La governance delle aree metropolitane è un tema che da diverso
tempo è al centro delle analisi sulle nuove forme di organizzazione
territoriale. Il progetto Joining Forces, recentemente concluso, nell’ambito
del programma Urbact II ha sviluppato la ricerca di strumenti di governo delle aree
metropolitane per affrontare meglio le sfide dell'Europa delle città: la
competitività, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale.
Gli 8 partners coinvolti nel progetto Joining Forces, recentemente concluso e pubblicato, erano Lille (Francia) capofila del progetto, Burgas (Bulgaria), Brno (Repubblica Ceca), Bruxelles (Belgio), Cracovia (Polonia), Eindhoven (Paesi Bassi), Firenze (Italia) e Siviglia (Spagna). Esse hanno coordinato e sviluppato i vari temi oggetto di studio e considerati strategici ai fini di caratterizzare un’area metropolitana europea:
- Pianificazione strategica del territorio;
- Gestione della mobilità e dei trasporti;
- Principali questioni ambientali: approvigionamento idrico, smaltimento dei rifiuti, ecc.
- Competenza economica (creatività, ricerca ed istruzione);
- Sistemi di gestione (pubblica e mista pubblico/private);
- Inclusione sociale, partecipazione, responsabilizzione;
- Attrattività e competitività (inclusi la promozione e il marketing territoriale).
“La competitività è una risposta di tipo sociale alle sfide
economiche: non significa soltanto fornire un livello più alto di servizi
pubblici, ma richiede anche una vera abilità nel cooperare con diversi attori
ubicati nella stessa area. La sostenibilità, come obiettivo per la gestione
ambientale, presuppone l’idea di molte decisioni collettive e di strategie di
sviluppo per un futuro più vivibile. L’integrazione sociale costituisce una
strategia per ridurre le tensioni urbane tra gruppi di abitanti. I problemi
etici, di genere e generazionali devono essere risolti nella maggior parte
delle grandi città e nelle rispettive periferie. Le risposte possono essere
date con l’aiuto proveniente dalla pianificazione fisica e sociale.”[1]
Raggruppamenti e modelli
di “Città-regione”
Secondo lo studio prodotto dal progetto Joining Forces si
possono riconoscere quattro gruppi di modelli:
- Un primo gruppo contiene quelle città il cui confine territoriale, o gli organi amministrativi, o ancora le politiche in esse condotte non sono definiti in modo univoco ma possono variare da associazioni rette da statuti ben definiti a forme sviluppate di cooperazione volontaria. E’ il caso di Lille, come vedremo.
- Il secondo gruppo contiene città facenti parte di stati regionali o federali (es.: Firenze, Siviglia, Bruxelles), la cui posizione è definita in base alle funzioni ad esse delegate dallo stato centrale.
- Il terzo gruppo riguarda città organizzate secondo forme di autogoverno regionale. E’ ad esempio il caso di Bourgas, Brno, Cracovia.
- Eindhoven rappresenta infine il ruolo della città in una regione che possiede deleghe a funzioni di pubblica amministrazione.
1.
Lille
Il caso di Lille è particolarmente
complesso dal momento che essa presenta contemporaneamente 5 tipi di modelli:
a.
Lille Métropole (Lille Comunità Urbana)
E’ una autorità locale francese (EOCI),
composta dall’associazione di 85 comuni per un totale di 1.1 milioni di
abitanti. Ha competenze giuridiche estese, parte conferite per legge, parte
trasferite volontariamente dai comuni, come i trasporti pubblici, lo
smaltimento dei rifiuti, l’approvvigionamento idrico, la gestione delle acque
reflue, lo sviluppo urbano e la pianificazione, lo sviluppo economico, le
politiche del settore abitativo, la cultura e le strutture sportive.
Lille Métropole viene finanziata sia
dal sistema fiscale locale sia da fondi del governo nazionale. Il potere
decisionale è detenuto dal Consiglio, composto da 170 membri eletti all’interno
dei consigli dei diversi comuni.
b.
Eurometropoli Lille - Kortrijk -
Tournai
E’ una cooperazione transfrontaliera o
“Eurodistretto” tra Lille Métropole e quattro intercomunali del Belgio: Leidal
(Kortrijk), IEG (Mouscron), IDETA (Tournai) WVI (Ypres). Tale cooperazione
avviene mediante la COPIT (Conferenza Permanente Transfrontaliera delle
Organizzazioni Intercomunali), che è una associazione volontaria francese.
Quest’area raggruppa 130 comuni, 2800
kmq, 2 milioni di abitanti (1.1 in Francia e 0.9 in Belgio). Dal 2008 è
ufficialmente una Eurometropoli, ossia un raggruppamento EGTC per la
cooperazione territoriale.
c.
L’area metropolitana di Lille
E’ una cooperazione metropolitana
informale nata sulla scorta del programma governativo lanciato nel 2004 per
promuovere progetti di cooperazione nelle aree metropolitane francesi. Nel 2007
è stata creata una associazione volontaria, l’”Aire Métropolitaine de Lille”
che rappresenta e sviluppa il processo di cooperazione.
d.
Lille capitale regionale
Lille partecipa al governo della
regione Nord-Pas-de-Calais in qualità di capitale
e.
Lille metropoli competitiva
Uno degli obiettivi che Lille si è data
riguarda il rafforzamento del potenziale industriale anche preparando il
terreno a nuove attività con un alto grado di visibilità internazionale, e
quindi aumentando l’attrattività delle aree locali per gli investitori e gli
imprenditori.
La competitività di una regione viene
definita in base ad una combinazione di centri di affari, di centri per
l’istruzione, la formazione e la ricerca concentrati in una data area.
Essi devono inoltre essere impegnati a
fare sinergia portando avanti progetti comuni ed innovativi che sappiano
raggiungere visibilità a livello internazionale.
2) Città
facenti parte di stati regionali o federali
Negli stati regionalizzati le questioni
metropolitane non occupano, di norma, il primo posto vista la concorrenza tra i
diversi principi di gestione nel governo e nell’amministrazione territoriale.
Tuttavia le discussioni e i processi decisionali in merito stanno ancor oggi
proseguendo in questi paesi, tra i quali figura l’Italia.
In
Italia infatti il
processo di definizione istituzionale delle città metropolitane è ancora in
corso e dovrebbe portare alla loro creazione in breve tempo. Sono state
individuate 9 città (Torino, Milano, Venezia, Genova, Firenze, Bologna, Napoli,
Bari, Reggio Calabria) più Roma Capitale che sostituiranno le relative
province. Restano però ancora diverse questioni in sospeso circa le modalità di
attuarne in concreto la governance, e la definizione degli statuti delle città
metropolitane dovrà sciogliere questo nodo.
Siviglia
Il coordinamento metropolitano
città-regione sta funzionando in base a disposizioni di legge circa la gestione
di alcune funzioni comuni. Nell’ambito della regione è ammessa la creazione di
aree metropolitane come enti governativi. A Siviglia in particolare il successo
dovuto al coordinamento metropolitano dei trasporti pubblici e della gestione
del ciclo idrico stanno incoraggiando l’ampliamento delle funzioni gestite in
forma associata, senza però avere ancora individuato una forma di governo
metropolitano definitiva.
Bruxelles
La regione-capitale di Bruxelles è una
delle tre entità federate del Belgio. Il suo territorio comprende 19 comuni
dove vivono più di 1 milione di abitanti. L’area metropolitana morfologica
comprende in realtà 1,5 milioni di abitanti mentre l’area funzionale ne
comprende più di 2,6 milioni. Per questo la regione deve sviluppare
cooperazioni tese a gestire le questioni di portata metropolitana. Le
competenze della regione vertono in particolare su pianificazione regionale,
settore abitativo, ambiente, economia, occupazione, opere pubbliche, trasporti,
mobilità.
3) Città
nei paesi dotati di autogoverni regionali
In questi casi le città-regione hanno
la tendenza a diventare entità politiche vere e proprie piuttosto che
amministrazioni consociate su determinate funzioni.
Cracovia
Il consiglio regionale svolge funzioni
di sviluppo della città. Le linee guida politiche sono approvate all’interno
della strategia di sviluppo regionale e quindi rese operative mediante un piano
metropolitano di tipo esecutivo. L’approvazione di questi strumenti è di
competenza del consiglio regionale.
Le questioni chiave per lo sviluppo
regionale sono l’espansione urbana, il rinnovamento urbano, la coesione sociale
ed i trasporti pubblici. L’Assemblea dei Comuni dell’Area Metropolitana di
Cracovia costituisce un ente informale già esistente. Si sta discutendo circa
una regolazione più specifica delle città metropolitane.
Brno
Nella Repubblica Ceca dal 2003 esistono i Comuni con Competenze
Estese, ulteriormente suddivisi in Comuni con un’Autorità Locale Accreditata. I
vecchi distretti sono ancora presenti come sedi di alcuni uffici (giudiziari,
di polizia, previdenziali, ecc.), è quindi necessaria una ulteriore fase di
riforma della pubblica amministrazione locale.
I rapporti sociali più intensi e le
interazioni tra Brno e le zone limitrofe sono portate avanti tramite
l’agglomerazione urbana che comprende il centro città e le zone contigue. Non è
ancora stata definita una potenziale città-regione, ma sarà presumibilmente costituita
dall’ex distretto Brno-venkov e da parti dei distretti di Blansko e Vyskov.
Bourgas
E’ uno dei maggiori porti della
Bulgaria, ed è in rapida crescita per quel che riguarda l’espansione urbana,
l’economia e la popolazione. Tali fattori sono alla base della sua crescita e
dell’aumento del peso politico della città in seno alla regione di riferimento.
La rapidità dei mutamenti pone tuttavia
dei problemi legati alla gestione e alla progettazione anche infrastrutturale
dell’area urbana, per questo varie autorità e attori socio-economici si vanno
collegando con lo scopo di usare un approccio unificato alle questioni
prioritarie.
4) Il
modello di governo regionale delegato: Eindhoven
In questo modello di governo i comuni
dell’area e altri gruppi eleggono rappresentanti ai consigli regionali. Le
regioni appoggiano la cooperazione tra comuni e promuovono gli interessi della
regione presso il livello superiore di governo.
Già nel dopoguerra le città-regione
sono state istituzionalizzate come enti a sé stanti, allo scopo di gestire in
modo organico sviluppo economico, mobilità, problemi sociali, settore
abitativo.
Negli anni 2000 questa volontà si è
ulteriormente rafforzata e sono stati messi in campo strumenti quali le
autorità regionali per il trasporto pubblico, le infrastrutture regionali e
l’assistenza ai giovani. Le regioni si occupano anche dell’acquisizione di
fondi di investimento, così come di favorire l’armonizzazione dei piani
comunali. Ogni regione ha un consiglio i cui membri sono eletti e delegati dai
rispettivi comuni.
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