La città metropolitana di Genova non può essere una mera "espressione amministrativa" e per rappresentare davvero le istanze dei territori che la compongono si deve dotare, al più presto, di una visione progettuale che ne delinei e ne guidi i futuri sviluppi socio-economici. La Provincia di Genova, che ha da poco completato il processo di revisione del Piano Territoriale di Coordinamento, propone che tale Piano sia la base per definire i contenuti del futuro Piano della città metropolitana.
Dal PTCp 2020 al nuovo PTGcm
La
Provincia di Genova, nel suo ruolo di promotore della formazione della
Città metropolitana, indirizza ai Comuni e agli altri soggetti
interessati la “Proposta per l’assetto del Territorio della Città
Metropolitana di Genova”, per avviare un percorso condiviso per la
formazione del Piano territoriale generale per l’area metropolitana.
Il
percorso assume come punto di partenza il progetto di variante al Piano
Territoriale di Coordinamento provinciale, denominato PTCp 2020.
Il
documento “Proposta per l’assetto del Territorio della Città
Metropolitana di Genova” è stato presentato nell’ambito della Conferenza
Metropolitana ed è stato diffuso a tutti i Comuni della Provincia.
La
Città Metropolitana di Genova rappresenta un’opportunità per rilanciare
il territorio verso un assetto più integrato e maturo, capace di
coordinarsi con le aree più sviluppate del Paese e con analoghe realtà
europee. All’interno del nuovo Ente, i Comuni mantengono la propria
autonomia e rafforzano le proprie peculiarità, con nuove forme di
relazione fra città ed aree interne.
Gli obiettivi da perseguire con il nuovo assetto metropolitano possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
- semplificazione dei processi di pianificazione e della gestione del territorio,
- integrazione dei servizi all’impresa a scala di “area metropolitana” e a scala di “ambito” per favorire lo sviluppo economico,
- ottimizzazione dei servizi di livello territoriale per i cittadini metropolitani, miglioramento delle relazioni e diminuzione dei tempi di mobilità, a scala di “area metropolitana” e a scala di “ambito”,
- forme consorziate di gestione amministrativa a scala di “ambito” del territorio: sportello unico, commissione del paesaggio, strutture di progetto intercomunali, ecc.
- mantenimento della piena autonomia sul governo del territorio per quanto attiene ai temi di interesse comunale.
Restano
aperti i problemi della razionalizzazione delle risorse, delle fonti di
finanziamento, delle modalità di governance, degli strumenti di
perequazione.
La
discussione dei contenuti del Piano della Città Metropolitana,
sviluppando le funzioni affidate dalla legislazione nazionale e
regionale, in questo periodo di incertezza istituzionale, può risultare
determinante per introdurre in modo condiviso nella pianificazione
territoriale di area vasta rilevanti ed innovativi contenuti:
- potenziare il ruolo organizzativo della pianificazione di area vasta rispetto al ruolo di coordinamento provinciale: dalla missione di pianificazione allo schema direttore d’ambito,
- rendere più efficaci i contenuti del piano di area vasta di interesse strategico per lo sviluppo del territorio,
- attribuire alle unità territoriali omogenee un ruolo di partecipazione ai processi di sviluppo e di governance locale: l’ambito come luogo della concertazione, della proposizione e condivisione di temi, dello svolgimento di funzioni congiunte.
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