a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)
giovedì 31 dicembre 2015
mercoledì 30 dicembre 2015
Liguria secondo l'Istat: nessuno più longevo in Europa
Liguria confermata la regione più vecchia d'Europa: gli over 65 sono ormai il 28 % della popolazione.
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lunedì 28 dicembre 2015
Province eterne: 725 milioni già recuperati
Il nodo delle risorse in attesa del definitivo trasferimento delle funzioni dalle Province alle Regioni.
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mercoledì 23 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
Città metropolitana di Genova: Questura venduta a 15 mln di euro per salvare l'AMT
Equilibri di bilancio sempre più precari uniti ad una gestione difficile dell'azienda di trasporti portano all decisione di vendere la questura per fare cassa: ma basterà a fermare l'emorragia?
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sabato 19 dicembre 2015
ATP: trattativa rotta e poi ripresa
Situazione sempre più precaria per l'azienda di trasporti su gomma che vede messe in forse le risorse necessarie per continuare ad operare.
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venerdì 18 dicembre 2015
Città metropolitana, anche l'assemblea dei Sindaci approva il bilancio
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lunedì 14 dicembre 2015
sabato 12 dicembre 2015
giovedì 10 dicembre 2015
Progettare un servizio ferroviario: l'orario cadenzato integrato
Un articolo sull'orario cadenzato che ne spiega il funzionamento e le condizioni per una sua introduzione corretta, che porti benefici reali.
di Giorgio Stagni*
Il desiderio di ogni viaggiatore sarebbe sempre
quello di un trasporto "porta a porta", tuttavia un sistema di trasporto
pubblico è un compromesso tra i desideri degli utenti e le esigenze di
economicità del sistema, e richiede spesso di effettuare dei trasbordi
da un mezzo all'altro.
Le coincidenze però non avvengono per caso, ma sono legate al modo con cui sono progettati gli orari. L'orario cadenzato integrato è un modo efficiente per garantire una combinazione equilibrata di diversi mezzi, purché siano rispettate alcune precise regole di progettazione.
Le coincidenze però non avvengono per caso, ma sono legate al modo con cui sono progettati gli orari. L'orario cadenzato integrato è un modo efficiente per garantire una combinazione equilibrata di diversi mezzi, purché siano rispettate alcune precise regole di progettazione.
mercoledì 9 dicembre 2015
I pendolari: treni, moratoria sul nuovo orario
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Orario dei treni, serve una moratoria
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martedì 8 dicembre 2015
Il compostaggio diventa di prossimità, a Scarpino va l'impianto di separazione
Prende forma il nuovo piano dei rifiuti della Città Metropolitana: a Scarpino l'impianto di separazione secco-umido e impianti di compostaggio sparsi tra i vari comuni.
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Atp, la validità del biglietto scende ancora
Atp sempre più in difficoltà taglia servizi e stipendi dei lavoratori, ma così facendo il servizio è sempre meno appetibile per gli utenti che infatti sono in calo costante. Un circolo vizioso da cui non si può uscire? Non necessariamente, ma occorre ripensare l'organizzazione complessiva del TPL, a cominciare dall'integrazione gomma-ferro.
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domenica 6 dicembre 2015
La governance del trasporto pubblico locale, questa sconosciuta
A fronte delle recenti novità sull'orario e sul contratto di servizio ferroviario che dovrebbe essere ben presto rinnovato, può essere forse utile richiamare alcuni articoli già pubblicati su questo blog:
Il disegno di legge regionale sul trasporto pubblico locale in Liguria: qualche luce, molte ombre
Un modello di governance del Trasporto Pubblico dell’Area Metropolitana Genovese
Un modello possibile per la governance del Trasporto Pubblico dell’area metropolitana di Genova: il caso di Parigi
Il nuovo orario ferroviario "cadenzato": problematiche e possibli rimedi
Il mese di dicembre è atteso,
ormai, con una certa apprensione dalle migliaia di pendolari che ogni giorno
utilizzano la rete ferroviaria della Liguria, in quanto è proprio in questo
mese che da diversi anni entra in vigore il nuovo orario.
Spostamenti giornalieri per lavoro e
per studio verso Genova – Elaborazione dati da fonte Istat (censimento 2011)
Quest’anno, in particolare, è
stato annunciata l’introduzione del cosiddetto “orario cadenzato” che secondo
quanto asserito dai proponenti dovrebbe semplificare la memorizzazione dato che
i treni di una certa categoria partono sempre allo stesso “minuto” (es.: 8.33,
8.56, 9.33, 9.56, ecc.).
Non si tratta, per la verità, di
una assoluta novità, in quanto già in passato si erano introdotti orari basati
sul cadenzamento, che, forse perché realizzati in maniera non ottimale, avevano
creato non pochi problemi e sono stati progressivamente modificati per cercare
di rispondere meglio alle esigenze
dell’utenza.
L’ orario cadenzato odierno
prevede l’individuazione di tre tipologie di servizio: urbano, suburbano ed
extraurbano, con intensità decrescente del servizio a mano a mano che ci si
allontana da Genova.
La prima annotazione è che il
sistema è in effetti molto “genovacentrico” e ruota sulle due stazioni
principali, Brignole e Principe che tuttavia a volte non si “parlano” e
costringono chi oltrepassa il nodo genovese a cambiare treno. Ad esempio, se
volessi andare a Chiavari partendo da Principe e usando un regionale veloce,
dovrei andare fino a Brignole e poi cambiare treno (alcuni esempi: Reg 2191 + Reg 11375 e anche Reg 2193 + Reg 11377). Non proprio il massimo della
comodità, quindi, soprattutto se si pensa che sono moltissimi gli utenti di
Principe che necessitano di recarsi a levante.
Dal 2015 Genova e i comuni della
ex provincia costituiscono la Città metropolitana, e si potrebbe immaginare
che, conformemente al ruolo strategico che la legge assegna in tema di
trasporto pubblico al nuovo ente, l’ orario ferroviario (in attesa di un più
organico e complessivo piano dei trasporti che la Regione non è stata ancora in
grado di produrre) dovrebbe tendere a rendere i comuni dell’ex provincia
maggiormente coesi e interconnessi, mentre lo spezzettamento delle tratte
contraddice la vocazione tipica della nuova entità amministrativa.
I tempi di percorrenza sono un grosso tasto dolente: spesso il dover effettuare un cambio di treno
comporta attese anche abbastanza lunghe sul binario (sperando di non dover
subire ritardi aggiuntivi) e questo rende più lunghi i viaggi, ma vi è anche il
caso dei treni cui vengono aggiunte molte fermate che fanno lievitare i tempi complessivi.
Analizziamo, per fare un esempio,
l’attuale treno Reg 33863 che parte da Genova Principe alle ore 17:10 e arriva
a Lavagna alle ore 18:13, facendo 10 fermate intermedie. Il tempo attuale di
percorrenza è di 01:03. Con il nuovo orario il Reg 11265 partirà da Principe
alle ore 17:12 e arriverà a Lavagna alle ore 18:20, incrementando il tempo di
percorrenza di 5 minuti e facendo 14 fermate intermedie.
Analogo discorso lo si può fare
con il Reg 33871 che attualmente per coprire la tratta Genova Principe –
Lavagna impiega 55 minuti partendo alle ore 18:11 e arrivando alle ore 19:06,
facendo 7 fermate intermedie. Con il nuovo orario il Reg 11269 partendo alle 18:12
arriverà alle ore 19:21 facendo 14 fermate intermedie e impiegando così 14
minuti in più.
In entrambi i casi l’allungamento
dei tempi di percorrenza è evidente, e non si può certo considerare un
miglioramento, tanto più che i treni sulla tratta risultano diminuiti (uno in
meno al mattino, il Reg 11232 e uno in meno la sera, il Reg 11293) e variamente
“riaccorpati”. Il Reg 11293, per inciso, è uno dei treni più utilizzati da chi
lavora a Ponente del nodo di Genova (Via di Francia, Sampierdarena,
Cornigliano, Sestri Ponente) perché permette anche a chi esce intorno alle
18.00 di arrivare nel Tigullio prima della 19.00.
Con il nuovo orario tutte queste
persone dovranno cambiare treno, dato che i “regionali veloci” per
il Levante partono da Genova Brignole, o rassegnarsi a fare tutte le fermate. I tempi di attesa non sono brevi (e come
potrebbero, data la frequenza con cui si verificano ritardi) e contribuiscono
ad allungare ulteriormente i tempi di percorrenza degli utenti. Anche la frequenza bioraria dei regionali
“veloci” non sembra quella necessaria e sufficiente per servire una città
metropolitana come Genova, dato che almeno uno all’ora parrebbe essere una
frequenza accettabile.
Per chi abita in un piccolo
centro a Levante e lavora, poniamo, a Sestri Ponente, o prende regionali che
effettuano tutte le fermate (ma solo se va fino a Savona o fino a Sestri Levante), oppure deve cambiare a Genova Brignole, prendere
un regionale veloce e quindi aspettare a Chiavari o a Sestri Levante un altro
treno regionale lento per arrivare finalmente a destinazione. A volte occorre
comunque prendere un treno metropolitano che fa la tratta Voltri - Nervi e poi
cambiare prendendo un regionale lento. In entrambi i casi, si ha un
considerevole aggravio dei tempi di percorrenza, che vanno ad incidere non poco
sulla qualità del viaggio.
Discorso analogo lo si può fare
con chi lavora a Levante, oltre il nodo di Brignole, e deve recarsi a Ponente o nell’entroterra:
tra cambi e allungamenti dei tempi di percorrenza il quadro degli spostamenti
quotidiani peggiora specie per chi abita fuori dell’area servita dalle stazioni
genovesi.
In definitiva, pensiamo che sia
gravemente carente una seria analisi dei flussi di pendolari e di conseguenza
che si sia applicato uno schema astratto non fondato sulle effettive presenze,
in ciascuna stazione, di utenti (attuali e potenziali) ma solo su distanze
chilometriche: a mano a mano che ci si allontana da Genova centro, i servizi si
diradano e si allungano i tempi di percorrenza. Questo è, appunto, uno schema
troppo rigido e non tiene conto del fatto che chi lavora lontano da casa ha una
maggiore necessità di disporre di collegamenti che presentino tempi di
percorrenza accettabili e possibilmente senza cambi di treno.
I dati Istat che abbiamo potuto
analizzare, pur dando alcune indicazioni di massima, non fotografano fino in
fondo la situazione degli spostamenti, poiché registrano solo gli spostamenti
complessivi (TPL + privati) tra comune e comune mentre sarebbe importante analizzare le tratte ferroviarie
stazione per stazione: la sola città di Genova ne conta 23, tra grandi, medie e
piccole, e per ciascuna occorre avere un quadro preciso dei flussi nel corso
della giornata, contando materialmente gli utenti perché anche la vendita di
biglietti e abbonamenti può non rispecchiare l’effettivo utilizzo di questa o
quella stazione.
In questi giorni si torna a
parlare di biglietto elettronico: sarebbe utile uno strumento di analisi che
servirebbe appunto anche a monitorare i flussi, ma considerando che molti
anni sono passati dall’attivazione di tale progetto, che ha richiesto fino ad
oggi anche ingenti somme di denaro, sarebbe neessario effettuare comunque una
campagna di rilevamenti fatti in modo tradizionale anche per avere una base di
confronto in vista di un futuro utilizzo del biglietto elettronico…auspicando
che non si tratti di un ennesimo annuncio seguito da un triste insuccesso, come
fino ad oggi purtroppo è stato.
Infine, dobbiamo purtroppo notare
come sia rimasta lettera morta la legge regionale che introduceva l’Agenzia per
il Trasporto in Liguria, che pur istituita formalmente nell’agosto del 2014 non
ha ancora realizzato nessuno dei compiti di programmazione e coordinamento ad essa assegnati: anche questo, duole dirlo, un fallimento che testimonia la carenza della Regione
a sapersi dotare di idonei strumenti di pianificazione e gestione del trasporto
pubblico.
giovedì 3 dicembre 2015
Città metropolitana: nuovo accordo di collaborazione con Comuni e Unioni
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martedì 1 dicembre 2015
Atp, ancora caos: sciopero e corriere in tilt
La situazione sempre più difficile di ATP (azienda trasporti provinciali) è dovuta alla ormai cronica carenza di fondi pubblici che mette a repentaglio le funzioni un tempo garantite dalla provincia.
Una migliore programmazione ed integrazione del servizio ad esempio con le linee ferroviarie avrebbe potuto almeno in parte attenuare il calo di utenti che ha di certo peggiorato le finanze dell'azienda?
E' tempo che le aziende di trasporto pubblico imparino a mettere in atto sinergie per superare i momenti difficili e studiare il rilancio anche tramite una migliore offerta all'utenza.
L'agenzia regionale dei trasporti avrebbe dovuto, fra l'altro, occuparsi anche di questo aspetto e favorire una migliore integrazione tra i mezzi di trasporto pubblico, ma ad oggi nulla è stato fatto, il servizio peggiora, gli utenti calano: un circolo vizioso che rischia di lasciare fuori del servizio pubblico soprattutto le zone dell'entroterra.
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lunedì 30 novembre 2015
Napoli, città metropolitana: troppi ritardi, ora la regione faccia la sua parte
A quasi un anno dalla nascita dei nuovi enti, l'articolo traccia un primo bilancio e mette in evidenza le poche luci e le molte ombre che li caratterizza, tra ritardi nella definizione dei vari organismi e un preoccupante deficit di rappresentatività e di capacità operativa. L'articolo parla di Napoli, ma fotografa una realtà analoga in tutta Italia.
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sabato 28 novembre 2015
Piccole stazioni, diretti per Torino e per MIlano addio
Il nuovo orario opera scelte senza davvero analizzare i flussi reali dei passeggeri, e come si muovono da una stazione all'altra. Il risultato è uno schema di funzionamento astratto che non si adatta alla realtà e soprattutto agli utenti.
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venerdì 27 novembre 2015
Bus ATP: altra stangata sui passeggeri
Si continua a considerare il trasporto pubblico come un costo invece che come una opportunità di fornire servizi utili al territorio, e la risposta alla crisi è il solito mix di tagli al servizio e ai salari dei lavoratori, oltre che l'aumento dei biglietti. Davvero poche idee e tanta miopia caratterizzano gli amministratori dell'ATP che, invero, sono lasciati soli a decidere su una questione politicamente cruciale, che andrebbe inquadrata nell'assetto complessivo del trasporto pubblico genovese.
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giovedì 26 novembre 2015
Allerta neve, fondi al lumicino per fronteggiarle
Creare le città metropolitane e poi non dotarle dei fondi necessari per farle funzionare è un paradosso che rischiamo di pagare molto caro anche in termini di salvaguardia del territorio, per non parlare della perdita di competitività con le vere città metropolitane che in Europa e nel mondo guidano le economie e attraggono risorse e talenti.
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martedì 24 novembre 2015
Pendolino e stazioni minori per anticipare i tempi
La Liguria è da tempo sempre più emarginata dai flussi più importanti di traffico ferroviario, uno studio fa delle proposte per riavvicinare Genova a Roma e a Milano tramite il treno, rispolverando i "pendolini" che sulle tratte ad alta velocità sono stati sostituiti dai Frecciarossa.
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sabato 21 novembre 2015
I sindaci del Golfo Paradiso: 118 unico per ASL 3 e ASL 4
L'integrazione dei servizi della città metropolitana passa anche per una progressiva unificazione delle aziende sanitarie?
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Condannato il ministero moroso: fa mancare i soldi per le scuole
Non solo la Città metropolitana subisce i tagli dei trasferimenti dallo Stato, ma deve anche fare i conti con il mancato pagamento dell'affitto del palazzo della Prefettura, rischiando di mettere in ginocchio i servizi di manutenzione delle scuole superiori.
venerdì 20 novembre 2015
Treni più frequenti e veloci, ma non per tutta la Liguria
L'introduzione dell'orario "cadenzato" porterà non pochi sconvolgimenti nelle abitudini dei liguri, che dovranno in molti casi effettuare cambi di treno e sopportare tempi di percorrenza più lunghi.
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giovedì 19 novembre 2015
Dodici anni di contratto con Trenitalia
Firmato un pre-contratto che consegna a Trenitalia la gestione del servizio ferroviario per ben 12 anni, mentre sarebbe stato ben più auspicabile indire una gara europea sulla base di un contratto di servizio ritagliato sugli effettivi bisogni dell'utenza ligure, invece che farsi fare il solito "pacco" da Trenitalia.
mercoledì 18 novembre 2015
Ticket treno+bus, aumento più vicino
La questione del biglietto integrato dovrebbe, oramai, interessare l'intera area metropolitana che comprende tutti i comuni dell'ex provincia di Genova, tuttavia le difficoltà economiche ed il rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune di Genova mettono in forse la permanenza della pur parziale integrazione tariffaria che ad oggi sussiste nel territorio del capoluogo.
martedì 10 novembre 2015
Liguria: Trasporti Pubblici, la rivoluzione si allontana: altri due anni di attesa
La creazione del bacino unico regionale per il trasporto su gomma è una scelta discutibile, ed è ora messa in forse dall'atteso giudizio del Tar che deve pronunciarsi sulla sua fattibilità dal punto di vista legale. Nel frattempo la situazione si fa sempre più caotica e i lavoratori entrano in fibrillazione, minacciando scioperi.
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venerdì 6 novembre 2015
Milano, città metropolitana: a rischio il servizio di tutela ambientale
Tra le funzioni che stanno subendo più tagli, quella della tutela ambientale svolto fino ad oggi dalla polizia provinciale. Una scelta miope che rischia di provocare molti più danni dei risparmi che nell'immediato porterebbe.
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No al depuratore unico, si a tre impianti più piccoli
Continua la polemica sul depuratore ( o sui depuratori) del Tigullio, tra veti incrociati e sospetti di sindrome "Nimby"...intanto il tempo passa ed incombe la minaccia di ingenti sanzioni da parte dell'Europa, che verrebbero pagate dai cittadini dei comuni interessati.
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venerdì 30 ottobre 2015
La "diga" non conosce ostacoli: il 16 dicembre l'udienza
Prosegue tra le polemiche e i ricorsi l'iter del progetto di mitigazione del rischio idraulico del fiume Entella.
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mercoledì 28 ottobre 2015
lunedì 26 ottobre 2015
In Liguria servono otto biodigestori
Il tema dei rifiuti è un altro di quelli che andrebbero affrontati tenendo ben presente le economie di scala realizzabili a livello di città metropolitana, mettendo in atto filiere del riciclo e della vendita dei prodotti ottenibili dalla separazione e trattamento dei rifiuti. Attualmente, siamo ancora ben lungi dall'aver trovato soluzioni credibili e anche in questo campo incombono le sanzioni europee.
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giovedì 22 ottobre 2015
"Diga" sull'Entella, Roma non ferma il progetto dell'ex Provincia
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lunedì 12 ottobre 2015
Chiavari, lo Stato snobba la caserma
Chi l'avrebbe mai detto che un immobile nel centro di Chiavari sarebbe stato giudicato poco appetibile dal Ministero dell' Economia e delle Finanze? Eppure...Intanto procede il piano di valorizzazione della Città Metropolitana, che spera di fare cassa vendendo gli immobili non più necessari al suo funzionamemnto.
domenica 11 ottobre 2015
Depuratore a Chiavari: scelta nata da ragioni economiche e tecniche
Non sempre è semplice prendere delle decisioni impattanti su un territorio: se ne è ben accorto il Sindaco metropolitano Marco Doria che espone i motivi della scelta di ubicare il nuovo depuratore comprensoriale a Chiavari.
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Il regionalismo differenziato entra in Costituzione
Le Regioni virtuose saranno premiate mentre quelle che "sforano" saranno sanzionate. Questo il senso della riforma allo studio del Governo e delle Camere.
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No al depuratore unico ma con posizioni diverse
Uno, nessuno e centomila: nessuno vuole nel suo territorio il nuovo depuratore di vallata. D'accordo che non lo si vuole fare insieme alla val Petronio, ma allora quello dell'Entella dove lo si vuol piazzare? Lancio una proposta: e se lo si facesse in mare, tipo off-shore???
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Porto: il Nord Europa non aspetta più: subito le infrastrutture
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venerdì 9 ottobre 2015
Province: Emiliano, senza fondi impossibile gestione delle funzioni
(Regioni.it 2806
- 09/10/2015) “Il governo sa benissimo che non abbiamo le risorse per
gestire tutte le materie non fondamentali che la Regione deve prendere
dalle Province". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele
Emiliano, a margine della riunione della Commissione consiliare in cui
si è discusso del disegno di legge che recepisce le misure della legge
Delrio con cui si ridistribuiscono le funzioni delle ex Province.
“Con i
fondi che gli rimangono - ha rilevato Emiliano - non è garantita neanche
la gestione delle funzioni fondamentali che restano alle Province.
Perché gli sono stati dimezzati i bilanci". Poi, ha aggiunto Emiliano,
occorre capire "che fine devono fare le aziende partecipate dalle
Province, che rischiano di dover licenziare a brevissimo, qualcuna lo ha
già fatto, il personale. E una volta messe in liquidazione queste
società non possono essere riattivate successivamente laddove dovessero
arrivare risorse" dal governo. "Il terzo elemento molto urgente - per
Emiliano - è quello delle polizie provinciali, che fine devono fare?".
"Infine - ha proseguito - definire subito nella legge di stabilità le funzioni delle politiche attive del lavoro che passano alle Regioni e con quali risorse". "Questi - ha concluso - sono gli elementi che il governo deve affrontare. Non glielo chiediamo noi. Sanno benissimo che senza questi elementi non possiamo procedere oltre nel percorso legislativo che la legge nazionale impone alle Regioni”.
giovedì 8 ottobre 2015
Vigevano, Saronno e Busto fremono: meglio cittadini che "paesanotti"
C'è chi nella città metropolitana vede un'occasione di riscatto, contrariamente a tanti comuni preoccupati di perdere la loro autonomia.
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lunedì 5 ottobre 2015
Una riforma schiacciata dal "tutti contro tutti"
Ad oggi il bilancio (anche in termini economici) della riforma degli enti locali lascia parecchio a desiderare, le intenzioni della legge sono mortificate dai risultati e dai tempi lunghissimi di attuazione, che minacciano seriamente una sua attuazione soddisfacente.
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Il depuratore del Tigullio? Frutto della vecchia politica locale
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domenica 4 ottobre 2015
venerdì 2 ottobre 2015
Pioggia di polemiche sulla decisione relativa al depuratore: a Chiavari nessuno lo vuole
Ennesima manifestazione del fenomeno NIMBY? O incapacità di prendere decisioni tecnicamente motivate e razionalmente condivise da un territorio sempre più preda di campanilismi?
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giovedì 1 ottobre 2015
Riforma Enti Locali: primo sì delle province venete alla bozza della legge regionale
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Lavagna: facciamo il depuratore di vallata nel nostro porto
Continua senza posa il dibattito sul nuovo depuratore comprensoriale del Tigullio, tra paure e poca conoscenza delle reali problematiche tecniche. E intanto il tempo passa e si avvicinano le sanzioni europee per le mancate decisioni delle amministrazioni locali.
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mercoledì 30 settembre 2015
Rischio default per 7 province lombarde
Il ritardo con cui vengono riattribuite le funzioni tra regioni, province e città metropolitane causa il paradosso per cui a fronte di tagli molto consistenti ai bilanci delle ultime due, restano da sostenere gli stessi costi degli anni precedenti. Da cui il rischio di default sempre più inquietante.
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Regione Lombardia si tiene trasporti e ambiente
Approvata la nuova legge regionale che determina le funzioni in capo alla regione e quelle in capo agli altri enti locali (città metropolitane e province). Resta da definire la fusione dei parchi Nord e Sud di Milano.
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martedì 29 settembre 2015
domenica 27 settembre 2015
venerdì 25 settembre 2015
Nei consigli provinciali si mangia come prima
Corsa alle commissioni provinciali e ai conseguenti gettoni di presenza...e c'è chi ha messo un tetto. Di certo comportamenti come quelli evidenziati nell'articolo vanno decisamente a favore di chi vuole abolire le province una buona volta...
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domenica 20 settembre 2015
Il gioco delle riforme mette in ginocchio l'entroterra
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Così le province (quasi) abolite assumono e aumentano le tasse
Nonostante la riforma sono rimaste in piedi anche le società partecipate.
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venerdì 18 settembre 2015
La lunga notte di Rezzoaglio: fango nelle case
Torna l'incubo alluvione sull'entroterra ligure. Molte le emergenze, poche le risorse.
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giovedì 17 settembre 2015
mercoledì 16 settembre 2015
Grenoble, la città che decide di andare in auto ai 30 all'ora
In città, nelle aree densamente frequentate, diminuire la velocità non diminuisce per forza la fluidità del traffico, ma rende possibile la convivenza tra auto, ciclisti e pedoni. In tali condizioni, è dimostrato che aumentano la qualità della vità e l'attrattività dei quartieri urbani, che acquistano anche in termini di valori immobiliari.
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domenica 13 settembre 2015
Ripartire dall'housing sociale per ripensare le nostre città
Un interessante intervento di Diego Novelli che porta l'attenzione sull'idea di città quale concentrato di relazioni e di culture, di cui l'assetto edilizio è un esito. Il modo in cui si costruisce l'idea di città e di società influisce sulla formazione dello spazio, per questo è importante che i due aspetti vadano sempre tenuti insieme.
Province, a fine anno le liste di mobilità
Entro il 31 ottobre le Regioni dovranno aver definito le funzioni attribuite a Province e Città Metropolitane, determinando così il fabbisogno di personale ad esse adibito. Entro la stessa data le Province e le Città Metropolitane dovranno fornire le liste dei dipendenti in soprannumero.
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sabato 12 settembre 2015
Alla Gavoglio un pool di 30 imprese hi-tech
Una proposta del CNA presentata durante un incontro svoltosi a Palazzo Ducale.
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venerdì 11 settembre 2015
giovedì 10 settembre 2015
Expo Milano, una occasione da sfruttare meglio
Genova è restata forse un po' troppo alla finestra nei confronti dell'Expo di Milano, mentre altre città tra cui Torino e Roma hanno cercato di creare collegamenti con i flussi turistici in arrivo nel capoluogo lombardo.
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martedì 8 settembre 2015
Scatta la mobilità anche per gli statali
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venerdì 4 settembre 2015
Milano, le sfide del dopo-Expo: metro 4 e città metropolitana
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giovedì 3 settembre 2015
martedì 1 settembre 2015
Crescita della produttività, il tallone d'Achille dell'economia italiana
La bassa produttività è uno dei fattori della crisi economica che impedisce all'Italia di cogliere le occasioni di rilancio economico rappresentate dai bassi tassi di interesse, dal calo del prezzo del petrolio, dalla debolezza dell'euro. Studiarne le cause e porvi rimedio appare quindi la priorità per una vera ripresa dell'economia italiana.
Growth of GDP = crescita del prodotto interno lordo
Nel 2014 per l'Italia tale indice è negativo (-0.4) mentre se si considera l'Europa è positivo (1.4).
La crescita della produttività in Europa risulta essere 0.5 mentre in Italia è pari a -0.5.
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Grande Venezia, fisco agevolato
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domenica 30 agosto 2015
Una cucina per l'alberghiero di San Colombano
La città metropolitana stanzia i fondi per potenziare il polo educativo sito in val Fontanabuona.
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mercoledì 26 agosto 2015
Si al piano stralcio per il ciclo dei rifiuti
Approvato l'assetto con due impianti di separazione secco-umido e due discariche di servizio.
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lunedì 24 agosto 2015
Province, il flop dei risparmi
I conti della riforma non tornano, si rischiano nuovi buchi di bilancio per le Province tutt'oggi in mezzo al guado.
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sabato 22 agosto 2015
Province, riforme nella palude. 20.000 dipendenti "sospesi" in attesa di un trasferimento
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venerdì 21 agosto 2015
mercoledì 19 agosto 2015
Città metropolitana: un sindaco eleggibile a suffragio universale
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sabato 15 agosto 2015
La città metropolitana, ente strategico di sviluppo territoriale (e non una provincia 2.0)
di Sonia Zarino
Condizione fondamentale per il buon funzionamento delle neonate Città metropolitane è che si proceda alla riallocazione, tra i vari Enti, delle funzioni non fondamentali, e tuttavia molte sono le regioni che non hanno ancora provveduto
ad adottare le leggi di loro competenza.
Sul sito Regioni.it
è disponibile una tabella che sintetizza lo stato dell’arte delle leggi
regionali e mostra come solo 15 regioni abbiano iniziato e in alcuni casi
concluso l’iter normativo previsto. A metà luglio (data dell’ultimo
aggiornamento) erano conclusi unicamente i procedimenti relativi a Toscana,
Umbria, Calabria, Liguria e Marche.
In nessun caso risultano
concretamente avviati i procedimenti necessari al trasferimento delle funzioni
e del personale nonché delle corrispondenti risorse finanziarie.
Le città metropolitane e le
province si trovano quindi ad operare in una sorta di “terra di mezzo”
legislativa, la cui fluidità rende poco stabile il terreno normativo sul quale
le Pubbliche Amministrazioni si trovano ad operare, così come estremamente
difficile è la gestione tanto a breve quanto a lungo termine di enti non ancora
del tutto delineati nelle loro competenze e relative dotazioni finanziarie.
Se da un lato, infatti, la
“macchina” delle riforme ha modificato a livello nazionale il quadro relativo a
regioni, province, città metropolitane e comuni, il livello locale non ha
seguito con la stessa velocità il calendario previsto per la messa in atto
delle conseguenti determinazioni, tanto che ad oggi è fortemente avvertito il
pericolo di fallimento che la riforma stessa potrebbe incontrare. Fallimento
causato, in primis, proprio per il grande ritardo e la poca convinzione con cui
le regioni hanno affrontato il compito di legiferare per riattribuire le
funzioni (e le risorse) a province e città metropolitane.
Il DL 78/2015 è stato convertito
in legge con molte modifiche il 28 luglio. Il nuovo testo ha introdotto fra
l’altro l’obbligo per le Regioni di completare il riordino delle funzioni non
fondamentali di province e città metropolitane entro il 30 ottobre,
obbligandole in alternativa a trasferire agli stessi enti le risorse
corrispondenti. E’ stato inoltre concessa per le città metropolitane la
possibilità di redigere il bilancio solo per il 2015 e una riduzione delle sanzioni
per gli enti locali che avranno sforato il Patto di stabilità.
Certo è che il processo di
riforma non sembra avere quella fluidità che sarebbe necessaria per un
passaggio senza intoppi da una forma ad un'altra dell’ordinamento complessivo
degli Enti locali.
La natura e l'ambito di interesse della città metropolitana
Uno dei problemi che maggiormente
si percepisce è la poca comprensione, negli stessi amministratori, delle reali
implicazioni che, specie nel caso della città metropolitana, la creazione del
nuovo ente comporta, e questo compromette non di poco, a nostro avviso, la
riuscita della riforma stessa.
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Crociere: record di turisti in Liguria a Ferragosto
Sono ben nove le navi che sosteranno in Liguria per il week end di Ferragosto, per un totale di oltre 40 mila passeggeri nei tre porti. Un settore economico che crea un considerevole indotto e che va opportunamente organizzato per trarne tutti i possibili benefici tanto per i porti quanto per i territori limitrofi, che grazie alle loro caratteristiche paesaggistiche, culturali, e di qualità della vita, rappresentano l'ideale completamento dell'esperienza crocieristica.
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giovedì 13 agosto 2015
Città Metropolitana di Genova – Inu, firmato protocollo di collaborazione
13/08/2015
Un supporto per la formazione e la messa a punto del Piano Territoriale
Generale e del Piano Strategico. Lo garantirà alla Città Metropolitana
di Genova la sezione Liguria dell’Istituto Nazionale di Urbanistica,
come stabilito da un apposito protocollo appena siglato dall’ente e
dall’associazione.
Il protocollo, operativo da subito, non comporterà costi aggiuntivi
per la Città Metropolitana di Genova. Garantirà l’affiancamento degli
esperti dell’Inu in tutto il percorso di studio ed elaborazione dei due
strumenti, la cui approvazione è resa obbligatoria dalla legge 56 del
2014, la cosiddetta Delrio, che dal primo gennaio scorso ha istituito le
città metropolitane.
L’obiettivo è costruire un Piano Territoriale Generale e un Piano
Strategico che siano funzionali a uno sviluppo armonico del territorio, e
che dovranno dare indirizzi su temi come le infrastrutture, i servizi
al cittadino (come il trasporto pubblico), i distretti produttivi, le
politiche abitative, il coordinamento dei piani urbanistici dei Comuni e
le relazioni tra la Città Metropolitana e gli altri enti, compresi nel
suo territorio ma non solo.
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sabato 8 agosto 2015
UPI: la riforma delle Province e delle Città metropolitane strozzata dai tagli indiscriminati alle risorse
In un recente documento l’UPI
(Unione delle Province Italiane) fa il punto sullo stato della legge 56/2014 e
rileva preoccupanti criticità nel suo stato di attuazione.
di Sonia Zarino
Vi è, secondo l’UPI, un evidente
disallineamento tra la legislazione regionale, che doveva riattribuire le
funzioni non essenziali delle Province e
delle Città metropolitane, e la legge di Stabilità che, sottraendo alle
stesse risorse in una misura ritenuta eccessiva, blocca di fatto l’effettiva attuazione della
riforma.
In effetti, se da un lato i nuovi
enti sono di fatto operativi, e in grado quindi di svolgere i compiti a loro
affidati dalla L. 56, nelle more degli adempimenti previsti da parte delle Regioni essi devono
continuare a svolgere tutti i compiti delle “vecchie” province. Tale onere si
traduce quindi nella necessità di fare fronte a spese di cui non si hanno di
fatto le necessarie coperture economiche: si pensi solo che la prevista legge
di Stabilità 2015 taglia al bilancio delle Province un miliardo nel 2015, 2
miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017.
Ad oggi, la sola parte pienamente
attuata della riforma delle province riguarda il cambio degli organi
amministrativi, costituiti da sindaci e consiglieri provenienti dai comuni
dell’Città metropolitana e non più eletti direttamente dai cittadini.
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venerdì 7 agosto 2015
Genova: arrivano 300 milioni per contrastare le alluvioni
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La città metropolitana sarà comunque una rivoluzione culturale
La città metropolitana è troppo spesso confusa con la "vecchia" provincia, con cui condivide i confini (e questo forse è stato il primo errore) ma non le finalità, che sono altre e di tipo strategico, volte allo sviluppo territoriale.
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Depuratore del Tigullio, la decisione definitiva a settembre
La vicenda del depuratore comprensoriale non è solo una vicenda che potremmo definire locale, in quanto è uno dei banchi di prova sul funzionamento della nuova Città metropolitana, che deve trovare per la sua buona governance il giusto equilibrio tra aspetti a volte confliggenti, quali l'ottimizzazione delle risorse finanziarie e la volontà delle singole amministrazioni. Se è vero che, come detta la legge 56, finalità della città metropolitana è il suo sviluppo territoriale complessivo, è da qui che occorre partire per valutare le decisioni prese dal Consiglio.
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