Un vincolo di spesa del 20% da destinare alle politiche ambientali,
la realizzazione di un grande parco metropolitano, piani di gestione dei
centri storici e di tutti i beni culturali. Sono solo alcuni degli
impegni che l’Istituto Nazionale di Urbanistica e l’Ordine provinciale
degli architetti richiedono espressamente alle nascenti Città
Metropolitane e alle istituzioni in generale con la “Carta di Reggio Calabria”.
Il documento è stato siglato nella giornata sabato 18 luglio dalla
presidente dell’Inu Silvia Viviani e dal presidente dell’Ordine
provinciale degli architetti Paolo Malara, a conclusione del Festival
delle Città Metropolitane, la tre giorni di approfondimenti e dibattiti
che si è svolta nella città calabrese a partire dal 16 luglio e che ha
visto gli esperti confrontarsi con i rappresentanti di Governo, Regione,
Provincia e Comune.
“L’abbiamo detto più volte in questi giorni – evidenzia la presidente
dell’Inu Viviani – le Città Metropolitane non devono essere intese come
una mera sostituzione delle Province, bensì come organismi
completamente nuovi nelle finalità e nella struttura, che sappiano
superare l’attuale logica politica dei ‘compartimenti stagni’ per
abbracciare in una visione più ampia l’organizzazione degli spazi urbani
e dei processi socio – economici”. Malara promette che la Carta sarà
sottoposta “a tutte le istituzioni ai vari livelli, dal Governo centrale
alle nascenti città metropolitane. Quello che proponiamo è un modo
nuovo di guardare al territorio, recuperando una visione d’insieme per
puntare a nuovi modelli di sviluppo sostenibile”.
Le Città Metropolitane, dunque, come grande opportunità per invertire
la rotta per una pianificazione – grazie anche ai fondi europei del Pon
Metro – capace di rimettere al centro le relazioni tra le persone, la
qualità della vita, la sostenibilità ambientale. Tra gli altri impegni
richiesti alle nuove Città Metropolitane: sistemi di mobilità
multimodale, la creazione di nuovi paesaggi urbani e territoriali
salubri ed ecologici, iniziative per comprendere la domanda di progetto
espressa dalle cittadinanze autoctone e straniere per la formazione
della città interculturale, la valorizzazione dei capitali socio –
territoriali per favorire uno sviluppo locale in grado di
autosostenersi.
Sul piano più prettamente istituzionale si chiede tra l’altro che
“nell’ordinamento per l’elezione dei sindaci sia obbligo nei programmi
elettorali di fare riferimento in modo esplicito e approfondito alle
proposte politiche metropolitane”, che “si istituisca la Conferenza
Stato/Città Metropolitane” e che “si utilizzino le Città Metropolitane
per avviare il processo di costituzione delle macroregioni”.
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