Ecco come Paolo Costa, in un articolo di qualche tempo fa, giudica i Comuni che manifestano dubbi sull'opportunità di fare parte della città metropolitana di Venezia. Secondo il presidente dell’Autorità
portuale lagunare, il nuovo ente costituisce una opportunità da non perdere e per contare di più a livello internazionale.
da La Nuova di Venezia
«Il dibattito nei Comuni è nato sbagliato. Non è vero che solo Venezia
ci guadagna. L’unione fa contare tutti molto di più, altrimenti da soli
valgono zero». Lo dice Paolo Costa, oggi presidente dell’Autorità
portuale, che da sindaco di Venezia diede vita al progetto delle
municipalità e che al tema della città metropolitana lavora da decenni.
«Da così tanti anni che è meglio se non lo dico sennò sembro vecchio»,
dice sorridendo. Mentre in giro per la provincia il dibattito verte
sul peso di Venezia rispetto ai piccoli Comuni, tra laguna e terraferma
di città metropolitana si parla come di una vera opportunità. Lo dice la
politica, lo dicono Confindustria e i sindacati. Con un dibattito
avanzato. Costa concorda: «Abbiamo iniziato in questo territorio a
parlarne dagli anni Settanta. Quarant’anni dopo è tempo di attuarla,
arriviamo tardi e ci arriviamo solo costretti da una legge. Per pensare
con serenità al futuro dei nostri figli è essenziale la città
metropolitana, è il vero motore per la crescita», spiega Costa.
«Occorre legare le funzioni urbane tra Venezia e Padova. Solo così
eviteremo pessimi risvegli. Quindi, si deve andare avanti subito con chi
è d’accordo. Gli altri facciano come credono: sbaglieranno e si
pentiranno».
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