a cura di Sonia Zarino (architetto, urbanista)

domenica 23 novembre 2014

Il (contestato) mea culpa di Fassino. "Sulle province abbiamo sbagliato"

Che la riforma degli enti locali e, in particolare, che l'abolizione delle province fosse prima di tutto più una esigenza di immagine che di reale volontà di razionalizzare gli enti locali lo avevamo già capito e anche detto, ora dopo Bersani anche Fassino fa retromarcia e si accorge che la legge Delrio lascia irrisolte numerose questioni, in primis quello del taglio delle risorse per servizi reali che le province forniscono ai territori: la manutenzione delle strade, la gestione degli edifici scolastici superiori, la manutenzione del territorio, ad esempio. Ed ora? Chi assicurerà queste funzioni? Per ora le regioni non si decidono a effettuare le scelte necessarie, le risorse non arrivano e i territori pagano le conseguenze dell'incertezza e dei mancati interventi.
Invece che procedere ad una revisione degli enti locali partendo da una seria analisi funzionale, si è proceduto alla (imperfetta) abolizione delle province, usando un criterio che non serve a dare risposte vere ai quesiti dello sviluppo territoriale delle grandi agglomerazioni urbane.

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