a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

domenica 29 dicembre 2013

La Governance delle Aree Metropolitane europee


Gli odierni fattori della competitività territoriale sono caratterizzati dalla capacità dei sistemi locali di reagire rapidamente agli stimoli esterni, e per questo sono fondamentali  creatività e capacità di relazione espressa dai sistemi politici, economici e culturali in funzione di una positiva risposta a tali stimoli. 





1.1. Ricerca accademica – il punto sulla ricerca

Per quanto riguarda le città in senso stretto, nella maggior parte dei paesi industrializzati, c'è una chiara divergenza tra aree urbane sotto l'aspetto funzionale e quello istituzionale.

Ciò è dovuto agli effetti della globalizzazione combinati al continuo urban sprawl. Le città intese classicamente come entità socioeconomiche integrate esistono ancora raramente: nella maggior parte dei casi il fenomeno urbano viene meglio definito dal concetto di “aree metropolitane”, ovvero regioni urbane, che si sviluppano precipuamente lungo reti funzionali e superano i confini territoriali definiti istituzionalmente. Ecco perché la ricerca urbana ha a che fare sempre di più con questo nuovo concetto di "aree metropolitane" come soggetto di analisi.



L'approccio metropolitano nella ricerca urbana è iniziato negli anni 50, negli Stati Uniti, con l’istituzione di Aree Metropolitane Standard e di Aree Statistiche Metropolitane Standard ai fini dell’American Bureau of the Census (l’Ufficio Censo) e di altre agenzie federali; poiché da allora e sempre di più si sono impiegate tali unità per l'analisi delle strutture urbane.



1.1.1. Definizione attuale di "metropoli"

Non pare esserci un accordo unanime scientifico sul quale strutture urbane debbano essere considerate come "metropoli". Tuttavia vengono ampiamente accettati tre criteri:



a) una determinata misura in termini di popolazione.

Negli studi americani e secondo alcuni autori non americani, dovrebbe essere di circa 1 milione di

abitanti, ma in Europa la soglia più frequentemente accettata è di 500.000 abitanti .



b) essere un centro decisionale dal punto di vista economico e politico, almeno a livello regionale gli indicatori più comuni in questo caso sono:

- il numero delle sedi di aziende internazionali

- essere la sede di enti pubblici



c) alta densità di servizi di livello quantomeno regionale.

Diversi autori evidenziano i vari tipi di servizi: trasporto, cultura, R&S, banche, mezzi di comunicazione e altri.

Gli indicatori più spesso usati sono:

- il numero delle reti di trasporto verso altre metropoli o altri snodi,

- il numero di eventi culturali di alto livello,

- il numero di domande di brevetti presentate dai protagonisti economici e della ricerca coinvolti nella città,

- il numero dei quotidiani, stazioni televisive e similari che riguardano la città.



1.1.2. Analisi attuale dei rapporti tra il centro città e la periferia

La questione è stata analizzata soprattutto nelle scienze politiche e nella pianificazione ma la letteratura esistente è piuttosto limitata. Gli studiosi concordano comunque che ci sia una forte e continua tendenza alla suburbanizzazione, che crea conflitti tra il centro dell’area metropolitana e le aree periferiche.

Mentre il centro città possiede strutture e posti di lavoro ma manca di spazio, al contrario, la periferia, possiede condizioni ambientali favorevoli e terreno edificabile ma manca di infrastrutture e posti di lavoro.

Effettivamente entrambe le aree hanno un evidente interesse nella cooperazione, ma stabilire strutture sostenibili è per loro spesso problematico, specialmente nel caso in cui le periferie hanno proprie autorità autonome. In alcuni Paesi ciò può portare ad una forte concorrenza sul gettito fiscale tra gli enti locali coinvolti. I conflitti potenziali che possono emergere da questa incoerenza possono addirittura arrivare a bloccare, in qualche misura, lo sviluppo della metropoli. Ecco perché è davvero necessaria una governance metropolitana.



1.1.3. Il nuovo concetto di "governance metropolitana"

Questo tema ha fatto emergere un interesse crescente da parte degli studiosi negli ultimi anni i quali, solitamente, ritengono che la complessità delle regioni metropolitane vada oltre la capacità di risolvere i problemi di una regione amministrativa standard. Tale complessità si intensifica con i tentativi della città di adattarsi alla globalizzazione e alla pressione conseguente alla ricerca di accrescere la propria competitività.

Le regioni urbanizzate creano sempre più spesso nuove strutture istituzionali che vanno oltre quelle amministrative regionali in senso stretto. Queste nuove entità territoriali si costruiscono in base a legami economici funzionali. Benché possano resistere in forma non istituzionale per lungo tempo, dopo un periodo iniziale di cooperazione spontanea, la maggior parte dei paesi sviluppati dimostra che l’istituzionalizzazione della governance nelle regioni urbanizzate stia diventando sempre più necessaria.



Ciò è dovuto agli inevitabili e naturali costi politici e sociali di questo processo, che altrimenti sarebbero eccessivi.



Numerose ricerche hanno identificato i possibili costi di non cooperazione all’interno delle aree metropolitane: conflitti tra unità territoriali, situazioni di stallo a livello decisionale, mancanza di fiducia reciproca tra partner, concorrenza, eccessiva burocrazia, inutile duplicazione delle funzioni, investimenti non coordinati tra loro.



La governance metropolitana è molto di più di una semplice collaborazione intercomunale. Di fatto è un misto di sistema istituzionale e attivismo sociale. Essa coinvolge tre realtà: il governo, l’economia e la società.

Inoltre si basa sul nuovo paradigma di responsabilità comune per risolvere i problemi regionali e sulla volontà di accettare metodi cooperativi di governance.

La governance è un concetto relativamente nuovo e viene solitamente spiegato in contrapposizione al termine governo.



1.1.4. Analisi attuale della competitività delle aree metropolitane 
La concorrenza è sempre stata una forza trainante per l'economia. Nell'era della globalizzazione la competitività è vista come una spinta fondamentale per l'evoluzione delle aree metropolitane. Ciò è dovuto anche al fatto che con la globalizzazione i fattori della competitività delle aree metropolitane sono sostanzialmente cambiati. 


In sintesi potremmo osservare come gli odierni fattori della competitività siano caratterizzati dalla loro capacità di reagire rapidamente agli stimoli esterni, utilizzando creatività e cooperazione in funzione di una positiva risposta a tali stimoli. 

Nessun commento :

Posta un commento

Grazie per il tuo commento, iscriviti al blog per ricevere gli aggiornamenti