Sondaggio ISPO
da Il Sole 24 Ore del 17 ottobre 2013
Il 42% dei sindaci dei Comuni sotto i 15mila abitanti considera
"importante ma non prioritaria" l'abolizione delle Province, soltanto il
13% la considera invece "prioritaria", contro il 45% che la giudica
"non importante". È quanto emerge in un sondaggio realizzato dall'istituto Ispo su
un campione di 150 primi cittadini, che è stato presentato ieri da
Renato Mannheimer all'assemblea delle Province del nord Italia
organizzata a Milano dall'Upi.
La rilevazione, è stato spiegato, aveva
come obiettivo di "approfondire aspettative e timori" di chi amministra i
centri più piccoli rispetto a una riforma. Secondo l'Ispo, i sindaci di
Comuni sotto i 15mila abitanti sono "preoccupati" di perdere
centralità, "senza un consistente risparmio economico per lo Stato" e
con una difficoltà complessiva a "garantire a livello comunale i servizi
ora gestititi dalle Province". Oltretutto, il 55% degli intervistati ha
sostenuto di essere favorevole a che le amministrazioni provinciali
restino elettive.
I rappresentanti delle Province del nord Italia si sono riuniti infatti ieri a Milano, con il presidente dell'Upi Antonio Saitta e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, per discutere un documento che chiede al governo di "non svuotare le funzioni" degli enti intermedi e, anche, di "garantire la rappresentanza democratica e l'elezione diretta degli organi di governo di area vasta", che invece dovrebbero essere declassati a enti di secondo livello.
"Serve un punto di riequilibrio del testo nella fase di
discussione", ha spiegato Saitta sul Ddl Delrio al termine della
riunione. "Noi - ha aggiunto il presidente dell'Upi - siamo disponibili a
rinunciare ad alcune competenze, come sport-turismo-cultura. Ma per
esempio non cediamo sul sistema elettorale, per motivi di democrazia ma
anche perché l'elezione diretta ci dà più poteri per decidere".
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