Il rapporto Cittalia sulle città metropolitane risponde a un fabbisogno di conoscenza cruciale per chi governa territori vasti e complessi e oggi, dopo un’attesa di oltre venti anni, si appresta ad affrontare un importante cambiamento istituzionale. Le città metropolitane sono il cuore pulsante dell’economia italiana, sono i centri nevralgici della produzione di cultura e innovazione, sono i principali vettori dell’internazionalizzazione del Paese. Ma sono al contempo, e per le stesse ragioni, i luoghi in cui più evidenti e più urgenti appaiono i problemi di natura ecologica, sociale, economica propri di società complesse e multietniche. Si tratta di opportunità e sfide che per essere affrontate richiedono strumenti istituzionali adeguati. Le città metropolitane possono rappresentare finalmente uno strumento di governo di aree integrate in termini economici, sociali, infrastrutturali ma ancora caratterizzate da una frammentazione istituzionale e dall’incertezza nell’attribuzione delle competenze.
Molte città hanno già risposto al fabbisogno di integrazione tramite diversi strumenti: le conferenze e i coordinamenti metropolitani, la programmazione strategica di area vasta, l’attivazione di agenzie metropolitane. I dati e le analisi contenuti nel rapporto Cittalia offrono quindi un contributo conoscitivo fondamentale al governo delle città anche in presenza degli assetti istituzionali dati. Il rapporto risponde a domande rilevanti sulla relazione tra comuni centrali e corone metropolitane, sulle interdipendenze, sui divari in attesa di essere colmati e sui problemi in cerca di soluzione. Resta però in agenda l’esigenza di una politica nazionale che offra ai territori strumenti di governo all’altezza del compito.
Per questo l’ANCI ha sempre sottolineato l’esigenza di nuovi assetti istituzionali per l’area vasta, e di una revisione dell’esistente nella direzione di una valorizzazione del ruolo dei comuni e dell’intercomunalità quale chiave per conciliare governo metropolitano e politiche place-based, per valorizzare il capitale sociale e territoriale sedimentato nei comuni. I sindaci sono favorevoli all’istituzione delle città metropolitane in tempi brevi, anche alla luce di importanti elementi innovativi presenti nella stesura del nuovo disegno di legge che le istituisce. Per questo, anche recentemente, l’ANCI è tornata a chiedere che l’iter parlamentare del Disegno di Legge abbia tempi certi, e si concluda in tempo utile perché le città metropolitane siano una realtà entro il 1 Gennaio 2014. Se questa è la direzione auspicabile che, pur con le cautele del caso, sembra quella finalmente intrapresa dal Governo, si deve sottolineare come ciò avvenga in un contesto contraddittorio.
Nel corso degli ultimi anni tagli lineari, patto di stabilità, incertezze e contraddizioni sui trasferimenti e sulla fiscalità locale hanno lesionato i pilastri delle relazioni finanziarie fra Stato e Comuni e anche il quadro degli ordinamenti, e siamo arrivati al punto limite. Ora si va verso il superamento delle Province, la creazione delle Città metropolitane e la gestione associata dei piccoli Comuni, e i sindaci vanno subito coinvolti a pieno titolo in questo processo. L’istituzione delle città metropolitane nelle Regioni a statuto ordinario deve essere seguita da un medesimo processo nelle Regioni a statuto speciale. L’istituzione delle città metropolitane non può prescindere dalla disponibilità di risorse e di strumenti fiscali fondamentali per la produzione di politiche all’altezza della complessità delle sfide. Negli ultimi due anni gli sforzi per la costituzione delle città metropolitane hanno visto un forte impegno dei governi nazionali, e ANCI ha supportato questi sforzi con un contributo di conoscenze e proposte. Questo rapporto è uno degli strumenti messi a disposizione di quanti, al livello locale e al livello nazionale, sono interessati al governo di territori tanto importanti per il futuro del Paese.
Piero Fassino - Presidente Anci
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