a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

domenica 10 novembre 2013

Città metropolitana: Piero Fossati scrive a sindaci e parlamentari “ddl Delrio mortifica la partecipazione democratica”

Un anno fa, ricorda il commissario della Provincia di Genova “avevamo avviato insieme la Conferenza Metropolitana per uno statuto condiviso dal territorio, ma la Città Metropolitana del DDL Delrio sarà tutt’altro che partecipata”. 

Genova, 8 - Una Città Metropolitana dove avranno rappresentanza istituzionale solo i Comuni maggiori, escludendo la voce di quasi l’80% del territorio provinciale genovese, e a scegliere chi dovrà guidare il nuovo ente di area vasta non saranno più i cittadini, privati di uno strumento fondamentale della democrazia come il voto. E’ quella del disegno di legge del ministro Delrio, scrive in una nota a tutti i sindaci e ai parlamentari del territorio il commissario della Provincia di Genova Piero Fossati, la Città Metropolitana che vogliamo?
Fossati ricorda che “proprio un anno fa, anche grazie al prezioso contributo di ogni Comune, avevamo avviato insieme, tra i primissimi in Italia, la Conferenza Metropolitana per elaborare nella partecipazione e condivisione del territorio lo Statuto del nuovo ente”.

Un percorso in cui Piero Fossati dice “credevo profondamente e che assegnava in modo paritario a tutti i sindaci un ruolo da protagonista anche nel sistema elettorale diretto o indiretto per il futuro Sindaco metropolitano e per il Consiglio e richiedeva per l’approvazione dello Statuto il voto favorevole dei 2/3 dei Comuni”. 
 
Per il commissario della Provincia si tratta di “un aspetto fondamentale per garantire una partecipazione piena di tutto il territorio alle scelte dell’area vasta, evitando qualsiasi rischio di marginalizzazione dei Comuni più piccoli, ma non per questo meno importanti, rispetto all’area urbana genovese e questo impegno è sempre stato una priorità di tutta la mia esperienza di amministratore della Provincia di Genova”. 

Poi è arrivato il DDL Delrio. “Purtroppo il disegno di legge del ministro Delrio (cosiddetto “svuota Province”) all’esame della Camera con iter accelerato e urgente da lunedì 25 novembre, ha interrotto quel percorso, sostituito da scelte decisamente meno democratiche del ministro e del Governo Letta. 
 
In un clima di grande incertezza e confusione istituzionale, se diventerà legge senza modifiche quel disegno di legge imporrà una Città Metropolitana tutt’altro che partecipata a Genova (come a Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Venezia, Bari e Reggio Calabria).” Perché, chiarisce Fossati “dal 1^ gennaio 2014 la Città Metropolitana comprenderà il territorio di tutti i Comuni dell’attuale Provincia (a meno che entro il prossimo 28 febbraio un terzo dei Comuni o della popolazione rappresentata deliberino di non farne parte), ma contrariamente a quanto avevamo previsto nel lavoro congiunto per lo Statuto, potranno avere rappresentanza istituzionale nel nuovo ente solo i Comuni con popolazione non inferiore a 15.000 abitanti (4 su 67 in Provincia di Genova) e non tutti gli altri che rappresentano i tre quarti del territorio, oltre alle Unioni dei Comuni”. 
 
Il disegno Delrio inoltre “obbliga, fino al 31 dicembre 2017, il sindaco del Comune capoluogo a governare direttamente la nuova Città Metropolitana, mortificando così il livello di democrazia locale perchè l’investitura a una funzione così alta non può prescindere dal suffragio universale, libero e diretto dei cittadini”. 
 
Ecco perché il commissario ribadisce “sono fermamente contrario all’impostazione data dal Governo Letta nel formulare il disegno di legge Delrio, nella convinzione che non sia costituzionalmente legittimo, e mi sto impegnando per ottenere le necessarie modifiche entro i limiti di tempo del dibattito parlamentare”. E il tempo che resta è poco “per provare a migliorare un progetto di riforma che rischia seriamente di minare la rappresentatività del nostro territorio, escludendo totalmente la voce delle aree periferiche e quindi i più deboli” ma Fossati chiama ugualmente sindaci e parlamentari a raccolta: “proviamo a far sentire tutti insieme la voce delle popolazioni e dei territori, a continuare uniti questa battaglia di democrazia”.

Nessun commento :

Posta un commento

Grazie per il tuo commento, iscriviti al blog per ricevere gli aggiornamenti