Abbiamo visto in un precedente articolo come Genova si posizioni a metà classifica tra le città metropolitane
“smart” secondo la ricerca ICity Rate 2014 di FORUM PA.
Uno dei sei settori chiave
considerati dalla ricerca è quello che analizza l’economia della città. Genova
si pone complessivamente al sesto posto tra le dieci città metropolitane.
I fattori “standard” che misurano
le performance economiche e, in generale, la competitività della città, sono la
produttività, il tasso di imprenditorialità, la qualità del lavoro, la presenza
di imprese di grandi dimensioni, l’accesso al credito e il valore delle
esportazioni prodotto.
I fattori “smart” che misurano
l’innovazione sono la diffusione dell’innovazione produttiva, la concentrazione
di addetti a ricerca e sviluppo, il numero di brevetti, il livello di
connessione alla Rete, l’adozione di comportamenti innovativi e il grado di
relazioni internazionali.
Analizzando questi fattori si può avere una idea delle
azioni da portare avanti per cercare di migliorare il gap di Genova nei
confronto delle città che attualmente occupano i primi posti in classifica.
Tra i fattori “standard” che
misurano le performance economiche Genova si colloca al primo posto per quel
che riguarda la disponibilità di personale qualificato. Questo è un indicatore
significativo e potenzialmente positivo, che però non appare adeguatamente
valorizzato dal sistema economico, che tende a non assorbire tale personale
qualificato.
Molti sono i giovani che partono per l’estero, e ciò costituisce
indubbiamente un depauperamento del capitale umano di cui l’economia dovrebbe
invece trarre grande beneficio. Al capo opposto della scala, Genova è al
penultimo posto per accesso al credito, e ciò costituisce indubbiamente un
forte freno all’imprenditorialità locale. Per ciò che concerne gli altri
fattori “standard” (Produttività, tasso di imprenditorialità, presenza di
imprese di grandi dimensioni, valore delle esportazioni di prodotto) Genova si
colloca intorno alla metà della classifica.
Analizzando i fattori “smart” che
come ricorderemo misurano la propensione della città all’innovazione nel campo
economico, Genova risulta essere tra le realtà del nord meno dinamiche, non posizionandosi
mai oltre la metà della classifica. Genova appare nel complesso poco incline ad
adottare comportamenti innovativi e questo fattore complessivamente costituisce
una grave minaccia perché potrebbe far ulteriormente calare il rating
di Genova relegandola definitivamente ad una posizione secondaria
tra le città metropolitane.
E’ su questi fattori che occorre
agire più urgentemente per invertire questa pericolosa tendenza all’immobilismo
e alla stagnazione, che si tradurrà presto in perdita ulteriore di
competitività e conseguente perdita di posti di lavoro.
In conclusione, Genova pur
potendo contare su un ottimo capitale umano, con alti livelli di istruzione e
di preparazione, tende a non utilizzarlo adeguatamente preferendo ripetere
schemi comportamentali ormai obsoleti che però le fanno perdere competitività
nei confronti delle città metropolitane che hanno da tempo raccolto la sfida del
cambiamento volgendola a proprio vantaggio.
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