
proposta di Statuto presentata nel 2005 da V. Ballabio, G. Boatti, G.
Natale e dal sottoscritto e fatta propria dal Forum Civico Metropolitano
(2011) sono sostanzialmente quelle necessarie a raggiungere un
superiore livello di organizzazione territoriale. Poiché la lettura
dell’elenco delle competenze indicate nella proposta di Statuto potrebbe
risultare un po’ pedante, lo si ripropone in calce all’articolo,
lasciando al lettore di cogliere gli spunti di maggiore interesse.
L’attribuzione di tali funzioni alla CM presuppone una significativa
cessione di potere da parte dei comuni, ma soprattutto da parte della
Regione. Il Consiglio regionale dunque, non solo l’esecutivo, dovrebbe
partecipare attivamente alla formazione dello Statuto, perché si tratta
di rendere coerenti, con legge, poteri e attribuzioni della nuova
istituzione con il sistema amministrativo regionale, ma anche perché la
Lombardia dovrebbe rivendicare il ruolo nazionale della CM di Milano.
Piano strategico del territorio metropolitano, organi di governo e risorse – Il
Piano strategico che la CM deve adottare per legge e che ha valenza di
atto di indirizzo per i comuni, dovrà definire le priorità tra gli
obbiettivi statutari e individuare mezzi e risorse per la loro
attuazione. Il Piano strategico costituisce dunque il nucleo essenziale
delle scelte politiche che spettano al Consiglio metropolitano e alla
Conferenza dei sindaci. Lo Statuto deve pertanto definire anche il
rapporto tra gestione corrente, Piano strategico e organi di governo
della CM. La legge non prevede la giunta metropolitana, ma solo il
Consiglio metropolitano. Ai membri del Consiglio possono essere delegate
particolari funzioni. Lo Statuto potrebbe prevedere di affidare ai
consiglieri responsabilità per Progetti, ovvero per obbiettivi del Piano
strategico che dovrebbero essere gli obbiettivi politicamente
significativi e qualificanti. La gestione corrente pertanto sarà
necessariamente governata, per settori, dai dirigenti, sotto la
responsabilità politica del Sindaco metropolitano.
La questione delle risorse. La CM avrà le risorse della Provincia di
Milano, già ampiamente ridotte dai provvedimenti di contenimento della
spesa pubblica degli anni scorsi: sarà difficile garantire una buona
gestione corrente. il Sindaco di Milano, neosindaco metropolitano, ha
già chiesto alla Regione e al Governo una quota dell’addizionale IRPEF.
Si potrebbe dunque pensare che la nuova istituzione non potendo fare
investimenti, anzi dovendo alienare beni, non conterà molto più della
provincia (vedi l’articolo di D.V. Comero in ArcipelagoMilano dell’8
ottobre scorso) e non potrà contribuire in modo significativo alla
crescita del Paese. In effetti le risorse per gli investimenti pubblici
di scala metropolitana, nel prossimo futuro, deriveranno prevalentemente
dal bilancio dell’Unione europea, mentre l’annunciato allentamento del
patto di stabilità (?) dovrà essere usato per gli interventi comunali.
Il Piano strategico dovrà dunque fondarsi sui progetti europei e la CM
dovrà diventare utilizzatore capace e privilegiato delle risorse
destinate all’Italia per il ruolo che può svolgere per la crescita del
Paese; ma tale ruolo va conquistato sul piano organizzativo, progettuale
e politico. Se interventi come il riuso delle aree EXPO (nel 2016) la
formazione di nuovi parchi metropolitani (i piani di Cintura urbana del
Parco Sud) la rigenerazione delle periferie, del patrimonio abitativo
pubblico e del demanio ex statale, ecc. rientrano nei programmi europei
d’investimento, la CM dovrà svilupparne i progetti.
Piano territoriale generale e Statuto – Tra le funzioni
della CM la legge indica la “pianificazione territoriale generale”. Il
Piano territoriale generale della Città Metropolitana – PTG o PTGM come
possibili acronimi – sarebbe dunque un nuovo strumento di cui la legge
non definisce né contenuti né poteri; potrebbe avere un carattere
composito tra piano territoriale e piano regolatore generale (l’INU
Lombardia ha discusso il tema in un recente convegno). Il PTGM dovrebbe
dunque avere un duplice carattere: un carattere di piano strutturale che
indica l’assetto fondamentale del territorio (infrastrutture,
insediamenti di livello metropolitano, pesi insediativi degli abitati,
parchi, aree di tutela ambientale e agricole, ecc.) ma non conforma i
diritti edificatori e un carattere attuativo per parti limitate di
territorio (infrastrutture e funzioni di livello metropolitano) da
pianificare attraverso accordi di programma con i comuni interessati o
meglio con le zone omogenee cui dovrebbero corrispondere unioni o
fusioni di comuni.
Natura e poteri del nuovo Piano metropolitano dovrebbero essere
definiti dalla legge regionale (e forse anche nazionale) ma in attesa
(la regione Lombardia ci mise 10 anni per normare i contenuti dei Piani
Territoriali di Coordinamento Provinciali istituiti dalla 142 nel 1990)
le prerogative del PTGM dovrebbero essere definite nello Statuto, con il
consenso della Conferenza dei comuni e della stessa Regione.
Per avviare la pianificazione metropolitana il primo PTGM dovrebbe
sintetizzare e comporre i Documenti di piano dei 130 comuni dell’area
metropolitana, compreso Milano, e prevedere una messa a punto
progressiva, coerente con gli obbiettivi statutari e del Piano
strategico.
La legge non stabilisce le procedure di approvazione del PTGM, ma
impone alle regioni di “adeguare la propria legislazione alle
disposizioni della presente legge entro dodici mesi dalla sua entrata un
vigore.”. La maggioranza di centro destra che ha serie difficoltà al
suo interno sulle proposte di legge sul consumo di suolo, avrà anche
maggiori difficoltà ad affrontare la revisione della legge urbanistica e
a regolare le competenze della CM. Tuttavia poiché l’adozione del PTGM è
un obbligo di legge sarebbe auspicabile che il neo sindaco
metropolitano proceda subito, anche in assenza della legislazione
regionale.
Ugo Targetti
Estratto dalla proposta di Statuto per la Città metropolitana – Forum Civico Metropolitano (2005 – 2011)
Art. 6. Funzioni della CM
1. La CM esercita sul proprio territorio tutte le funzioni della
Provincia integrate dalle funzioni di livello metropolitano, come
definite dalla legislazione e precisate come segue.
a) Pianificazione territoriale
La CM al fine di uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile
pianifica con il Piano territoriale metropolitano, PTM, ( leggi Piano
Territoriale Generale -) la fondamentale struttura del territorio
metropolitano, costituita dalle reti delle principali infrastrutture,
dalle funzioni e servizi di livello metropolitano o superiore, dai poli
di sviluppo, dai principali insediamenti residenziali e produttivi, dai
nodi di interscambio funzionali al sistema dei trasporti, dalle aree a
parco e dalle aree destinate in modo stabile alla produzione agricola:
Il PTM stabilisce le principali misure di tutela del patrimonio storico,
architettonico,culturale, naturalistico – ambientale e del paesaggio;
il PTM stabilisce altresì i principi di assetto del territorio atti a
ridurre e prevenire l’ inquinamento.
b) Pianificazione urbanistica
Alla CM sono attribuite competenze in materia urbanistica
limitatamente alla definizione degli elementi del PTM e alla definizione
dell’ assetto urbanistico di specifici ambiti, individuati dal PTM o
indicati dagli stessi comuni, che comprendono territori di più comuni.
La CM verifica la conformità al PTM di tutti glia atti costitutivi
dei PGT e loro varianti anche parziali e degli atti di pianificazione
comunale, anche attuativa, che riguardano specifiche previsioni del PTM.
c) Pianificazione, attuazione e gestione delle principali infrastrutture
La CM pianifica la rete delle principali infrastrutture, ivi comprese
quelle di carattere regionale e statale, attraverso il PTM, in accordo
con la regione Lombardia e con il Ministero delle infrastrutture.
La CM attua le infrastrutture i servizi e gli impianti di livello
metropolitano, direttamente o tramite altre amministrazioni, enti e
società di settore.
d) Attuazione e sviluppo dei parchi di livello metropolitano
La CM, sostiene la gestione dei parchi, promuove la formazione di
nuovi parchi, istituisce insieme ai comuni interessati, parchi locali di
interesse sovracomunale.
e) Attuazione e gestione del trasporto pubblico
La CM esercita le competenze comunali e provinciali in materia di
trasporto pubblico; il territorio della CM costituisce pertanto bacino
unitario del trasporto pubblico.
f) Gestione della mobilità e del traffico
La CM esercita le competenze in materia di programmazione della
mobilità complessiva, anche ciclabile e del traffico. La CM adotta il
Piano metropolitano della mobilità e del traffico, in coerenza con il
PTM: il Piano distingue i compiti attuativi e di gestione diretta della
CM e dei comuni.
g) Attuazione dell’edilizia residenziale sociale
In aggiunta all’ attività dei Comuni la CM adotta programmi
straordinari di edilizia pubblica o privata convenzionata, localizzati
sulla base del PTM, concordandone con i comuni le forme di gestione.
h) Pianificazione commerciale della grande distribuzione
La CM pianifica la grande distribuzione e le grandi strutture di
vendita, in coerenza con il PTM e rilascia le relativa autorizzazioni.
i) Tutela e valorizzazione dell’ ambiente
Alla CM sono attribuite le competenze in materia di programmazione,
realizzazione e gestione dei servizi pubblici a rete nei settori del
ciclo integrato dell’ acqua, dell’ energia e dello smaltimento dei
rifiuti, di controllo delle immissioni in atmosfera; di tutela dell’
assetto idrogeologico, di tutela e sviluppo degli elementi di
naturalità.
l) Sanità, scuola e formazione professionale.
La CM programma e promuove servizi di area vasta nei settori della sanità, della scuola e della formazione professionale.
m) Università, centri di ricerca e rapporto tra imprese e ricerca
Al fine di sostenere la competitività del proprio sistema produttivo,
la CM organizza e promuove le ricerca scientifica e tecnologica e il
rapporto tra questa e le imprese.
La CM definisce con gli atenei i programmi di sviluppo delle sedi nel
territorio metropolitano e collabora alla programmazione delle sedi a
livello regionale.
n) Politiche attive del lavoro
La CM realizza e gestisce i servizi per lo sviluppo e per le politiche attive del lavoro.”
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