La Città Metropolitana sia un Ente forte, autenticamente di governo:
questo è quanto emerge dalla Conferenza Metropolitana di Genova, che propone
altresì l’elezione a suffragio universale del Sindaco Metropolitano. Ma
occorrono risorse adeguate, è il monito del Commissario Fossati, e una chiara
ripartizione delle funzioni e delle competenze rispetto alla Regione.
Durante l’ultima riunione della Conferenza Metropolitana, svoltasi lo scorso 4 marzo e presieduta dal Commissario Straordinario Piero Fossati, l’esame dell’avanzamento dei lavori sulla redazione dello Statuto della Città Metropolitana ha fatto emergere alcuni importanti temi e delineato alcune linee guida per la definizione di quella che dovrà essere la fisionomia del nuovo Ente.
Durante l’ultima riunione della Conferenza Metropolitana, svoltasi lo scorso 4 marzo e presieduta dal Commissario Straordinario Piero Fossati, l’esame dell’avanzamento dei lavori sulla redazione dello Statuto della Città Metropolitana ha fatto emergere alcuni importanti temi e delineato alcune linee guida per la definizione di quella che dovrà essere la fisionomia del nuovo Ente.
Tutte e tre le commissioni[1] incaricate di lavorare alla stesura del nuovo statuto hanno espresso la convinzione che la Città Metropolitana debba essere prima di ogni altra cosa un ente forte, che non si limiti cioè a dare degli indirizzi o a coordinare le scelte: l’opinione delle Commissioni (composte dai Sindaci dei Comuni dell’attuale Provincia, ossia della futura Città Metropolitana) è che dovrà essere un ente di gestione, un ente che svolga un ruolo pienamente amministrativo e in grado di occuparsi delle problematiche concrete dell’area vasta. Tra le azioni che devono vedere protagonista la Città metropolitana emergono quelle relative alla gestione dei rifiuti, del trasporto pubblico, dell’acqua, del gas, delle strade e dei servizi pubblici in genere.
Legato a questa immagine “forte”
della Città metropolitana è il tema dei
suoi Organi di Governo, che però in base alla legge[2]
costitutiva della Città Metropolitana appaiono poco incisivi: non è prevista
infatti la presenza di organo operativo (come, ad esempio, una Giunta), che
possa coadiuvare il Sindaco metropolitano e realizzare le indicazioni del
Consiglio. Questa configurazione degli Organi di Governo suscita molte
perplessità e indubbiamente potrebbe confliggere con la volontà di giungere
alla definizione di un Ente in grado di esprimere un efficace governo del
territorio. Il Commissario Fossati, al riguardo, non manca di rilevare il
grande lavoro che le nuove deleghe assegnate già dalla legge alla Città
Metropolitana comporteranno e che necessiteranno un impegno ancora maggiore
rispetto a quello, già ragguardevole, messo in campo dalle attuali Province in
tema di coordinamento e di supporto soprattutto nei confronti dei Comuni medi e
piccoli, che sono poi la grande maggioranza.
Un tema molto importante tra
quelli affrontati è stata la scelta della modalità di elezione del Sindaco
metropolitano. La legge prevede diverse possibilità, e i membri della
Conferenza si sono espressi in favore del suffragio universale, motivando tale
scelta con la volontà di conferire a questa elezione una forte legittimazione
popolare.
Riguardo al tema della
Pianificazione territoriale, analizzato dalla II Commissione, è emersa la
necessità di ricercare un maggiore coordinamento con la Regione Liguria per
arrivare ad una più precisa definizione dei rispettivi ambiti di competenza anche
stabilendo le ulteriori funzioni delegate dalla Regione alla Città
metropolitana.
La Città metropolitana non dovrà
rispondere esclusivamente alle regole e alle procedure imposte dalla legge, e
il dibattito avviato dalla Conferenza dovrebbe costituire soprattutto
l’occasione per creare gli strumenti di governare il territorio, in un modo
nuovo. Il nuovo Ente dovrà adottare una strategia in grado di creare sinergie
tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano sul suo territorio,
amplificando gli effetti positivi della messa in rete delle risorse messe a
disposizione.
Anche in vista di questo
risultato sarà importante che la governance espressa dalla Città metropolitana
sia forte e autorevole.
Non solo la Regione, ma anche i Comuni
possono delegare funzioni alla Città Metropolitana ove se ne ravvisi
l’opportunità: anche questo aspetto dovrà essere oggetto di attenta considerazione.
La legge prevede inoltre che i
Comuni se la loro popolazione è inferiore ai 5000 abitanti, debbano svolgere
alcune funzioni in forma associata, occorre quindi analizzare come inserire
questo aspetto all’interno della governance della Città Metropolitana per dare
vita ad un assetto il più possibile equilibrato tra città capoluogo e comuni di
medie e piccole dimensioni. Si è ragionato, in particolare, sulla possibilità
di istituire una Conferenza permanente dei Sindaci che potrebbe avere funzione
consultiva e di coordinamento, senza però che essa si ponga in qualche modo in
competizione con il Consiglio, che a sua volta dovrebbe avere una consistenza
davvero rappresentativa di tutti i territori, mentre il numero attualmente
previsto di 12 membri non appare adeguato a questo scopo.
Ultimo, ma non certo ultimo, il
tema delle risorse finanziarie viene sollevato dalla Conferenza nelle parole
del Commissario Fossati che evidenzia come in assenza di adeguati canali di
sovvenzionamento il nuovo Ente rischi di nascere fortemente limitato già in
partenza. Anche di questo occorrerà parlare ai tavoli nazionali che seguono la
riforma degli Enti Locali.
Del resto, non è certo un caso
che il progetto di istituzione delle dieci Città metropolitane sia compreso nel
decreto sulla spending review, un
decreto le cui finalità precipue risiedono nella necessità di ridurre la spesa
pubblica.
Molto più auspicabile, a nostro
avviso, sarebbe stato procedere alla revisione degli Enti Locali con un intento
autenticamente innovativo sotto il profilo della migliore organizzazione
amministrativa e territoriale delle aree urbane che più dinamicamente
potrebbero contribuire allo sviluppo socio-economico del nostro Paese. Questo
è, nonostante tutto, un obiettivo che vorremmo non venisse del tutto oscurato,
e questo è anche uno dei motivi che hanno spinto alla creazione di questo sito.
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