a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

domenica 27 ottobre 2013

Fondi europei 2014-20, ci sarà un Pon per le 13 grandi aree metropolitane

Ai programmi integrati per le città andranno 3-4 miliardi di euro - Programmi nazionali da definire entro quest'anno

di Alessandro Arona
pubblicato sul Il Sole 24 Ore del 23/05/2013

Le città grandi e medie si preparano all'appuntamento, ormai vicino, con i fondi europei 2014-2020. 
Quasi sicuramente ci sarà in Italia un Pon (programma operativo nazionale) per le 13 città metropolitane (Torino, Milano, Genova, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Messina-Reggio Calabria, Catania, Palermo, Cagliari) e all'interno dei Por regionali un spazio per le città medie titolari di importanti funzioni urbane; e infine specifici programmi per il rilancio delle "Aree interne".


Più in generale, a programmi integrati di sviluppo urbano dovranno andare almeno il 5% dei fondi Fesr, il che dovrebbe significare per l'Italia almeno due miliardi di euro con il co-finanziamento nazionale.

Sul sito del Dps (Dipartimento politiche di sviluppo e coesione) è scaricabile la bozza di «Accordo di partenariato» per i fondi 2020-2014, definita a metà aprile in seguito al percorso di condivisione del Ministro delle Coesione (fino al 28 aprile) Fabrizio Barca con Regioni e Comuni. Lì si indica appunto l'obiettivo del Pon Città metropolitane, il ruolo delle città medie "rilevanti" nei Por, l'obiettivo di promuovere lo sviluppo e il ripopolamento dei piccoli Comuni nella «Aree interne».

Il Consiglio europeo approverà definitivamente il bilancio Ue 2014-20 tra giugno e luglio, poi dopo l'estate la Commissione firmerà gli Accordi di partenariato con i diversi Stati membri. Il Ministro della Coesione Carlo Trigilia dovrà portare la bozza definitiva in Conferenza unificata (Regioni e Comuni), e quindi al Cipe per l'ok finale (entro luglio), per consentire l'«interlocuzione» e la firma con la Commissione tra settembre e ottobre. Subito dopo dovranno essere elaborati i Pon e i Por, da inviare e far approvare dalla Commissione in teoria entro l'anno.

i Comuni si preparano all'appuntamento rafforzando l'esperienza della pianificazione urbana strategica. L'8 maggio il Consiglio nazionale Anci ha costituito la «Commissione permanente per le città strategiche» dove confluisce anche l'esperienza di Recs, la Rete delle città strategiche. Presidente della Commissione è il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, presidente di Recs.

L'obiettivo è valorizzare le esprienze delle città che hanno già fatto piani strategici e aiutare le nuove ad avviare lo strumento. Anche se non ci saranno veri privilegi, la convinzione è che la pianificazione strategica sarà strumento di vantaggio, per le città, nel candidarsi ai fondi integrati urbani del 2014-2020.

CLICCA QUI PER APPROFONDIRE :le interviste a Monaco (Anci) e Gnassi (Recs), l'inchiesta sui piani strategici di Rimini, Potenza, Cuneo, Sassari; la mappa delle città strategiche.

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