a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

sabato 29 marzo 2014

La tassazione locale nella Provincia di Genova: un aumento cospicuo tra 2007 e 2012

In base ai dati forniti dalla CGIA di Mestre il volume delle tasse locali in Italia tra il 1997 e la fine del 2013 ha conosciuto un aumento del  200 % circa (pari, in termini assoluti, a +72,8 miliardi di euro), con un gettito che nel 2013 ha sfiorato i 109,2 miliardi di euro.
Secondo il Segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi tale aumento è dovuto al decentramento fiscale avviato con la legge Bassanini e che aveva quale scopo trasferire parte della tassazione centrale a livello di enti locali. E’ per questo che sono state introdotte tasse quali l’Ici, l’Irap, le addizionali Irpef comunali e regionali, che hanno fatto aumentare notevolmente il gettito della tassazione locale. 

Le tasse locali, si disse, serviranno a coprire le funzioni trasferite dallo Stato agli Enti Locali. In parallelo, avrebbe dovuto diminuire il gettito verso lo Stato centrale, cosa che però non è mai avvenuta, così le tasse locali si sono sommate a quelle versate allo Stato centrale.
Negli ultimi anni poi, la crisi economica ha causato il drastico ridimensionamento dei trasferimenti dallo Stato verso gli Enti Locali, che hanno dovuto aumentare le imposte locali per poter garantire gli stessi livelli di servizio ai cittadini.

Già nel 2010 la stessa CGIA quantificava per il Comune di Genova 1377 euro pro capite di tasse locali (470 comunali, 80 euro provinciali, 827 regionali), su un dato nazionale di circa 1230 pro capite. Il dato era inoltre previsto in aumento, come si è poi effettivamente riscontrato, tanto che già nel 2011 la sola tassazione nel Comune di Genova era salita a oltre 840 euro pro capite, e nel 2012 siamo oltre i 1000 euro. 

Abbiamo già analizzato in un precedente articolo le relazioni tra aumento delle tasse locali e andamento demografico negativo, quello che colpisce è la rapidità degli aumenti delle tasse locali che si sono verificati in pochi anni, specialmente a partire dal 2011. 


Esaminando i dati dei certificati consuntivi dei Comuni (disponibili sul sito del Ministero dell’Interno) si ha una interessante fotografia del territorio che evidenzia dove la pressione pro capite dei tributi locali è maggiore.


Il Comune che evidenzia il maggiore incremento tra 2077 e 2012 è anche quello con meno abitanti: in base ai dati forniti Rondanina presenta un incremento pro capite di oltre 800%. Seguono Favale di Malvaro (+307,5%) e Montebruno (+153,6%). Anche i comuni di Rezzoaglio, Cogoleto, Orero, Lorsica e Gorreto segnano aumenti oltre il 100%.
Genova è anch’essa tra i Comuni che hanno più che raddoppiato, nel periodo, le tasse locali pro-capite, segnando un +128,3%.
Di due Comuni, Rovegno e Ne, non sono ancora resi disponibili i dati al 2012, ragion per cui la variazione è calcolata tra 2007 e 2011.


Il dato conferma altre analisi già condotte in passato (e disponibili su questo sito) ovvero che la pressione fiscale da tassazione locale è più alta nei comuni “ad alta intensità di servizi” (capoluogo, centri costieri) e nei comuni più interni e con meno abitanti. Una fascia di comuni intermedi tra costa ed entroterra presenta valori considerevolmente inferiori rispetto al primo gruppo di Comuni.
E’ interessante notare come in questa fascia di Comuni si sia registrato, nell’ultimo decennio, una buona tenuta della popolazione residente, dovuta in buona parte a fenomeni di immigrazione da altri Comuni.

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