Gli odierni fattori della competitività territoriale sono caratterizzati dalla capacità dei sistemi locali di reagire rapidamente agli stimoli esterni, e per questo sono fondamentali creatività e capacità di relazione espressa dai sistemi politici, economici e culturali in funzione di una positiva risposta a tali stimoli.
1.1. Ricerca accademica – il punto sulla ricerca
Per quanto riguarda le città in
senso stretto, nella maggior parte dei paesi industrializzati, c'è una chiara
divergenza tra aree urbane sotto l'aspetto funzionale e quello istituzionale.
Ciò è dovuto agli effetti della
globalizzazione combinati al continuo urban sprawl. Le città intese classicamente
come entità socioeconomiche integrate esistono ancora raramente: nella maggior parte
dei casi il fenomeno urbano viene meglio definito dal concetto di “aree
metropolitane”, ovvero regioni urbane, che si sviluppano precipuamente lungo
reti funzionali e superano i confini territoriali definiti istituzionalmente.
Ecco perché la ricerca urbana ha a che fare sempre di più con questo nuovo concetto
di "aree metropolitane" come soggetto di analisi.
L'approccio metropolitano nella
ricerca urbana è iniziato negli anni 50, negli Stati Uniti, con l’istituzione
di Aree Metropolitane Standard e di Aree Statistiche Metropolitane Standard ai
fini dell’American Bureau of the Census (l’Ufficio Censo) e di altre agenzie
federali; poiché da allora e sempre di più si sono impiegate tali unità per
l'analisi delle strutture urbane.
1.1.1. Definizione
attuale di "metropoli"
Non pare esserci un accordo unanime
scientifico sul quale strutture urbane debbano essere considerate come
"metropoli". Tuttavia vengono ampiamente accettati tre criteri:
a) una determinata misura in termini di popolazione.
Negli studi americani e secondo
alcuni autori non americani, dovrebbe essere di circa 1 milione di
abitanti, ma in Europa la soglia
più frequentemente accettata è di 500.000 abitanti .
b) essere un centro decisionale dal punto di vista economico e
politico, almeno a livello regionale gli indicatori più comuni in questo caso
sono:
- il numero delle sedi di aziende
internazionali
- essere la sede di enti pubblici
c) alta densità di servizi di livello quantomeno regionale.
Diversi autori evidenziano i vari
tipi di servizi: trasporto, cultura, R&S, banche, mezzi di comunicazione e
altri.
Gli indicatori più spesso usati
sono:
- il numero delle reti di
trasporto verso altre metropoli o altri snodi,
- il numero di eventi culturali
di alto livello,
- il numero di domande di
brevetti presentate dai protagonisti economici e della ricerca coinvolti nella
città,
- il numero dei quotidiani,
stazioni televisive e similari che riguardano la città.
1.1.2. Analisi
attuale dei rapporti tra il centro città e la periferia
La questione è stata analizzata
soprattutto nelle scienze politiche e nella pianificazione ma la letteratura
esistente è piuttosto limitata. Gli studiosi concordano comunque che ci sia una
forte e continua tendenza alla suburbanizzazione, che crea conflitti tra il
centro dell’area metropolitana e le aree periferiche.
Mentre il centro città possiede
strutture e posti di lavoro ma manca di spazio, al contrario, la periferia,
possiede condizioni ambientali favorevoli e terreno edificabile ma manca di
infrastrutture e posti di lavoro.
Effettivamente entrambe le
aree hanno un evidente interesse nella cooperazione, ma stabilire strutture
sostenibili è per loro spesso problematico, specialmente nel caso in cui le
periferie hanno proprie autorità autonome. In alcuni Paesi ciò può portare ad
una forte concorrenza sul gettito fiscale tra gli enti locali coinvolti. I
conflitti potenziali che possono emergere da questa incoerenza possono
addirittura arrivare a bloccare, in qualche misura, lo sviluppo della
metropoli. Ecco perché è davvero necessaria una governance metropolitana.
1.1.3. Il nuovo
concetto di "governance metropolitana"
Questo tema ha fatto emergere un
interesse crescente da parte degli studiosi negli ultimi anni i quali,
solitamente, ritengono che la complessità delle regioni metropolitane vada
oltre la capacità di risolvere i problemi di una regione amministrativa
standard. Tale complessità si intensifica con i tentativi della città di
adattarsi alla globalizzazione e alla pressione conseguente alla ricerca di
accrescere la propria competitività.
Le regioni urbanizzate creano
sempre più spesso nuove strutture istituzionali che vanno oltre quelle amministrative
regionali in senso stretto. Queste nuove entità territoriali si costruiscono in
base a legami economici funzionali. Benché possano resistere in forma non
istituzionale per lungo tempo, dopo un periodo iniziale di cooperazione
spontanea, la maggior parte dei paesi sviluppati dimostra che
l’istituzionalizzazione della governance nelle regioni urbanizzate stia
diventando sempre più necessaria.
Ciò è dovuto agli inevitabili e
naturali costi politici e sociali di questo processo, che altrimenti sarebbero
eccessivi.
Numerose ricerche hanno
identificato i possibili costi di non
cooperazione all’interno delle aree metropolitane: conflitti tra unità
territoriali, situazioni di stallo a livello decisionale, mancanza di fiducia
reciproca tra partner, concorrenza, eccessiva burocrazia, inutile duplicazione
delle funzioni, investimenti non coordinati tra loro.
La governance metropolitana è
molto di più di una semplice collaborazione intercomunale. Di fatto è un misto
di sistema istituzionale e attivismo sociale. Essa coinvolge tre realtà: il
governo, l’economia e la società.
Inoltre si basa sul nuovo
paradigma di responsabilità comune per risolvere i problemi regionali e sulla
volontà di accettare metodi cooperativi di governance.
La governance è un concetto
relativamente nuovo e viene solitamente spiegato in contrapposizione al termine
governo.
1.1.4. Analisi
attuale della competitività delle aree metropolitane
La concorrenza è sempre stata una forza trainante per l'economia.
Nell'era della globalizzazione la competitività è vista come una spinta
fondamentale per l'evoluzione delle aree metropolitane. Ciò è dovuto anche
al fatto che con la globalizzazione i fattori della competitività delle aree
metropolitane sono sostanzialmente cambiati.
In sintesi potremmo osservare come gli odierni fattori della competitività siano caratterizzati dalla loro capacità di reagire rapidamente agli stimoli esterni, utilizzando creatività e cooperazione in funzione di una positiva risposta a tali stimoli.
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